Ha monopolizzato il mondo.
È in suo diritto uccidere senza pietà, il mondo si apre quando lei scrive. Lei e la penna e il silenzio circostante e la lucina accesa, piccola, attorno alle sue dita svelte e smaniose.
Delle parole da consumare al più presto, prima che si scordino e non si amino, delle parole pesanti e armoniose.
Il giorno è piovoso, la luce è nascosta nel grigio dell’asfalto che è il grigio del cielo; infine è un secondo di amarezza in gola, un minuto di follia fugace e passeggera, infine non è altro che una sensazione spiacevole nel petto.
Mi guardo allo specchio mio malgrado e mi lavo con furia e immagino: non penso ad altro che al mio corpo più sottile, ed al cibo di cui vorrei riempirmi.
Giro tra gli scaffali e guardo, conto, memorizzo; nove di storia.
Continuo a vagare tra merende ipercaloriche che sogno di divorarmi con goduria un pomeriggio da sola: bomboloni alla crema grassi e unti; crostate al limone piene di crema al limone; barattoli di nutella bianca.
Biscotti strani, biscotti ripieni.
Annoto tutto nei messaggi del cellulare, e penso “Mi piace quando non mi abbuffo. Ora mi faccio altri venti giorni rilassata senza abbuffarmi e poi vengo qui e compro tutto.”
Soddisfatta passo al salato: guardo sofficini impanati e ripieni al formaggio; guardo il gorgonzola, i formaggi cremosi, il pane morbido da riempire di salse, Philadelphia, salumi, formaggio fuso, mozzarella, olio e sale, burro di arachidi e tutte le porcherie che vi vengono in mente.
(beh, gli altri scelgono il film da vedere al cinema ed io la roba con cui abbuffarmi. Ad ognuno il suo!)
Torno a casa e mangio un piattino di lenticchie, la minestra napoletana (sarebbe una verdura tipo cime di rapa) e una mela.
Continuo a fantasticare sulla prossima abbuffata, mentre immagino come sarebbe bello evitarla.
Sono tormentata, divisa, spaccata in due, lacerata nel petto.
Guardo il mio corpo e lo voglio sottile, voglio pesare quarantasette chili, almeno, voglio uscire a mangiare una pizza solo un sabato sera, voglio poter pranzare con il mio ragazzo e restringere gli altri giorni.
Vorrei un equilibrio, ma contemporaneamente voglio scofanarmi tutto il cibo del mondo, riempirmi fino a piangermi addosso, fino a rotolare, voglio odiarmi e ricominciare di nuovo da capo.
Ho smesso di abbuffarmi venerdì, mi sono sgonfiata sebbene siano SOLO cinque giorni.
Voglio superare i venti, ma contemporaneamente desidero con tutta me stessa tutta quella roba di cui ingozzarmi, di cui pentirmi, di cui piangere.
Voglio arrivare per l’estate con un sacco di chili in meno, e vedo che se decido ce la faccio (ora non abbuffarmi è più semplice, e mangio moooolto poco, pochissimo, e sto moooolto bene, moltissimo); ma contemporaneamente voglio divorare ogni cosa, voglio divorare tutto.
La mia misera e stupida vita è attraversata da questi drammi.
Seriamente? No, ma davvero?
Con il cervello che mi sento potrei conquistare il mondo!, ed invece sono qui a tormentarmi tra gli scaffali rinunciando al compromesso “Un pezzetto di questo”. Non è questione di voglie, di piccoli sfizi: voglio intenzionalmente abbuffarmi.
Credo che io voglia smettere di abbuffarmi perché dimagrirei e quindi potrei abbuffarmi di nuovo.
Si, credo sia così.
Ma voi pensate davvero che il binge sia una malattia? O forse è una bulimia/anoressia trasformata in qualcosa di più sano, o meglio meno pericoloso?
Perché io mi sono ammalata di anoressia, io mi sono sempre identificata con l’anoressia, io ero quella magra. Ed ora non lo accetto. Non accetto tutto questo eccessivo desiderio di cibo; ma più che il desiderio, non accetto che io possa pensare di poterlo soddisfare.
Mi sento una completa idiota. Sto qua davanti alla scrivania e penso al cibo e parlo di cibo e corpo; oggi ho fatto la verifica su “Mastro-don Gesualdo” che ho letto con furia tra ieri e l’altro ieri, otto ore e passa filate, fino alle due di notte: il mio professore ci mette frasi dal libro da contestualizzare (cosa accade prima, cosa dopo), una critica da commentare e domande generali come la figura femminile nel romanzo, o il ruolo del paesaggio, o la scalata sociale e il tema dei vinti.
Povero Gesualdo, mi ha ricordato un sacco mio padre.
La cosa che mi fa ridere è che nel libro venivano descritte la moglie e la figlia: entrambe magrissime, scarne, entrambe fragili, entrambe dannatamente secche.
Mi facevo ridere da sola ad essere invidiosa di loro, sono proprio pazza.
Perché un’anoressica deve ammalarsi di binge? Io vorrei tanto guarire, però me lo chiedo spesso, spessissimo.
Cosa è successo che mi ha fatta ingrassare? Dove ho sbagliato?
Forse devo semplicemente dimagrire quanto basta per desiderare di dimagrire ancora. Da grassi è più difficile trovare la grinta per dimagrire. Ma quando sei magra, cazzo, niente e nessuno deve portarti via quello che hai! È il ragionamento che facevo io. Mi spiego: quando ero magra non mi abbuffavo (ovviamente) perché non volevo assolutamente ingrassare, un etto si vedeva come dieci chili. Adesso è diverso, perché mi dico che tanto sono grassa, che ormai nessuno più ci fa caso, che poi dimagrisco, che ho tempo, tutta la vita davanti e queste stronzate.
Devo semplicemente perdere i primi dieci chili, arrivare a cinquanta e poi il gioco è fatto: credo che, almeno ricordando come era prima, vedendomi così magra mi passerà la voglia di strafogarmi.
Per ora sto qui a ripetere le stesse cose noiose mentre sorrido perché non mi abbuffo, e mi dispero perché ho una terribile voglia di farlo.
Uffa.
“Il vero sciocco, colui che gli dei deridono e distruggono, è quello che non conosce se stesso. Io lo fui per troppo tempo. Tu anche lo fosti per troppo tempo. Non esserlo più. Non aver timore. Il vizio supremo è la superficialità. Tutto ciò che è vissuto fino in fondo è giusto.” De Profundis, Oscar Wilde. Sono una lettrice, amo la filosofia e la letteratura, ma odio il mio corpo. 1.60x57 kg. Sono prigioniera: di me stessa, del cibo, delle mie ossessioni. Malata di una malattia che non esiste.
Hai ben detto: potresti conquistare il mondo, e invece macini pensieri su pensieri sul cibo, castri la tua mente così. Ribellati, Sybil!
RispondiEliminaCome faccio a ribellarmi a me stessa, a qualcosa che sta dentro di me?
EliminaQuanto mi ritrovo in quello che dici...sono anche io in un periodo di 'devo mangiare il meno possibile' e allo stesso tempo penso a tutto quello che vorrei ingurgitare ...come te faccio una lista e la salvo nel cellulare, patetico. Non ti sono d'aiuto affatto, non so perché ti sto scrivendo... Anche io mi illudo che appena sarò dimagrita la voglia di sfondarmi di cibo calerà... A differenza tua non sono mai stata magra... O meglio lo ero prima del dca, in modo sano e naturale...prima che mi venissero queste forme femminili del cavolo. Sto solo sfogandomi, perdanomi.
RispondiEliminaTutto ciò è insopportabile...perché non ci siamo ancora stancate?
Spero tu possa stare bene...
Secondo me non ti stancherai mai perché, almeno per me, è qualcosa di troppo forte. Provi estasi e dolore puro, insomma, meglio di cosi!
Eliminaio non so, personalmente, contro cosa e per cosa sto lottando. A volte lotto per stare bene e non essere ossessionata, altre lotto per dimagrire e potermi poi abbuffate in santa pace ... Boh,
il tuo commento non è affatto inutile. È l'empatia che si crea tra persone che soffrono... E comunque non riesco piu a capire quando sto bene... Ho veramente una malattia mentale, e non capisco se mi piaccia o se voglia liberarmene. Ti abbraccio, forza Annie!!
Anche io non so se voglio liberarmene o meno..cioè in genere penso di sì ma poi mi dico che è troppo impegnativo, che non ne ho la forza, ma soprattutto la voglia. E poi....cosa farei senza? Come farei senza questo mucchio di scemate? A cosa mi aggrapperei? Credo che sia un pensiero comune a tutti quelli che hanno un dca..non saper come riempire i buchi che ci sono nella nostra vita...boh
EliminaMi chiedo...se non ci stancheremo mai...quanti anni della nostra vita dovremo passare così...? Forse mi sono abituata già...e sono solo due anni...
Facciamoci forza, in qualche modo..
Ti ho scoperta per caso e mi sono innamorata delle tue parole solo leggendo gli ultimi 2 post..mi sembra di leggere parole mie mi fai venire voglia di tornare a scrivere mi fai capire quanto è meraviglioso questo mondo e quanto potrebbe aiutarci nelle nostre lotte quotidiane..tu sai che puoi tutto, il cervello è l'arma più potente che abbiamo io ormai l'ho capito...da un lato mi rende una persona intelligente ed è la cosa che più mi preme e mi soddisfa..dall'altra mi fa pensare al vomito al grasso mi fa venire crisi di panico...quindi ti capisco benissimo purtroppo..prendi in mano la tua vita ce la devi fare!
RispondiEliminaIl tuo commento mi ha fatto un immenso piacere :) grazie! Se riesci, torna a scrivere: secondo me è uno dei modi migliori per usare il cervello nel primo modo. Bene, male, non importa come lo fai; del resto chi può stabilirlo? Tu scrivi.
RispondiEliminaSono d'accordo con te, e andare avanti è davvero faticoso: io non capisco se adesso da che ci odiavamo, io e il mio dca vogliamo andare a convivere. Davvero, non capisco... Comunque vado avanti. Non importa, e ci vado per le persone che amo (il mio ragazzo e mia sorella ahahah non è che ami chissà quanta gente!). Lotto perché c'è qualcuno che mi comprende, e finché qualcun altro ti capisce allora vale la pena lottarvi accanto... Per quel che mi riguarda, io posso capire te! Ti abbraccio!
ps non trovo il tuo blog :(
adesso ti stai consumando nel desiderio....
RispondiEliminaun desiderio in potenza.....
poter essere poter fare.....
non credo che mangerai almeno per ora......
l'estasi della potenza è troppo forte....
se tu mangiassi non goderesti più!
sembra un paradosso ma è così....
questa è forza....
sei riuscita a fare di un limite una forza....
e questo è da anoressica....
ce l'hai dentro ancora.....
come puoi essere un milione di altre cose......
basta saper scegliere....
e quest'attuazione è il vero limite....
ti stringo forte forte
Il tuo commento è molto intelligente, grazie.
EliminaHo dentro tutto, hai ragione, e questo è spaventoso perché io posso scegliere TUTTO. Ma non riesco a scegliere l'unica cosa che non mi farebbe stare male...
voglio stare male
Hahaha un'altra pazza che gira x il supermercato guardandosi ogni cosa desiderabile ma che poi non prende niente! Io lo faccio ogni volta, e vado sempre al solito supermercato a fare la spesa eppure ogni volta sto li a girare e a guardare ogni pacchetto confezione che mi ispira x vedere se é abbastanza ipocalorico x poterlo comprare e finirlo sul divano in un quarto d'ora, ovviamente x quanto poco calorico un pacchetto é come un pasto abbondante e allora lo ripongo sullo scaffale e me ne vado demoralizzata con le commesse che stanno sistemando che mi guardano incuriosite con un pizzico di paura che stia solo cercando di rubare qualcosa..
RispondiEliminaUna volta a casa poi penso che x fortuna non l'ho fatto, xke abbuffarsi non va bene, che non lo faccio da tanto e quindi é inutile andarsela a cercare, che dopo starei male, tanto ho le cioccolate che già prende mio padre e che riesco a mangiarne qualche pezzo dopo pasto come dessert (anche se sarebbe meglio che facessi a meno anche di quelle, xke poi si lamenta se ne mangio mezza tavoletta xke sono golosa)..
Cmq io credo che ci si ammala di binge come di anoressia xke si riversano sul cibo le nostre emozioni, sono stata anoressica x anni xkè ero depressa e una volta capiti i danni che causa ho fatto fatica a iniziare a mangiare xke con poco mi saziavo, ho passato poi anni senza dare peso al cibo (mangiavo ai pasti e una merendina x merenda x esempio) e finite le superiori x colpa dell'ansia incontrollata che avevo mi riempivo di cibo, quindi non credo che il binge sia una causa dell anoressia ma ha "solo" le stesse cause scatenanti, o almeno nel mio caso..
Xke senti il bisogno di abbuffarti fino a stare male? Xke non provi a mangiare qualcosa che ti piace senza x forza aver bisogno di finire la confezione, so che non é facile, ma potresti provare in un momento in cui stai bene, magari vedendo che puoi riuscire a mangiare e poi una volta sazia e placata la voglia riesci a chiudere la confezione e riporla in cucina riuscirai piano piano a cambiare il tuo 'modus operandi'..
Devi x lo meno provarci, passati i 20 giorni che ti sei imposta non sei obbligata a andare a prendere tutto quello che ti sei segnata, puoi anche dire "non ne ho bisogno, xke dovrei?".. Anche prendere solo una di quelle cose invece che tutte sarebbe già molto, step by step no?
Si, eccomi pazza anche io!!!
Eliminacomunque è più complicato, o forse no; ma non è il problema concedermi qualcosina. Nei giorni in cui restringo (poni caso, quei venti) io mangio poco e comunque se voglio un biscotto ne mangio UNO, non centocinquanta.
Ripongo tranquillamente le confezioni senza finirle nella credenza.
ma quando io decido di abbuffarmi non c'è contegno che tenga, non c'è Santo, non c'è nessunissima cosa che può farmi cambiare idea.purtroppo.... È tutto in mano mia, ma il mio cervello è proprio malato. Ho instaurato un nuovo meccanismo
Eh no, non C è versi, non riesco a capire la voglia di abbuffarsi, perché l'idea mi scandalizza... Reputo una abbuffata un mangiarmi una pizza ed un dolce.....
RispondiEliminaCome ho scritto sul blog di Euridice, leggo spessissimo post di ragazze ex anoressiche, che adesso se la vedono con altri disturbi alimentari
, diciamo (detto male, ma per farla breve e capirsi), in situazioni di peso più elevato rispetto a quello normale o comunque di abbuffate..
Io parto e, sono sempre, con una anoressia restrittiva.., forse è solo questione di tempo per capirti, capirvi. (Non ti offendere se spero con tutto il cuore di non arrivarci, tuttavia mi pare normale arrivarci da come leggo)
Credo che il tuo sia un circolo vizioso (tutti i DCA lo sono!) in cui ritieni di non avere la possibilità di uscirne, senti condannata la tua vita a combattere tra questi dilemmi, tra il " mi abbuffo, non mi abbuffo", quando vorresti vivere con pensieri completamente diversi e direi più "intelligenti" (tutti i DCA ci fanno fare cazzate immani) ....
La questione che ti poni sempre, se ci pensi bene, sta su due estremi: quello di non mangiare, o mangiare poco, per dimagrire fortemente ("anoressico") è quello da binge-bulimico (se sbaglio perdonami, non le conosco in fondo) in cui devo abbuffarmi, strafogandomi di ogni cosa veda dinanzi a me.
O bianco o nero. È il grigio? Tutte le sfumature dove le metti? Il grigio rappresenta un equilibrio, la giusta quantità, la giusta dose, il giusto parametro.
Cerca di fissarti sul mangiare due biscotti che tanto vorresti, proprio quei biscotti di cui divoreresti l' intera confezione.
Non cedere al l'istinto di mangiare ogni cosa, ma nemmeno a quello di mangio solo la minestra per arrivare a 47 kg.. (47 kg sarebbe il tuo normopeso? Credo proprio di no.....)
Trova la via di mezzo, quel dannato equilibrio adatto a te.
È difficile da maniere, lo so, neanche a me riesce, però desiderarlo è già qualcosa.
Iniziare a desiderare di mangiare DUE biscotti potrebbe aiutarti.
Magari son cavolate quelle che dico, non sono una esperta, anzi una emerita scema che proprio adesso ha voglia di farsi una bella corsa per consumare, ma sappi che ti sono vicina...
Perché l'animo tormentato c'è l'ho anche io... Ed è qualcosa di terribile.
Ti abbraccio
Mi permetto di risponderti xke ho letto anche il tuo commento da Euridice.. Dici che leggi che tutte passano da soffrire di anoressia al binge o bulimia.. Anche altre lo dicono "se mangi pochissimo o digiuni poi cadi dall' altra parte opposta"..
EliminaIo invece no, ho fatto cinque anni di anoressia nervosa in cui rifiutavo il cibo, ero depressa e non meritavo niente secondo me tanto meno il cibo.. Poi ho capito che non si poteva vivere di aria e mangiare non era un capriccio ma una cosa vitale, che avrei avuto danni fisici seri (e infatti li ho anche ora a distanza di molti anni), e ho voluto uscirne e mangiare come gli altri, ma non riuscivo! Pensa un po', avrei voluto ingozzarmi di caramelle come gli altri, sedermi a tavola e spazzolare il piatto di pasta come tutti, ma con due maccheroni ero piena! In più non ero abituata al gusto del cibo e quindi ero molto schizzinosa! Ci ho messo due anni a mangiare normale, é stato uno strazio! Non é che a mangiare mi sentivo in colpa o avessi paura di ingrassare, anzi io volevo a tutti i costi mettere su peso e avere le curve da donna e avere il ciclo come tutte, ma fisicamente il mio stomaco non riusciva a ricevere cibo non essendone abituato da anni!
Poi ho fatto cinque anni in cui non ci ho proprio badato: avevo fame? Mangiavo. Era ora di pranzo? Mangiavo quello e quanto c'era. Ero fuori con le amiche e prendevano la pizza al taglio? Beh anche io. (e non ero grassa, normale, di jeans x esempio portavo una 42-44, x 165cm, il peso non lo so xke non mi sono mai pesata in quel periodo).
Il binge é venuto dopo che ho finito le superiori xke sfogavo sul cibo le mie frustrazioni ansie paure delusioni ecc, ogni motivo era valido x ingozzarmi, non so ancora dirti bene xke o cosa scatta in testa, vado in pilota automatico e sembra di essere in ipnosi e mi ritrovavo x terra a mangiare anche cose che non mi piacevano x niente!
Quindi capisco quando dici che non capisci (scusa il gioco di parole), e non é detto che tutte le anoressiche poi finiscano x abbuffarsi.. Io non ne sentivo il bisogno, mi faceva schifo il cibo e lo consideravo una stupidata, mi chiedevo come facessero le persone a perdere il loro tempo dietro a una cosa simile, xke mi parlassero che questo o quello faceva bene, a volte sentivo fame ma non ci davo peso o quasi mi piaceva come sensazione..
Scusa sono diventata prolissa, ma leggo troppe volte che "se non mangi poi finisci x abbuffarti" quando invece ogni caso é a sé ma non vogliono capirlo!
Ciao ilaria! Ho letto il tuo commento al blog di Euridice e ci tenevo enormemente a tranquillizzarti: no, non è un passaggio obbligato e si, il binge è disgustoso. Non c'è nulla di piacevole ad abbuffarsi, io la considero una vergogna. Sono stata anoressica per quattro anni, e quando parlo di 47 chili è perché vorrei tornare a quel peso che non è stato il mio minimo (quello è 42) ma comunque ritenevo giusto per me, se pur non avendo il ciclo ma è un altro discorso quello.
Eliminaquindi tranquilla: ti assicuro che come dice raki non ho iniziato ad abbuffarmi perché avevo fame dopo la restrizione (che stronzata...) ma per altri motivi profondi che non conosco, credo gli stessi che mi hanno portato all'anoressia. Credo sia una malattia anche questa, non ne sono sicura; di certo non ti fa sentire potente come pesare 42 chili. E ti fa venire più voglia di uscirne...
concordo con te, fa schifo. È disgustoso, io trovo indescrivibile l'orrenda sensazione che si prova. Ma sai, anche il circolo del farsi schifo è vizioso, una tentazione grande quanto quella di dimagrire. Lo schifo che provo quando mi abbuffo , nel cuore sento di meritarmelo. Non riesco a spiegare... Dimagrire ormai non è più la punizione, ma il premio che non merito.
è un modo per distruggermi e ti assicuro che, a me, fa infinitamente piu male di perdere dieci chili in due mesi (parlo del mio vissuto, magari per qualcuna non vale cosi).
vorrei uscirne con tutta me stessa e non dico che non dipenda da me, ma quasi. È più forte della mia semplice volontà...qualcosa che va oltre il concedermi due biscotti anziché cento, che sarebbe un bel compromesso.
ma capisci? La mia non è voglia di biscotti. La mia è voglia di STARE MALE
Scusatemi se rispondo solo adesso, non avevo letto prima.
EliminaVi ringrazio davvero del vostro commento.
Mi rassicura sapere che non è necessariamente correlato e conseguente l' abbuffarsi alla anoressia.
Il fatto di aver paura É legata all' idea di essere sempre condannata a soffrire e non trovare mai un equilibrio, una pace con me stessa.
Cioè.. Ho paura che non finisca il mio star male con l' anoressia, ma che vada oltre, distruggendomi ancora, in altri modi.
Non volevo dire, nè assolutamente pensavo, che mi fa schifo il binge, la bulimia o altro. Sono disturbi al pari dell'anoressia e sono sicura che dietro ad essi ci sia una sofferenza allo stesso modo della mia patologia. Per i motivi più svariati, ma un dolore immane C è.
E allo stesso modo c è l' idea di non meritarsi nulla, un atteggiamento autolesionistico, un farsi schifo solo guardandosi ad uno specchio, ad una vetrina...
Pure io credo di non meritarmi di ingrassare, ma che devo rimane così, consumando sempre ciò che mangio, perché appena mi divoro quelle 3 fette di pane, mi odio, sento che non me lo merito e quindi provo a eliminarle.. Ho voglia pure io, in certi momenti, di stare male.
Quindi ti capisco su il per certi versi, forse mi ero spiegata male, scusami.
Grazie ancora :)
Sognare ad occhi aperti sulle abbuffate. Quante volte l'ho fatto!
RispondiEliminaIo addirittura immaginavo di collocare tutto. Quasi lo vedevo.. Punto di vista dalla poltrona su chi do solito guardo la tv.. A destra la pizza di un pizzaiolo da cui vado a volte, ma non ne mangio mai più di tre quarti, mentre li ne vedo anche più di una! Poi una ciotola di pasta (quanto tempo che non la mangio!), e dei pezzi di formaggio con pane bianco. A sinistra i dolci.. I kellogs extra, latte intero e gelato ci sono sempre, poi a volte torte e cose simili. Mi dico sempre che prima di morire lo farò, ho persino calcolato le calorie che dovrebbe avere tutto in totale!!
Scusa per lo sproloquio, mi sono lasciata trascinare.. Ma devi sapere che non sei sola, e che questi desideri non sono sani! Che tu ti meriti una vita felice, e col cervello che hai conquisterai il mondo!!
Un bacione, spero tu stia meglio
Grazie grazie grazie, mi sono sentita compresa... Anche io sogno le abbuffate, immagino tutto, meticolosamente mi immagino dove e cosa mangerò, come! Ahahahah credevo di essere l'unica! Ho una lista infinita eppure non voglio farlo... Che strazio. Credo che il mio cervello ed io staremo qui dove siamo...magari nella prossima vita! Ti abbraccio
EliminaQuanto ti capisco, accidenti. io ho iniziato ad abbuffarmi (e ad avere la geniale idea di compensare vomitando) in seguito a una forte restrizione calorica, e il mio corpo ha voluto il cibo che gli avevo negato TUTTO INSIEME. una volta, due, tre, e ora è abitudine, non sento nemmeno fame, è VOGLIA.
RispondiEliminati abbraccio
Come ti capisco. Anche io mi sento costantemente spezzata a metà tra la me che vorrebbe essere magra, riuscire a rientrare nei vestiti che un tempo mi andavano persino larghi, percepire come il mio corpo occupa poco spazio (perché non mi sono mai vista magra, ma ho sentito che non riempivo la sedia a scuola, che sprofondavo al centro del sedile della macchina, cose così) e la me che vuole essere 'normale' e sente inevitabilmente che la normalità passa attraverso il disinteresse e quindi anche, se necessario, l'abuso del cibo.
RispondiEliminaIo non so come si cada nel binge, non mi sono davvero abbuffata in questi ultimi anni (come dicevo ad Ilaria sul mio blog, ho sviluppato una sorta di ansia nel mangiare da sola, non riesco, mi si chiude lo stomaco e mi sembra di mangiare plastica anche se ho nel piatto la cosa più buona del mondo) e quando mi abbuffavo prima lo facevo sempre programmandolo e di solito poi vomitavo, però la cosa che posso dirti è che, al contrario della restrizione, non l'ho mai vissuta come una malattia! Anzi!
Abbuffarmi allora, come mangiare normalmente ora quando esco con le persone "normali" mi ha sempre fatta sentire meno malata, non so se mi spiego. Se digiunare era sbagliato, abbuffarmi doveva essere giusto. È un discorso contorto cui pensavo di dedicare un post nei prossimi giorni, non so se mi sono spiegata bene.
Comunque tutto ciò che mi viene in mente per darti forza è banale, ti dico solo che ti sono tano vicina e ti abbraccio forte!
P.S.
Mastro don Gesualdo è uno dei libri più brutti che abbia mai letto! 😂 Non sono mai riuscita a finirlo!