Alle scuole medie avevo un amico a cui volevo molto bene; era un po' strano, lui diceva di essere strano perché era polacco.
Ho fatto conoscere questo ragazzo ad una mia amica, A., e si sono messi insieme standoci per due anni interi, che alle medie era un grande traguardo.
Dopo due anni lei mi ha chiamata piangendo a dirotto: lui l'aveva picchiata violentemente, poi il giorno dopo si era presentato a casa sua con un occhio nero che il padre adottivo gli aveva fatto quando aveva tentato di accoltellare sua nonna.
A. piangeva e mi diceva che lui si era scusato dopo averla presa a calci per terra, ma che lei lo aveva cacciato di casa sebbene lui sembrasse sinceramente dispiaciuto.
Quella volta io e lei uscimmo per parlare, cercai di consolarla; dopo qualche giorno mi disse che Davide era stato rinchiuso in una clinica in Liguria per schizofrenia.
Davide era schizofrenico, e non lo avremmo rivisto mai più.
Qualche volta lui mi ha chiamata invitandomi ai suoi concerti a Milano, naturalmente immaginari, con una certezza spaventosa nella voce.
Poi non mi ha scritto più, anche se continuava a scrivere su fb per pubblicizzare i suoi concerti e dichiarare il suo amore ad A, che oramai di lui non poteva e non voleva saperne più.
Lui ha tutt'ora questa malattia mentale, e per tutti noi, per tutti noi che non abbiamo la schizofrenia, è fuori del comune sentire una persona che è convinta di addomesticare cavalli (che non ci sono) e fare concerti (che non esistono).
Noi se vediamo qualcuno che fa qualcosa di simile pensiamo immediatamente che abbia qualcosa che non va, che non sia "normale".
Ho pensato a questo mio vecchio amico oggi, mentre aspettavo il treno per tornare a casa da lezione. Ero seduta accanto al mio binario, e mangiavo tutte le rimanenze dell'abbuffata enorme di ieri: finivo dunque
-un pacchetto di wafer da 200 grammi
-un pacchetto di Pringles
-dei biscotti al cocco;
roba che mi sono dovuta portare nello zaino insieme al quaderno degli appunti per non rischiare che mia madre a casa li trovasse.
Stavo ad aspettare il treno e li mangiavo con estrema calma, guardandomi intorno con aria indifferente; quando all'improvviso ho visto sul binario di fronte al mio una mia compagna di università.
Non abbiamo mai parlato (io non parlo con nessuno, non conosco nessuno, non ho socializzato con nessuno), però di vista io conosco lei e lei me.
Ogni tanto gettava il suo sguardo distratto verso di me, seduta sul binario, a mangiare Pringles mentre mi ero ripromessa che oggi non mi sarei abbuffata e avrei invece buttato tutto il rimanente, mi guardava così, di tanto in tanto.
Ma io ero sicurissima non pensasse niente: né che sono bulimica, in realtà, perché poi pedalo tutti i giorni seguenti, oppure vomito tutto il possibile, né che mangio per disperazione di non si sa bene cosa, né che ho provato questa stessa mattina tre volte a contattare un centro DCA qui a Torino che non mi ha mai risposto.
Niente, mi guardava ed ero una persona che mangiava delle Pringles, come magari voi siete delle ragazze che mangiano una mela, insomma nessuno penserebbe mai che quella è l'unica cosa che mangerete oggi, come nessuno ha pensato che io mi stessi abbuffando da ieri tutto il giorno e che poi sarei andata a casa a continuare.
Mi è così venuto in mente il mio amico schizofrenico: non ho certo la schizofrenia, il mio dca mi permette di non picchiare le persone e non vedere cavalli, però ho una malattia mentale anche io, eppure, giustamente, nessuno se ne accorge.
MI ha fatto riflettere tantissimo tutto ciò: io sono bulimica, lo so benissimo, so benissimo che non riesco a fare a meno mai di pensare al cibo, so benissimo che da sola non riuscirò mai a smettere di abbuffarmi, so che quando vomito mi propongo di non farlo più e poi ogni volta, almeno un po', devo farlo per poter ricominciare a mangiare, per sentirmi vuota, per sentire il dolore all'esofago che mi ricorda che ho sbagliato anche questa volta, che non avrei dovuto farlo, che sono uno schifo totale, che sono destinata a piangermi addosso in eterno; lo so, conosco questa storia a memoria: eppure anche se io sono bulimica faccio la cosa più naturale del mondo: mangio.
Non ero alla stazione seduta sulla panchina a bucarmi, eppure la mia è una dipendenza esattamente come la droga; non ero alla stazione ad urlare e camminare a caso dicendo cose a caso come quel signore ubriaco dell'altro giorno, eppure la mia è una dipendenza esattamente come quella da alcol; come ho già accennato, non ho assalito nessuno picchiandolo a sangue perché credevo fosse un orso e che io fossi in una foresta, eppure la mia è una malattia mentale al pari della schizofrenia.
L'unica cosa meno normale della mia malattia mentale è il fatto che io vomiti, il fatto che io faccia tre ore di cyclette un giorno e quello dopo mi sfondi di cibo, di nuovo, mandando silenziosamente a me stessa le peggiori maledizioni; per il resto, io mangio, mi nutro come chiunque, poi faccio la spesa come tutti, come ieri che ho comprato 14 euro di minchiate e nessuno, nessuno anche se una bulimica è sempre tentata di pensarlo e crederlo, nessuno mi guardava con malizia pensando che quella roba sarebbe stata tutta per me; insomma, per il resto sono identica a tutti gli altri.
Il mondo della mia malattia (se esiste, poi) è tutto nella mia testa e non si vede affatto, e la mia compagna di università mi guardava forse pensando "anche io ho voglia di Pringles, magari la prossima volta me le porto".
Insomma dopo queste riflessioni inutili, sentite e risentite, volevo accennarvi che sabato conoscerò Minerva che viene a Torino a trovarmi; e soprattutto una cosa che qui sul blog non ho mai scritto ma che è bellissima: tantissimi mesi fa ormai ho conosciuto Elisa (le bombe non tornano indietro) ed ora ci vediamo più o meno regolarmente prendendo caffe in circa tutti i bar di Torino :)
L'unico aspetto positivo della malattia è questo.
Ogni volta che io ed Elisa ci vediamo ridiamo dal primo all'ultimo secondo, perché avere la bulimia è piuttosto comico, e non sono l'unica che nasconde il cibo in posti improbabili :')
Non l'ho mai accennato, però mi sembra doveroso visto che trascorro il mio tempo ed uso il mio spazio esclusivamente per lamentarmi!
:D
Insomma non avrei mai creduto di conoscere seriamente qualcuno in internet, e soprattutto attraverso la mia maledetta malattia!
Io e Kiki ormai da quasi un anno parliamo tutti i giorni (diciamolo, siamo passate direttamente agli audio di ore ed ore!!) e come vi ho detto io ed Elisa ci vediamo quasi ogni mese!
Insomma, per una volta un mio post si conclude con un grosso GRAZIE a tutte voi che commentate, ad Elisa che mi sopporta anche di persona, a Kiki che ogni giorno si sorbisce qualche mia lagna!
Questa conclusione sembra di quelle fastidiose dei programmi tv e dei concerti, in cui si ringraziano tutti...
:)
“Il vero sciocco, colui che gli dei deridono e distruggono, è quello che non conosce se stesso. Io lo fui per troppo tempo. Tu anche lo fosti per troppo tempo. Non esserlo più. Non aver timore. Il vizio supremo è la superficialità. Tutto ciò che è vissuto fino in fondo è giusto.” De Profundis, Oscar Wilde. Sono una lettrice, amo la filosofia e la letteratura, ma odio il mio corpo. 1.60x57 kg. Sono prigioniera: di me stessa, del cibo, delle mie ossessioni. Malata di una malattia che non esiste.
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Ciao, trovo davvero bello il fatto che tu abbia instaurato dei rapporti con delle ragazze conosciute qui!
RispondiEliminaSai che concordo con te!
Anche io mi sento alla pari di un alcolizzato e compagnia bella..
Un dca non lo riconosci mai dall'aspetto ma so per esperienza che appena si parla, il dca si nota. Si nota tanto...
RispondiEliminaHo letto solo adesso questo post, ma quante volte devo ripetertelo ormai che ti voglio un bene dell'ANIMA? Sarò diventata una lagna ormai! Ma te lo ripeterei circa SEMPRE!!
RispondiEliminaCome sempre ritrovo nero su bianco tutto ciò che avrei voluto scrivere io e quello che vivo io. Mi sento a casa qui!!
Non ho mai conosciuto una persona schizofrenica, o almeno non da così da vicino...Ma ho colto perfettamente quello che volevi dire!! Sai quante volte ci penso?! Mangio il mio panino in classe, e magari le mie compagne pensano che sono normalissima, oppure non pensano niente di niente, eppure se sapessero che penso 24 h su 24 al cibo, se solo sapessero...
Penso non ci si possa MAI rendere conto di quello che passa nella nostra testa, nessuno a parte noi sa cosa vuol dire pensarci TUTTO IL GIORNO.Come diceva Euridice mi sembra in un suo post sono malattie invisibili... E non sai quante volte mi sono chiesta cosa pensasse la gente mentre mi vedeva fare un gesto così normale come mangiare, e mi capita sempre spessissimo di invidiare loro mentre li guardo mangiare e non pensare niente o pensare a quello che avrebbero fatto durante la giornata, o qualsiasi altra cosa (ormai mi sono scordata anche quello che si pensa) . Penso che se vivessero per un secondo nel mio cervello o nel tuo, e di quello di tutte le altre impazzirebbero, o gli si aprirebbe un mondo. Fondamentalmente nessuno immagina a che livello può arrivare la nostra ossessività..!
Avrei voluto leggere prima questo post, avrei voluto che anche per un secondoavresti potuto avere la possibilità di parlare con quel centro... Ma io sono sempre con te, e finché sopporterai imiei audio infiniti e i miei papiri io non me ne andrò mai di qui.È bellissimo leggere quello che hai scritto... Preparati a sopportarmi anche dal vivo!!! È una promessa.
♡♡♡