lunedì 4 aprile 2016

Eppure è l'unica cosa che non faccio.

Oggi ho una fottuta voglia di spaccare tutto.
Ho voglia di tagliarmi, ma ho paura del sangue eppure ci sto pensando di continuo.
Tagliarmi le vene e vedere cosa succede.

In una settimana ho preparato un esame di 600 pagine, ieri ho fatto le 4 di mattina e alle 7 mi sono svegliata per andare a dare questo benedetto esonero.
600 pagine contate, gestite in 7 giorni.
Ho mangiato come un maiale, naturalmente, ma poi alla fine quelli che importano sono i risultati, giusto?

Ed oggi per farmi un po' del male ho iniziato a rivedere le foto del 2012, quando ero così magra porco schifo che ora che guardo le foto mi faccio paura e invidia, eppure non succede niente.
Non si dimagrisce guardando delle foto, nemmeno abbuffandosi, come qualcuna di voi mi aveva anche detto; eppure mi meraviglio che il mio peso non scenda nonostante tutto.
è come un diritto per me dimagrire, e dovrei averlo anche se non assolvo i miei doveri.
Non funzionava così?

Perché l'uomo sceglie quello che lo rende infelice?

L'ho studiato in parte per questo esame, ho letto il Saggio sull'intelletto umano di Locke.
Lui dice che l'uomo sceglie ciò che lo rende infelice per due motivi:
il primo è che è troppo impegnato a liberarsi dal disagio che lo opprime nel presente per preoccuparsi di inseguire la felicità vera e piena;
poi perché sottovaluta il male ed il bene futuri, e crede che non valga la pena di faticare per inseguire un piacere duraturo, rinunciando a quello momentaneo che sta provando, oppure pensa che il dolore di cui ora è impegnato a liberarsi sia il più alto grado di dolore possibile, e che in futuro non lo proverà mai più di così.
Naturalmente in questi calcoli si sbaglia, e così con l'infelicità futura paga i suoi errori.

E poi Locke spavaldo dice che per quanto la felicità dell'uomo possa essere grande, egli non ne sentirà nemmeno una briciola qualora si trovasse impegnato a liberarsi di un disagio presente; perché il disagio presente sarà sempre, sempre più grande di qualsiasi bene immenso e infinito che gli si possa trovare accanto.

Infatti io, per mettermi Locke sotto i piedi, non riesco a vivere e mai ci riuscirò finché non mi sarò liberata da questo mattone: il mio peso.
E non c'è bene che mi possa attrarre, non c'è amore, vita, gioia, speranza che possa salvarmi e distrarmi da questo costante e faticosissimo impegno, finché io avrò perso tutto questo peso.

Così guardo le vecchie foto in cui ero bella, pulita, con la faccia magra e non questo pallone di ciccia che mi ritrovo; in cui mettevo le magliettine strette e le tette non sembravano due persone di 30 kg ciascuna che mi penzolavano dal petto.

Per estrema crudeltà nei miei confronti ho messo come immagine del profilo di whatsapp proprio una foto in cui non ho tette, in cui il viso è sottile, così da mostrare ai miei compagni di università sul gruppo come sono veramente.
Per mostrarlo a tutti.

Come sono scema...
Eppure io darei la mia vita per tornare così.
Mi ammazzerei adesso se questo dovesse servire a farmi tornare come ero. Non ne posso più di questo corpo, di questo schifo, voglio solo sotterrarmi e poi dissotterrarmi quando sarò stata senza cibo abbastanza a lungo da essere uno scheletro.

Vorrei essere così magra, ragazze...
E' l'unica, l'unica cosa che voglio davvero.
Il desiderio che esprimo quando spengo le candeline, quando inizia l'anno nuovo, quando vedo una stella cadente, in qualsiasi occasione in cui chiunque altro si augurerebbe la salute o l'amore.

Ora ho così voglia di urlare, di piangere, di prendere a pugni il muro e di smetterla di scrivere un post che sembra di una bambina di 12 anni...

ma questa è la pura è semplice verità:

voglio esclusivamente dimagrire
eppure è l'unica cosa che non faccio.

PERCHE'?

3 commenti:

  1. Come sempre, ogni tua parola la sento sulla mia pelle, come se l'avessi scritta io, o come se tu l'avessi scritta per me, oltre che per te stessa.
    L'unica cosa che m'importa è dimagrire. Si fottano la laurea con il massimo dei voti, gli amici, il mio fidanzato, un lavoro, la casa, la famiglia. L'unica cosa che voglio è essere magra.
    Magra com'ero, magra come potrei essere.
    Lo penso quando vado a dormire, e intorno è silenzio. E poi mi sveglio e mi dico che sono una cretina, che non è certo questa la cosa più importante della vita, e ricomincio a mangiare come se non avessi in mente soltanto di dimagrire.
    Mi sento su una giostra crudele, una montagna russa che va su, dove si respira l'aria pulita e buona delle persone normali, che mangiano perché devono tenersi in piedi, e poi corre giù nel baratro dei pensieri malati. Un momento sto bene, sono serena, sono saggia. Quello dopo sono di nuovo malata, di nuovo ossessionata, di nuovo disgustata da me stessa.
    Non ho consigli da darti, non vorrei essere ripetitiva o banale o superficiale, perché tu non lo meriti. Non ti dirò che dobbiamo capire che la felicità sta altrove, perché questo intimamente lo sappiamo entrambe, voglio solo abbracciarti e dirti che ti capisco. E, anche se non cambia nulla, quando vuoi ci sono <3

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  2. Locke... uno di noi.
    Non so cosa dire. Sapevo già il suo pensiero sul precario equilibrio della felicità ma non saprei proprio cosa ribattere. E' un ragionamento che non si può smontare ._.

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  3. Il tuo peso non sono solo quei 10, 20 chili che vorresti perdere. è solo un sospetto. studi filosofia, se non sbaglio..non rientri nella categoria di persone che imputano talmente tanta importanza ad un pezzo di carne in sé. Assieme alla carne di cui ti vuoi sbarazzare c'è dell'altro.
    Ti capisco perchè è sempre stato anche il mio desiderio, si è avverato ma quella cosa, quel "grasso" rimaneva ogni volta. è un eccesso che non fa parte di te, stai lottando e forse dovrai lottare ancora per disfartene..purtroppo ci vorrà molto più di una dieta. Ma una volta che avrai vinto su questa cosa, non sarai mai più grassa in vita tua.

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