sabato 7 giugno 2014

Sono senza parole per questa merda,

non ne posso più.
Oggi ho visto per l'ultima volta la mia compagna di classe. Dio mio, come è magra... Era così grossa, così formosa due anni fa... ed ora io la invidio, provo una invidia pazzesca; perché io non posso farcela? Perché io sono diversa?
Io mi immagino di essere come lei.

Immagino di diventare sottile, di sparire lentamente: perché continuo a mangiare? Perché non riesco a smettere di pensarci, a dare un senso alla mia vita? Oggi la guardavo. E' impressionante, non riesco a non pensarci: era grossa, grossa, i suoi fianchi erano pieni di grasso ed io sono cattiva con le persone in carne, sebbene lo sia. io stessa. Anzi, proprio per questo.
Davvero mi sento cattiva, ma io non sopporto il grasso: per questo non la ho mai considerata un granchè. Anzi, la prendevo in giro perché era stupida!
Poi ha iniziato a dimagrire. Tanto, tanto, ed ora è tutto quello che vorrei essere io. Adesso io non so cosa fare: spesso penso che in fondo se lei ci è riuscita perché io non dovrei, e allora mi dico che posso farcela; poi mi demoralizzo perché vedo questo grasso appiccicato al mio culo, ad ogni parte di me, e lo odio, così cosa ho fatto? Ho preso quattro fette di pane, le ho riempite di burro di arachidi e mi sono praticamente ingozzata per riempire questo vuoto schifoso, questo buco nero.

E poi ho vomitato. Tutto, fino a sentire la gola bruciare. Era quasi un anno che non lo facevo, così giustamente ho pensato che era arrivato il momento di sbattermene di tutto: perché sono tutte puttanate. Non abbuffarsi, mangiare sano, puttanate. Inutili balle che ci raccontiamo, stupide cazzate perché io sono grossa uguale. UGUALE.
So che non dovrei dire queste cose ma io mi sento da Dio, e ora capisco perché vomitavo l'estate scorsa, ora capisco... è una sensazione finta quanto volete, ma meravigliosa. Sento lo stomaco quasi vuoto, sento la gola bruciarmi ed è quello che merito, ma sto bene.
Finalmente, sto bene. Avrò liberato otto miliardi di endorfine e sto abbastanza male da stare bene. Avevo dimenticato quanto facesse schifo, quanto più vomitavo e più avevo voglia di vomitare; scusate se sono così schietta e cruda, ma dopo aver vomitato con tutta la mia forza e rabbia mi sento come non mi sentivo da tempo... Mi sono guardata allo specchio e ve lo giuro, giuro che mi sono detta "come sono bella oggi, faccio schifo ma me lo merito, merito questi occhi lucidi e questa bocca impastata con la gola irritata, me lo merito: mi voglio bene per essermi fatta questo.". E' stato liberatorio: sbagliato, ma ne avevo bisogno. Avevo bisogno di farmi questo.

Avevo paura che arrivassero i miei, ma vi giuro che mi sarei ingozzata di nuovo solo per vomitare: è schifoso, è umiliante, e fa venire da piangere, ma dopo è tutto finito. Vomitare mi ha sempre fatto schifo: il momento in cui sentivo quello schifo, quella vergogna, quel dolore...ma la forza l'ho sempre trovata. Perché dopo, perché il momento in cui alzi la testa dal cesso e senti che non c'è più niente di cui liberarti arriva la parte migliore: euforia, soddisfazione, direi quasi gioia!, che improvvisamente ne è valsa la pena! E' il modo più facile e diretto per odiarmi, per farmi del male. Era una vita che non stavo così bene per essermi fatta così male.

E' spaventoso come io stia bene: domani vorrei ricominciare ma niente diete equilibrate di merda, io voglio dimagrire fino a stare male; ma ammetto di essere tentata di rifarlo. Di abbuffarmi di qualsiasi cosa, anche di una foglia insalata, solo per vomitarla: solo per sentirmi così. Minaccio sempre di farmi del male, mi guardo allo specchio e mi odio, ma tutto quello che faccio è ingrossare questo corpo enorme e cercare di prendermene cura. Adesso basta. MI sono sentita così bene dopo essermi fatta male... perché è così bello? Perché sono sola, perché il mio ragazzo tutto quello che fa è chiedermi come sto e basta, anche se non so cosa vorrei che facesse: forse vorrei mi aiutasse a dimagrire, me lo imponesse, mi urlasse di dimagrire... Invece lui mi abbraccia e basta ed io continuo a dire che sto bene, ma ora basta con le patetiche richieste di aiuto. Sto così bene: solo facendomi del male provo queste sensazioni. Giuro che mai, mai riesco a sentirmi bene così.

Solo trattandomi come un animale riesco ad essere euforica, serena, a posto. Quando cerco di volermi bene è un disastro. Questo è quello che merito: nessuno che mi ascolti, e una serie di maltrattamenti minuziosamente studiati solo per me. La formula magica per vivere con me stessa.
Mi chiedo perché io abbia smesso di vomitare. Chissà. Adesso voglio davvero distruggermi: è bellissimo.

6 commenti:

  1. Farsi male per stare bene. Per certi versi questo post avrei potuto scriverlo io.

    Ah, tra l'altro ti ringrazio per aver condiviso le sensazioni derivanti dal vomito autoindotto... Io sono una da abbuffate senza condotte di eliminazione, mi limito a compensare come meglio posso con diete/semi-digiuni/sport (che figata eh)... e quindi per me è difficile capire cosa si prova esattamente procurandosi il vomito dopo un'abbuffata.

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    1. Ciao! Anche io faccio come te: compenso sempre le abbuffate con la dieta, lo sport (raramente!) e semi digiuni. L'anno scorso mi provocavo il vomito, ma avevo deciso di smettere. Non vomitavo più da un anno! E non ho intenzione di ricominciare, solo che farmi male mi fa stare tanto bene...

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  2. Sai, è quello che ho pensato anche io poco tempo fa: AUTODISTRUZIONE FINALIZZATA AL SOPRAVVIVERE.
    Perché anche io, quando provo a volermi bene, a seguire un'alimentazione corretta non ricavo alcuna soddisfazione..tutte puttanate come hai detto tu...

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  3. Sai, concordo con te.
    Sono PUTTANATE. Puttanate nella tua ottica, fin tanto nn ti ingozzi\vomiti solo al fine di dimagrire. In quell'ordine di idee, sono superputtanate.
    Così come dire che è una sensazione finta...nono, è proprio il contrario. è una sensazione verissima. Prova a dire che lsd è una sensazione finta. O che lo è l'eroina. O al'alcol. Nono, sono sensazioni VERISSIME. Porcamiseria se lo sono. E guarda ti dirò di più: il vomito autoindotto libera endorfine nel corpo come le sostanze sopracitate. Il cervello diventa dipendente alle endorfine che liberi e ti trovi in una dipendenza, non diversa da altre ( dal pv psicologico ).QUindi che tu provi piacere o emozioni vere, nessuno lo mette in dubbio.
    Quello che metto in dubbio è il concetto di volersi bene che hai. Tu dici "quando mi voglio bene è un disastro". E credo sia perchè il tuo volersi bene è standardizzato da quel che dovrebbe essere piuttosto che da quello che vuoi. Il tuo volersi bene si focalizza sul versante cibo -corpo, che è l'ultimo che dovresti considerare. Prova a lasciar perdere il volersi bene fisico , e cercalo solo da un pv psicologico. Regalati ogni giorno qualcosa di bello, che ti piace fare, che ti fa sta bene e lascia perdere il cibo. Con quello fai come ti viene senza paranoie di sbagliare o meno.Tu dici che "stare bene è un disastro" perchè tu non vuoi dentro di te tenere quella condotta sull'alimentazione. Non sei pronta e non vuoi, e da questo post si capisce a chiare lettere. E fin tanto tu non lo vorrai, è inutile raccontarsi balle e dare di matto inevitabilmente.
    io la vedo così

    Ps: la miglior fonte di buon umore è lo sport,. non lo sport per dimagrire, lo sport per muoversi. Il movimento attiva le aree cerebrali postcentrale (decisionale, pianificatrice), motoria e aree profonde (gangli della base, cervelletto, setto, mesencefalo) che lanciano in circolazione acetilcolina e serotonina. Qust'ultima, la molecola antidepressiva per eccellenza. Il muscolo , di rimando, rilascia Igf1 e andamina. In più il movimento stimola il BDNF che ha un mare di funzioni positive.
    Il tutto per dire...non fare la mosca. che continua a sbattere contro il vetro anche se la finestra è chiusa. Se una cosa non ha funzionato , provane un 'altra. Al massimo torni come prima.
    Quella dell'importanza del movimento sugli aspetti psicologici non è una bufala da riviste patinate, è VERA.

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    1. Condivido praticamente tutto... tranne che sì, le sensazioni saranno pure vere, ma la serenità e la felicità procurate dall'eroina così come dal vomito (stesso meccanismo alla base, a grandi linee) sono puramente fittizie. E purtroppo aggiungerei.

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  4. Mi ricordo bene la sensazione di liberazione e di soddisfazione che seguiva il vomito. Nella mia fase bulimica a volte mi abbuffavo solo per il gusto di vomitare e sentirmi forte, imbattibile, capace di controllare ciò che il corpo avrebbe metabolizzato e ciò che invece sarebbe finito nel gabinetto. Quella sensazione mi manca un sacco, molto spesso quando vado in bagno dopo aver mangiato penso a come sarebbe ricominciare a vomitare abitualmente, o almeno farlo di tanto in tanto, per poter mangiare di più senza pensarci troppo, ma poi resisto, perché il vomito per me era una droga, per settimane intere vomitavo tutto, ogni giorno, ad ogni pasto, anche quando mi imponevo che avrei vomitato solo le schifezze, le abbuffate, i pasti al ristorante. Insomma, me ne tengo lontana anche se la tentazione è forte, e condivido perfettamente la tua descrizione, anche se cruda.
    Un abbraccio!
    p.s.
    anche io vorrei che il mio ragazzo mi volesse magra, invece a lui dà fastidio quando dimagrisco, dice che non capisce cosa trovi di bello in un corpo magro, che a lui piacciono le curve e non vuole sentire le ossa quando mi abbraccia. Non ho ancora capito se lo pensi davvero o lo dica solo perché sa dei miei trascorsi da anoressica.

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