Mi tremano le mani.
Mi tremano fortissimo, e questo
solo perché vorrei tanto scrivere ma so che non servirà a niente perché non
dirò mai quello che voglio dire.
Eppure leggo i vostri post e mi
dico “Ecco! Sì, esatto, questo avrei voluto dire anche io! Può darsi che anche
io lo pensi, come lo esprime bene!”
Ed è talmente frustrante.
Sono sconclusionata: questo
mese caratterizzato dalla psicologa, dalla inutilità delle sedute, dalle mie
contraddizioni, dall’amore per la filosofia, dall’esame, dall’amarezza, dal
cibo.
Una nullità di cose che
spaventa.
Eppure vorrei dire altro, in
questo momento. Non so cosa vorrei dire di preciso ma più scrivo più mi rendo
conto che non è questo.
Non voglio raccontarvi della
psicologa e del fatto che ho deciso di smettere di andarci (dopo 2 sedute, un
record!), non voglio raccontarvi dei miei genitori sempre peggio, dei pianti,
delle abbuffate, del peso che aumenta e che supero i 70 kg, sento che non
voglio dirvi questo per prima cosa perché non può fregarvene niente, come è
normale che sia, e poi perché no, non è questo che tra persone ci si deve dire.
Di se stessi, del proprio enorme Ego, spaventoso ingombrante ego.
Io, io, io, io. Eppure ho
aperto un blog per soddisfare e placare questo vergognoso bisogno di ME STESSA,
e di me stessa che leggano gli altri.
Sto diventando pazza, non
scrivo più niente, mi serve qualcosa attraverso cui esprimermi altrimenti sento
che potrei implodere ma non trovo niente, nessun mezzo, nemmeno queste stupide
parole.
Scrivo sempre peggio come
potete vedere, mi sto perdendo, quasi non mi importa del cibo, mi abbuffo per
inerzia, provo dolore ma non me ne occupo, guarire non ha alcun senso, i
propositi non hanno alcun senso e sento che la filosofia sta facendo tanto, tantissimo,
mi sta divorando piacevolmente.
Sono sempre più folle dietro
questa materia, ho una specie di pazzo entusiasmo verso questa disciplina così
profonda, immensa, abissale.
E mi sento sempre più piccola,
minuscola, e nonostante io sia l’emblema della enormità mi sento infinitamente
piccola.
Più studio follemente più mi
accorgo di essere stupida, più mi rendo conto di giustificare in ogni modo
questa mia stupidità con quelle scuse che usano gli altri “Mah sì, quanti
problemi questi filosofi!”, “Un po’ di stupidità ci vuole, non fa mai male”
E mi vergogno di pensare queste
cose per tappare quel foro profondissimo che è la mia ignoranza, la mia
inconsapevolezza.
E più studio più mi rendo conto
che non esiste giustificazione per l’ignoranza in chi si può informare, ed io
sono tra questi – ignoranti che non si informano.
Più studio più mi rendo conto
di quanto poco io usi il cervello, e guardo la mia vita e le cose materiali a
cui mi aggrappo e mi ripeto che sono così sprecata, che è tutto così sprecato!
E lotto per non scadere nella
presunzione – una dura battaglia.
Taccio e studio, e mi
appassiono, e mi innamoro.
Cerco di essere critica, ma non
riesco a non innamorarmi ogni giorno.
Sento con disprezzo di aver
trovato la mia strada, il pane per i miei denti scadenti, e dico con disprezzo perché
sono ancora tentata dal voler essere quella ragazza disperata che scrive “Oh,
tutti trovano la propria strada ed io, povera me, non so cosa fare, non sono
portata per niente, oh, povera me!”
Mi dispiace non poterlo fare.
Mi dispiace ammettere che sì,
sono portata maledettamente per la filosofia non perché io sia più brava di
altri, anzi; ma perché io la amo, me ne interesso, me ne curo.
Pure mi sono innamorata di Kant
che odiavo che non l’ho mai capito, e che ora invece mi si apre davanti come un
Essere Umano, come un ventaglio, come un uomo ricco davanti a cui inchinarmi …
e giuro che più studio filosofia, più mi rendo conto di dove la mente umana può
arrivare, più mi disgusta aprire Facebook e leggere frasi così stupide sotto
foto talmente inappropriate, e più apro gli occhi e mi rendo conto che ci
VOGLIONO ignoranti, che la filosofia è la cosa più inutile che esista al mondo
ma che apre un mondo, un mondo diverso, un mondo in cui NON E’ CONCESSO ESSERE
STUPIDI, non è un obbligo!
E spero di non venire fraintesa
poiché non intendo affatto dire che sia meglio di altro, che sia più
importante, che sia più degna, anzi, ma che ci sono persone come me, così
conformi, così banali, così povere, così appiccicate all’apparenza che ne hanno
bisogno per aprire gli occhi.
Mi rendo conto che quello che
io sto iniziando a comprendere molti lo sanno anche senza studiare queste
puttanate, ma sento che io sono portata per questo, è un dono immenso.
E non smetterei mai di parlarne
come di un figlio appena nato, come di un fidanzato fedele e paziente, come di
un amico, non smetterei mai di essere umana in modi diversi e non si tratta di
essere triste.
Non so se era quello che volevo dire ma ho bisogno di capire ancora tante cose per poter dire qualcosa davvero.
Ciao Cecilia!
RispondiEliminaAlla fine il tuo discorso sconclusionato, non è poi così sconclusionato. Forse qualcuno dietro riuscirà a vedere qualcosa di logico, forse sono tanti tassellini di un puzzle da comporre.
Ma io non posso capirlo, e non posso perché i tuoi pensieri sono i miei pensieri e capire i tuoi sarebbe come sgrovigliare me stessa.
Io che però non faccio filosofia, anzi, faccio tutt'altro. Ma anche io mi sento così, come te.
Cecilia oggi è il primo giorno di un anno nuovo, contro ogni aspettativa io ci sono arrivata e anche tu. E voglio rendere questo anno degno, tu no?
Ti scriverei per email, avevo già pensato di farlo ma cancellando l'altro account non trovo più la tua.
La mia è signorinanonhofame@gmail.com se vuoi parlarmi, così, anche per passare il tempo.
"Eppure leggo i vostri post e mi dico “Ecco! Sì, esatto, questo avrei voluto dire anche io! Può darsi che anche io lo pensi, come lo esprime bene!”
RispondiEliminaPensa invece che questo è proprio quello che io penso questa cosa IN OGNI TUO POST.
E tu invece senti di essere sconclusionata, di non saper scrivere e esprimere quello che vuoi dire... Invece ogni volta a me arriva tutto. E penso sempre che lo avrei voluto esprimere così bene.. Non immagini.
Quanto capisco il tuo discorso, tantissime volte sono tentata di fare la parte della ragazza a cui piace una cosa ma non si sente portata per niente, non si sente all'altezza e mi piace anche crogiolarmi nella mia autocommiserazione, ci provo un certo gusto. E mi arrovello il cervello per convincermi che si, sono portata per qualcosa, e che ne farò il mio tutto..
Come hai fatto tu con la filosofia, amo il tuo coraggio di ammette che SEI PORTATA PER QUESTO, esattamente per questo, ho amato questa frase.
Sì, sei portata per questo! Decisamente. E più ti sento parlarne così più me ne convinco...
Non so come fai ma ogni volta sono io a dire "questo è quello che provo anch'io, avrei voluto dirlo così bene" e mi sento maledettamnte capita ogni volta.
❤️
Vai fiera di questo Amore, di questa tua infinita passione, del TUO dono.
RispondiEliminaPerchè è tuo e devi esserne contenta, soddisfatta di aver imbucato finalmente la strada giusta. Giusta per te, senza ascoltare gli altri, ma sentendo soltanto il cuore battere all'impazzata!
Adoro leggere di questo amore così strano ed incomprensibile ai più, anch'io non potrei amare una materia come questa, ma comprendo l'amore per qualcosa che va oltre la materialità, l'amore espresso da ideali, da principi, da pensieri.
Stai facendo quello che io non ho fatto, stai riuscendo nella tua strada diversamente da me che ho mollato per le troppe incertezze, per la paura, per le delusioni.
Te lo ripeto, te lo urlo da un computer: Vai fiera del tuo amore e di ciò che riesci a fare!
Credo che questo sentimento ti porterà lontano, lontano da tutto l'inferno che hai intorno.
Un abbraccio forte.
Ti auguro un 2016 migliore.
Concordo con Kiki, a me capita spessissimo, leggendo il tuo blog, di pensare "Ecco, questa è la descrizione perfetta, elegante e ben fatta di quel groviglio di sensazioni indistinte che ho dentro." Mi sembra che nessuno meglio di te sia in grado di esprimere in maniera ordinata il disordine che mi porto nel cuore e di questo ti ringrazio molto, perché il tuo blog è sempre uno spunto di riflessione, a volte talmente toccante che dopo averlo letto mi serve qualche ora o giorno per lasciare sedimentare i miei pensieri, come in questo caso.
RispondiEliminaVorrei dirti che le cose miglioreranno, che non può andare sempre tutto male, che quest'anno sarà diverso, perché te lo meriti ed è giusto, ed è anche un po' statistica, che la fortuna se è davvero cieca prima o poi ti travolgerà senza vederti, no? Ma non voglio illuderti, né illudere me stessa, e mi limito a farne un augurio, perché gli auguri, si sa, sono più fallaci delle promesse e possono essere sinceri anche quando non crediamo pienamente nella loro realizzazione. Ebbene, ti auguro un anno meraviglioso, nel quale possa sentirti sempre come quando studi, con quel misto di curiosità e stupore e amore e gioia, che possa vivere ogni giorno come la pagina di un manuale di filosofia e sentirti finalmente bene, con te stessa e con tutto.
Ti abbraccio forte!