martedì 11 agosto 2015

Vietati commenti incoraggianti.

Situazione:
in Campania, con tutti i parenti ed il mio ragazzo.
Compleanno di mia mamma, pranzo: antipasti di mozzarella, patate, acciughe e provola in porzioni ridotte, lasagna in grande porzione, arrosto, insalata,
dolce, dolci dolci dolci.
La nostra Sybil, ovviamente, non ha assolutamente pensato di saltare qualche portata: sebbene i sensi di colpa la stessero divorando come mostri, lei ha perseverato in quello che sapeva essere solo il principio di qualcosa che sarebbe poi esploso tutto insieme, di colpo.

L'abbuffata.

No, ragazze, non preoccupatevi, niente pianti; andava avanti così da giorni. Da Parigi, quando ho mangiato le schifezze così allegramente prendendo tre chili (arrivando a 67 chili), non ho smesso un attimo di strafogarmi.
O meglio, se per voi mangiare yogurt e frutta a colazione, crackers e tonno al naturale a pranzo e poi sfondarsi di cibo (biscotti, brioches, latte e biscotti, panino melanzane e formaggino, savoiardi e poi cenare) è un'interruzione allora sì, può darsi che la cosa non sia avvenuta ininterrottamente.

Piacerebbe un sacco anche a me.

Mi sembrava passata una vita dall'ultima volta che mi ero sfondata di santa ragione. Ho voglia di abbuffarmi da quando mi sveglio la mattina a quando vado a dormire, periodo durante il quale sogno e fantastico sui digiuni che non farò e sulle tette piatte che non avrò.
O meglio, che penso bene di conquistarmi con l'abbuffata successiva.
Ebbene, tra otto giorni in teoria dovrei raggiungere amici in Sicilia, dove ci sarà anche la ragazza magrissima che mi palpava le tette sfottendomi perché ero ingrassata (lei prima aveva una sesta, quindi giustamente sono un ottimo bersaglio su cui sfogare le sue frustrazioni del passato), infatti in pratica credo proprio che non andrò.
Questo "appuntamento" mi sta mandando piuttosto in crisi, mi sta facendo mangiare come una fogna.

Vedete, ecco servito il capro espiatorio per potermi dare un alibi.

E, ovviamente, ogni giorno dopo essermi sfondata mi alzo, metto il costume e mi umilio pubblicamente al mare, sotto gli occhi viscidi dei vecchi che mirano le mie tette e quelli dolci ma ciechi del mio ragazzo che, ovviamente, è entusiasta del mio seno.

Ma non importa, non starò qui a dirvi quando io mi strugga per il seno che ho, non vi ripeterò quanto io vorrei uno, UN reggiseno carino soltanto, diverso da quelli bianchi e pendenti da nonna che mi ha regalato - guarda caso - proprio mia nonna, non starò qui a sentirvi dire che chiunque lo vorrebbe come me e bla bla bla.
Conosco un'amica che vorrebbe il culo grosso.
Io credo che se ce lo avesse sarebbe già a dieta.
Anche io preferirei il culo grosso. C'è chi se lo rifà.
Voi che dite?

Non importa.

Qui è tutto uno schifo, qui dentro, dentro di me.

"Raramente il cielo fa nascere insieme l'uomo che vuole
e l'uomo che può"

disse probabilmente qualcuno di molto simile a me; ed io, io, non posso.

Durante questa vacanza mi sono accorta molto tristemente che non riesco più a restringere, non riesco più a digiunare come facevo anche solo l'anno scorso: sembra che il mio corpo mi chieda cibo, sempre più cibo, e schifo, sempre più schifo, della serie come cazzo è possibile se peso venti chili più di tre anni fa, quando mangiavo la metà (ovviamente, dato che non mi abbuffavo ed ora mi abbuffo tutti i giorni).

Sono DISPERATA. Mangiare sano non mi fa dimagrire. Mangiare poco funziona per due giorni, e non mi fa dimagrire perché poi mi abbuffo.
Non mangiare funzionerebbe due ore, credo.
Non esistono più quei digiuni, quelle ore di pedalate, quei chili che se ne andavano, quella inconsapevolezza di cosa fosse un'abbuffata, quando, come a volte mi dice Kiki, anche io dicevo "se potessi mi abbufferei, ma poi non lo faccio perché razionalizzo!".
Come sono lontani quei tempi, e quante cose non sapevo.. non credevo si potesse mangiare così, così tanto, e non credevo che nessuno avrebbe capito, io ho sempre sperato che qualcuno invece ci sarebbe stato, come me, nel mio mondo. Invece tutti dicono di capire e le loro voci si confondono, si mescolano tutte insieme ma.. più passa il tempo più mi accorgo di essere sola, lentamente, di andare sempre più a fondo, verso l'incomprensione e a volte mi dico che se continuo così io non ci tornerò più, in superficie.

Più parlo con le persone a cui voglio bene più stanno guarendo ed io sono immensamente felice quanto immensamente sola; so che suona stupido ma a me piaceva parlare con persone che si abbuffa(va)no, percepivo tanta solidarietà, invece piano piano il binge sembra fortunatamente essere snobbato molto tranquillamente (da tutti, meno che da me. Ave, binge.). Adoro ricevere messaggi con su scritto che "ho deciso che la mia vita vale di più"
"non ho più il desiderio di magrezza di prima o, se ce l'ho, è per qualche secondo", "non mi abbuffo più", mi danno speranza, ma mi ricordano che mentre gli altri salgono, io scendo.

E arriverà un giorno in cui sarò così sotto, così nel profondo se non mi decido a fare qualcosa che non solo nessuno riuscirà più a vedermi, ma tutti mi calpesteranno.
Eppure continuo a mangiare, a divorare cose e non sento sazietà, non sento dolore alla pancia, non sto male, solo devo mangiare mangiare e mangiare perché sono stufa di fare sacrifici, mangiare sano, mangiare TROPPO e non vedere risultati se non chili in più; l'anno scorso in questo periodo ero 58 chili, e allora perché ora ne peso 67?
Cosa è successo?

Perché io non riesco a controllarmi, perché devo mangiare così tanto, e perché non riesco anche io a mangiare due pomodori con un cazzo di pezzetto di carne e convincermi che è tanto e che mangio tanto e che sono brava perché mangio tanto?
Perché io ho bisogno di strafogarmi?

Ovviamente in costume sono inguardabile. E mi chiedo come sia possibile passare da 47 chili a 67, mi chiedo come mai, mi chiedo chi, perché, mi chiedo DOVE?

Il bello, ragazze, è stato che a metà di questo fantomatico pranzo di compleanno erano tutti strapieni, mentre io.. ragazze, io! Io avrei sinceramente mangiato la teglia intera di lasagne e tutto l'arrosto, ma non ho potuto, ahimè, così  subito dopo ho finito il pacco intero di wafer al limone che aveva comprato il mio ragazzo e il pacco di cereali che mi ero comprata a colazione, una brioches, un dolce fatto da mia nonna e poi ho continuato fino a cena, in cui ho mangiato due freselle con olio e pomodoro, pane duro perché era finito ma io lo volevo, il pollo avanzato che nessuno voleva (sono anche una martire! Mi sacrifico per gli altri!) e tre fette di torta con la panna che odio, ma dovevo assolutamente mangiare.
Non una, ma ben tre!

IL problema più vero e profondo di tutto ciò è che domani è mercoledì, e quando ricomincio, secondo voi? Non c'è assolutamente motivo per ricominciare a metà settimana, come faccio?
E domani, come mi metto in costume?
Qual è il mio problema più grave?

Ho voglia di farmi un bel taglio con la lametta nuova nuova che ho comprato per i peli, ho voglia di farmelo sul braccio.
E non importa se andrò al mare. Le mie tette distoglieranno l'attenzione.
E spero vivamente di riuscire a morire, perché di uccidermi non ho voglia, come dice Sartre bisognerebbe compiere un gesto e creare dell'esistenza, creare le reazioni degli altri, lacrime di troppo, sangue di troppo.. vorrei semplicemente morire così, da un giorno all'altro.

Oppure dimagrire.
Stavo pensando di fare un voto, voi che dite?
Se Padre Pio mi fa perdere 20 chili gli organizzo una festa all'anno a casa mia, e siete tutte invitate, voi che dite?
Mia madre mi ha raccontato che un suo amico di gioventù lo ha fatto, non per dimagrire ma per una cosa meno importante tipo un tumore o cose così, Padre Pio lo ha esaudito ed ora lui gli organizza la festa.

Caro Padre Pio, se mi fai smettere di abbuffarmi e mi fai perdere 20 chili entro settembre io ti organizzo una festa all'anno, tutta per te.



26 commenti:

  1. Cara sybil....parto con la prima cosa ke mi ha colpito: parli di avere un seno grosso grosso....ah beh ma sai qnt piacere fa ai maschi?? Magari noi donne nn possiamo capire xkè il ns cervello è totalmente diverso dal loro ma penso ke ti farebbe bene fidarti del tuo ragazzo: io perdendo 14 kg mi sn ritrovata con 2 pere lunghe ke tra poco mi arrivano ai piedi...e se nn fosse x la pillola e qualche reggiseno estremamente push up penso ke potrei pure pulirci x terra...quindi x stare in tema di cose da nonna, direi ke il seno di mia nonna forse è messo meglio del mio.....eppure il mio ragazzo mi fa 1 sacco di polemica x il mio ipercriticismo vs me stessa. Hahaha magari il mio seno fosse grosso...invece è solo che..lungo, manco allattassi 2 gemelli...e ho 22 anni ehhh!! Punto 2: secondo me o restringi comprensibilmente troppo dp le abbuffate e ci ricaschi o sei talmente sfiduciata vs te stessa che cerchi di auto ke nn c'è via d'uscita. Può essere ke lo fai x senso di delusione x essere aumentata di 20 kg, dal tuo periodo magro? Un'inconscia rassegnata punizione? Nn so bene, vorrei darti spunti di riflessione...secondo me è proprio l'odio x te stessa e il senso di impotenza ke ti causano queste abbuffate a creare il circolo vizioso. Ma....ne hai mai parlato al tuo ragazzo? ...il mio sa TUTTO, almeno al 90% sa, di me, infatti abbiamo avuto 1 migliore amicizia di 3 anni prima ke lui si facesse avanti, quindi le svariate tare le ha ben presente da tempo: mi ha conosciuta a 60 kg e passa, mi ha vista a 50, a 46 a 43 kg...mi ha vista con tutti i kg possibili ...e mai giudicata. Con lui non mi sono mai sentita così libera di mangiare in sua presenza, senza la paura di sentirmi dire cloaca pesando 43 kg

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    1. Ciao Lalka, e grazie per essere passata. È bello quando qualcuno si interessa davvero.. Parto dall'ultima domanda: si, il mio ragazzo sa tutto. Ovviamente evito di fargli una testa così perche capisco che, non soffrendo di DCA, la cosa possa, alla lunga, diventare insostenibile. Però sa. E non mi dice niente quando mi vede mangiare troppo, addirittura a volte quando mi vede giu mi abbraccia e si mette a mangiare con me, tanto lui mangia tantissimo ed è uno stecchino quindi me la fa sembrare come una cosa di cui non devo vergognarmi.
      Grazie al cielo c'è lui, è un angelo ma..ovviamente ha i limiti di chi non soffre di DCA. Non mi giudica mai, mi trova bellissima e..sinceramente anche a me piace un bel seno, anche se avendocelo molto meno, però porto una quinta coppa E, la coppa piu profonda che c'è, che non vendono in nessun negozio e che quindi mi compra mia nonna...una volta il mio seno era una bella terza abbondante, quando pesavo 47 chili..sinceramente mi piacerebbe se tornasse cosi.
      per le tue riflessioni.. Hai ragione e grazie, è molto probabile sia l'odio verso me stessa e l'umiliazione di pesare cosi tanto a farmi abbuffare ma...ho pensato anche che possa contribuire la fretta di dimagrire. Mi accorgo che più fretta ho,più mi deprimo e mi abbuffo perche mi dico che non ce la farò mai...

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  2. tesoro..quanto ti posso capire...
    il mio binge come il tuo non si dimentica di me nè io mi dimentico di lui!
    la nostra non-fame......quel mangiare anche cose che non ci piacciono perchè così..perchè va fatto perchè mi riempie...perchè ho un orgasmo terribile mi porta a mangiarlo..
    il mio medico dice che mangio per rabbia...
    tu?
    non pensare però che tanto è fatta che sei sulla strada dell'abisso!!
    NO No No!!
    puoi sempre e sottolineo SEMPRE risalire....
    ignora quella tua amica idiota totale che ti palpa le tette..ma come si permette?
    io le palperei il cervello e commenterei'ma allora è vero che non hai niente!!!'
    e così dovrai fare quando la vedi perchè ci vai dai tuoi amici!
    non ti isolare per carità..
    anzi sai che ti dico?
    che tu stai mangiando proprio per chiudere col mondo così sarai costretta...dal peso..
    invece io ti dico che è un alibi una scusa bella e buona e te lo dico non perchè mi creda superiore ma perchè è quello che ho fatto io..
    adesso non ci pensi anzi ti sembra assurdo che ragioni così ma dopo che lo hai fatto ed hai ingoiato polvere amara ti rendi conto del perchè..
    perciò fermati in tempo!!
    e mi raccomando dì quella battuta a quella deficiente..la vedrai SPARIRE!come è giusto che sia....

    coraggio bella
    ti sono vicino e ti stringo....

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    1. ma come fa 1 femmina a palpare le tette a 1 altra femmina??? è grottesco!!

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    2. GRAZIE GRAZIE GRAZIE... A me piace quando le persone guariscono ma, quando qualcuno soffre come me, provo un'empatia ineguagliabile.
      sento che mi capisci davvero, e succede raramente.
      Tu mangi per rabbia...io non so perche mangio, e direi che ho rinunciato, dopo anni, a chiedermelo. Ho pensato, però, di mangiare per avere un proposito. Mi spiego: io rimando tutto a quando sarò magra, credo che sarò una persona migliore, socievole, accettata, spontanea, solare...ovviamente, abbuffandomi, questa magrezza non arriva ed io posso essere la persona orribile che sono... Con la speranza, però, che potrò e potrei essere migliore, se solo pesassi di meno!
      ovviamente se dimagrissi scoprirsi di non valere comunque nulla... Per questo meglio rimandare quel momento e continuare a sperare, invece, di poter essere qualcosa di migliore.
      Ho pensato anche io di andare in Sicilia e non isolarmi e..,ti prometto che farò come mi hai detto!!!! Ahah mi hai dato un'idea strepitosa!
      lei mi ha palpato le tette per verificare che fossero vere, ha detto.
      e si, penso anche che continuo ad abbuffarmi per avere una ragione (il corpo enorme) per chiudermi sempre più al mondo.. Rimandando il contatto con esso a quando sarò magra..

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  3. Non farò commenti incoraggianti, data la tua richiesta, le mie saranno critiche, senza cattiveria.
    Intanto perdere 20 kg entro settembre è impossibile. L'unico sarebbe un miracolo, ma sinceramente preferirei che, se davvero avvengono, venissero fatti per cose più importanti.
    Ogni malattia, ogni disagio è doloroso, ma non me la sento proprio di dire che un DCA è più importante di un tumore.
    Si muore per entrambi, ma insomma, sul DCA ci sono maggiori possibilità di guarigione, il fattore "volontà" è essenziale.
    La signora accanto a me, nel reparto di medicina, in ospedale, è morta dopo aver passato 10 anni a lottare contro un tumore. E di volontà ne aveva tanta, talmente tanta da farmi ridere ogni giorno.
    Ma non è bastata, lei rideva e intanto tutto si aggravava...
    Nei DCA "volere è potere", se lo vogliamo, qualcosa - se non tutto - può cambiare. Ma va voluto davvero.
    E io, arrivata a questo post (che non mi è piaciuto per niente, sono amaramente sincera) mi domando effettivamente se tu voglia cambiare, oppure no.
    Perchè fino ad oggi credevo che tu lo volessi, nonostante le cadute, nonostante il buio che descrivevi, mi sembravi una con coraggio, stanca, stremata, ma con il coraggio di uscirne, prima o poi.
    Oggi no, oggi ti sento disperata - e fin qui non c'è nulla di male - ti sento completamente cinica, ironica e immobile.
    Ti stai facendo cadere tutto tragicamente addosso, ti uccidi con le tue stesse mani, lamentandoti continuamente per i tuoi kg di troppo, per il grasso che hai attorno, ma persisti nel cibo, nella rassegnazione.

    Non ho mai visto nessuno dimagrire, mangiando.
    (a parte chi ha un tumore, come la mia amica)

    E tu vorresti questo.
    E allora te lo dico, te lo ripeto,non è possibile.
    Non è possibile starsene fermi e ottenere risultati.
    Non è possibile pensare di cambiare direzione in due giorni.
    Perchè le favole non esistono, e tu sei grande abbastanza da capirlo.

    Questo non deve essere il pretesto per non mangiare più, restringere fortemente. Lungi da me consigliare ciò. Per carità.
    La soluzione però c'è, è quella di mettersi in testa un obiettivo, CONCRETAMENTE POSSIBILE, provarci e riprovarci.

    Cosa credi che per me sia stato facile riprendere 11 kg da agosto scorso? (con i dotti che ancora vorrebbero ne prendessi..) Cambiare l'immagine di me stessa per non morire? Mangiare la pasta a pranzo, il pane, gli integratori super calorici, avere sempre il dolore allo stomaco, non più abituato al cibo? E dover continuare a mangiare, nonostante il dolore, per evitare che mi venissero messi ancora gli aghi in vena, per evitare la nutrizione forzata, le flebo di ferro (ne ho fatte 14),...?
    Credi sia stato facile mangiare e allo stesso tempo starmene ferma in casa, senza la possibilità di camminare (tranne qualche passo), di correre per un mese?
    Sai quanti pianti, quanti brutti pensieri ho avuto?
    Credevo di impazzire. Credevo che sarei morta, se non a casa, nell'istituto in cui mi avrebbero portato.
    Ho deciso che dovevo andare avanti, senza sapere come avrei fatto, ma l'ho deciso.
    Ancora oggi lotto, ma riesco a godermi un po' il mondo, il bello che c'è di esso in piccoli e brevi momenti... e credimi... ne è valsa la pena combattere. E ne varrà la pena ancora.

    Poniti un piccolo obiettivo, se vuoi (DOVRESTI) vai da un nutrizionista e fatti dare suggerimenti. (in questo modo avrai qualcuno che ti spinge ad impegnarti, avrai paura di deludere lui/lei più che te stessa)
    "Pensare di perdere 2 kg in un mese", armandosi di VOLONTA' e attenendosi ad un programma giusto, sano, equilibrato.

    E' faticoso, lungo, noioso?

    Sì.
    Ma è l'unico modo per allontanarsi dall'incubo in cui stai vivendo.
    Ti costerò fatica, ma se lo vuoi DAVVERO devi convincerti di farlo.

    Nella vita non ci si arrende mai, nemmeno quanto sono perse tutte le speranze. E tu di speranze ne hai tante. Lo so'.


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    1. Ilaria, in generale sei una ragazza molto sensibile, ma non so se hai compreso perfettamente la situazione. Anche a me è dispiaciuto leggere il tono cinico di questo post, e lungi da me farmi portavoce di Sybil perché solo lei può parlare per sé stessa, ma ti rispondo come se il tuo messaggio fosse stato rivolto a me, invece. Una che fa una colazione sana, un pranzo leggero, e poi sconfina nell'abbuffata non non è una che "persiste nel cibo" in maniera immobile e rassegnata. E' una che si sveglia, cerca di dare una direzione diversa, giusta, alla propria giornata, e poi viene schiacciata da quello che ha dentro e da quello che c'è fuori. Mi viene ancora da piangere quando sento una canzone che urlava "Oh heaven, I wake with good intentions / but the day it always lasts too long / Then I’m gone!", perché ricordo quel senso di impotenza, e lo rivivo, a tratti.
      Non insultare l'intelligenza di chi ha sperimentato il binge-eating disperandosi contemporaneamente per le sue conseguenze: non è questione di non essere in grado di capire che ingozzandosi si ingrassa. Non siamo decerebrate. Ma siamo talmente disperate che non riusciamo a farne a meno, anche se consapevoli delle conseguenze.
      Per uscire da un DCA ci vuole volontà, oh, sì. Ma guardiamoci in faccia e ammettiamo che a volte la nostra sola volontà non basta. Per questo esistono i centri di cura, per questo si fa terapia.
      Nessuno crede che sia stato facile per te. Ma stiamo tutte lottando, chi più chi con meno successo. Chi nel modo giusto, chi involontariamente in quello sbagliato. Chi cercando (a torto o ragione) conforto nell'armatura del cinismo. Vogliamo tutte essere felici.

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    2. Grazie, curvula..non avendo letto il tuo commento, ho un po' esagerato. Sono esplosa. Un abbraccio.

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    3. Ciao Curvula, grazie di essere intervenuta.
      Mi dispiace veramente di cuore aver creato una discussione così, con toni amari e cattivi.
      Non volevo assolutamente farlo, il messaggio l'ho scritto con parole "più forti", senza nessun fine di critica cattiva o di superficialità verso una patologia tanto importante.
      Non volevo nemmeno far intendere che chi ha binge sia un decerebrato, poichè a questo punto lo sono pure io, dal momento in cui mi metto a fare attività fisica esagerata per bruciare calorie.
      Non volevo tirare in ballo la mia esperienza per lodarmi, ma al contrario, riuscire a far capire che se una piccola luce l'ho trovata io, può farcela benissimo anche lei. Possiamo farcela tutte.

      La mia intenzione era di spronare, spronare a provare a fare qualcosa di diverso, qualcosa che porti via un po' il dolore che prova da troppi anni.
      Provare a fare qualcosa perchè il circolo vizioso dei disturbi alimentari va spezzato, va fatto reagendo, non sminuendosi ancor di più, incolpandosi e offendendosi. Non si fa altro che alimentare il tutto.
      Concentrarsi su obiettivi più possibili, concreti, tentare di fare qualcosa per sè stessa...
      Vorrei che si ribellasse alla malattia, a tutto il male che le ha fatto e le sta' facendo, mi dispiace leggerla spesso così stanca, così cinica nei suoi stessi confronti.
      Mi dispiace proprio perchè conosco il meccanismo, conosco la sofferenza interiore che si prova.
      Ho paura per lei, perchè in questi mesi su blogger, ho avuto la fortuna di conoscerla, di capire che è una ragazza molto matura, intelligente, saggia, splendida.
      Mi ha dato molti consigli, sopratutto in questi ultimi tempi. E leggere i suoi post, dopo i consigli vitali, positivi che mi dava, mi ha sempre lasciato l'amaro in bocca.

      Ho soltanto il desiderio di sentirla meno incatenata, ribelle alla prigione della malattia...
      Ho sicuramente sbagliato le parole, il tono voleva essere sì provocatorio ma in senso buono (mai mi permettere di farlo con nessuno, ancor di più con una ragazza a cui ho cominciato ad affezionarmi:)
      Non ho inteso l'ironia sul tema tumore, lì sì, ho errato completamente e me ne scuso, ma ho creduto ingenuamente che le sue parole fossero l'effetto di una crisi nervosa, di un momento di non lucidità come sono accaduti a me in passato.

      Le mie parole non saranno mai abbastanza per scusarmi, per eliminare quella rabbia ulteriore che ho provato. Ma ripeto, fino allo sfinito, che non volevo dare un effetto simile, tutt'altro.
      Perdonami.



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  4. Hai ragione su tutto, grazie.
    solo..rileggi meglio il post. Ovviamente, che un dca sia più grave di un tumore, era IRONICO. Mi sembrava ovvio, odio spiegarmi ma, mio malgrado, dovrò farlo.
    E mi spiace constatare che non hai letto nessun post attentamente, visto che un mio compagno di classe si è ammalato di tumore (sarcoma) a 17 anni, gli hanno trapiantato un bacino artificiale (il primo al mondo) perche non morisse ed ora il tumore è alla vescica. Ed io ho pianto e scritto tanto, su questo, dicendo anche di vergognarmi di parlare di cibo mentre lui sta facendo le chemio. Ma, ahimè, ho cambiato idea decidendo che il mio dca fosse piu grave.
    IRONICO.
    Ho avuto la cattivissima impressione che stessimo giocando a chi sta peggio, dal tuo commento. Credo tu abbia vinto, tanto quanto credo che non voglio dimagrire, non faccio un cazzo per dimagrire, non muovo il culo e mangio perche sono una golosona e tanto quanto credo che un nutrizionista risolverà tutto con una bella dieta da due chili al mese ( non ci avevo pensato! Grande!) e che non scriverò piu post lagnosi perche a me, le flebo di ferro, non le hanno mai messo.
    Mi spiace leggere tanta superficialità, trasudava ovunque, anche se ho comunque colto il tuo tentativo di dimostrarmi che si può vincere, anche se si è al limite, come hai fatto tu (o meglio, si può provare).
    tentativo grossolano e un po' ambiguo, ma riuscito, grazie.

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    1. E aggiungo che, dopo sei anni, volere è potere mi fa un po' ridere.
      detto da una che ha un DCA, poi, suona un po' ridicolo. Per te sarà anche stato così, ma da qui a condannare e sparare a raffica su qualcuno che si abbuffa quasi come se lo facesse per diletto ce ne passa, ma, evidentemente, non abbastanza.
      A me piacciono i commenti sinceri e le critiche pure, ma la superficialità non la accetto.
      non la tollero.
      Non andrei mai da uno schizofrenico (malattia mentale ti diice qualcosa?) a dirgli che se vuole può smetterla di vedere cavalli e pensare di fare concerti rap per il mondo. E nemmeno gli direi, parlo per me!, che secondo me lui non vuole cambiare. Nemmeno gli direi "guarda quello che ha un cancro! Lo vedi? Quindi ora la vuoi smettere di fare lo scemo?" (non so se hai mai visto uno schizofrenico, io si, ed era il ragazzo di una mia amica che l'ha picchiata e da li lo hanno chiuso in una clinica. Ti assicuro che volere non era potere.)
      La cosa meno superficiale che hai detto e che condivido appieno è stata quella del nutrizionista, sebbene comunque tu abbia confuso le cose: se mai, mi si può rimproverare il fatto di non chiedere aiuto, ma non per dimagrire, bensì per risolvere qualche problemino che forse c'è dietro il mio mangiare come un ippopotamo.
      Forse, perché non è nemmeno detto, perché infine può darsi tu abbia ragione: volere è potere.
      Un abbraccio e scusa, anche il mio commento voleva essere una critica.

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  5. Secondo me nessuna ha più ragione dell'altra, ognuno ha ragione per sé... Però, c'è un fatto un pochino più oggettivo... Va bene cercare conforto quando nessuno di chi ti frequenta potrebbe capire, ma un minimo di dignità, nulla cade dal cielo... Era tutto ironico, non godi di questa situazione, è qualcosa così funzionale da combattere, non basta la volontà etc etc... Poi, però, non muovi mezzo dito-mezzo per almeno provare a deviare la direzione, almeno provare. Tra l'altro l'hai detto, lo sai già... Psicoterapia prima di tutto e poi nutrizionista.. Perchè non inizi da quello, di forza? Chissenefrega della forza di volontà, datti un obbligo, come quello di essere la studentessa che non delude nessuno, e perseguilo. Vedilo come un dovere e basta, pensi sempre a non deludere gli altri, pensa anche a non deludere più te stessa. Non sarà tutto ma, fidati, non avendo problemi fisiologici che te la neutralizzano, puoi benissimo iniziare ad usare un minimo di auto convincimento, azione pratica, forza di volontà, quel che vuoi, per staccarti da questo vicolo cieco.E ti incazzi per un commento che di certo non è superficiale, ma molto limpido. Perchè dire ad un'altra di essere superficiale solo perchè non capisce appieno una situazione è puerile a sua volta. Grazie al cazzo, non è te! Ma una si fa un'idea dall'esterno e prova a sottolineare ciò che evidentemente sembra non funzionare, sempre osservando da fuori. Ovviamente nessuno ti può conoscere meglio di te stessa, le tue debolezze, i tuoi difetti, i tuoi pregi...va bene cercare comprensione, ma suvvia, inizia a far qualcosa, altrimenti continui a sprecare parole e pensieri senza ottenere nulla di ciò che vorresti ( se solo tu sapessi cosa vuoi veramente...). Inutile incazzarsi, altrimenti accettati così, mettici una bella pietra sopra e via, forse è la soluzione migliore a questo punto, e amen... Sei ironica e tutto quanto, ma alla fine non fai altro che piagnucolare a questo riguardo, se non ti aiuti tu non puoi vivere dell'empatia altrui, non basterà mai, inizia a decidere cosa vuoi fare della tua malattia i sarà lei a condizionarti per sempre... Può anche essere che alla fine è meglio rimanere a questo punto vita Natural durante, eh.. Non è che si vince o si perde, forse la tua funzionalità sta proprio in questa situazione, rendendoti intrinsecamente totalmente valida per come sei, basta accettarlo. Ma potresti anche tentare un'altra strada, fai sempre in tempo a tornare sui tuoi passi..

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  6. Innanzitutto grazie per essere passata, e per aver lasciato il tuo commento.
    Per prima cosa, a me il commento di cui parli è sembrato superficiale a tutti gli effetti: non mi sono arrabbiata piu che altro perché è stato fatto un paragone con chi soffre di cancro e con chi è stato ricoverato e ha fatto flebo in punto di morte (c'è sempre di peggio, sempre), che mi è sembrato un po' un ragionamento da chi non ha mai sperimentato un disturbo alimentare, ma, principalmente, perché è stato ridotto tutto ad un ingozzarsi quasi per fame.

    Come se non sapessi che abbuffarmi non mi farà dimagrire, come se non provassi ad uscirne da tre anni.

    Come se dietro tutto questo non ci fosse nessun altro problema se non un desiderio di magrezza assoluto, e viva gli stereotipi.

    ma non importa, la faccenda è chiusa ed io non ho piu intenzione di spiegare che sto male, non ho fame e si, lo so che ingozzandomi non dimagrisco.

    Se il mio lagnarmi è fastidioso per te, figuriamoci quanto può esserlo per me; dietro a queste lagne e incazzature inutili, come le chiami tu, e che invece io amo chiamare "sfoghi", ci sono tentativi e tentativi di scavare dentro me stessa, e di convincere la mia famiglia a portarmi da uno psicologo, (anche perche dovrò aspettare il prossimo anno, andare all'università, trovare un lavoro e pagare il tutto.) e di convincere me stessa a credere che sia possibile uscire da tutto questo.

    In ultimo: continuerò all'infinito a ritenere lo scrivere una terapia, se pur limitata, ma mai, mai inutile. Per questo credo proprio che la mia ironia e le mie lagne siano, se pur fastidiose, piu utili di tante azioni pratiche (che, lasciamelo dire, fin'ora su di me hanno avuto un cattivo effetto. L'unica breve terapia che ho fatto negli anni dell'anoressia mi ha portata a sperimentare la bulimia, dati i medici incompetenti che mi sono trovata.) e che, oltre a suonare come lamentele senza capo né coda, mi aiutino a scavare in me stessa mettendomi a nudo..
    e poi, io non credo mi tolga dignità il cercare empatia :) ce ne fosse di più, forse soffriremmo di meno, chissà!

    un abbraccio.

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  7. Ci sono consultori asl e associazioni gratuite o semi-gratuite (paghi quanto ti puoi permettere) OVUNQUE. Nella mia città che è un quarto della tua ce ne sono diversi, non oso immaginare quante ce ne saranno a To e provincia... La Lombardia utilizza alcune dislocazioni asl con consultori gratuiti in tantissimi comuni, centri pilota regionali gratuiti per ricoveri, day hospital e esterni specializzati in dca, ma anche con i non specializzati puoi sempre iniziare nel lavorare su altre angosce. Sicuramente ne troverai gratis di specializzati, ti metti in lista, se inizi a cercare davvero trovi sicuramente qualcosa senza bisogno di rimandare. In più c'è l'esenzione ticket, potresti essere un soggetto che ne può usufruire ( io l' ho fatto all' epoca per le visite). I tuoi genitori non c'è bisogno lo sappiano all'inizio, sarai ben libera di uscire per i cavoli tuoi.. Da quel che scrivi e il loro comportamento io inizierei a non considerarli molto, saltali piè pari e fai di testa tua... E poi se parti già dal presupposto che uno specialista ti ha messa peggio, allora lascia perdere del tutto. Dai, dire che ti ha portato LUI, e non le tue mancanze e fragilità sulle quali TU hai elucubrato, è un po' uno sputo in faccia alla comune intelligenza. Anche a me di base non ispirano fiducia, ma mica ti deve sposare, lo specialista è utile in quanto ti può spingere a nuovi modi di metabolizzare i tuoi pensieri, a razionalizzare, se non ce la fa allora non è bravo in quello e lo lasci perdere, cambiandolo. Tra l'altro io sono sostenitrice di terapie brevi e mirate, poi si cammina da soli, da ripetersi solo in caso dei periodi di ricadute o di altri problemi, non quei casi in cui uno dopo 5 anni continua a perderci tempo e energie.. Quelli sì che sono poco professionali e sono furbacchioni che ti soffiano i soldi, meglio l'asl, abbiamo uno dei migliori sistemi di sanità pubblica, anche per i centri dca (almeno la mia regione..), sfruttiamolo! Ne devi cambiare almeno 10 per rinunciarci, scusa... Per il resto rimango delle mie idee.. Le azioni pratiche avranno anche avuto un brutto effetto su di te, ma di parole e utopie non si vive -o sopravvive, in questo caso.. Sull'ultima considerazione dissento in toto: gli utopici sono destinati a rimanere a mani vuote... Ciao...

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    1. P.S. : io non ho detto che è inutile sfogarsi scrivendo come fai tu, leggi meglio... Ho scritto che le parole e questi pensieri, solo questi, senza altre spinte, sono destinati ad essere ripetitivi nel tempo, per forza di cose, essendo la mente umana estremamente "abitudinaria", fino a prova contraria... Se lasci che SOLO queste cose fungano da terapia, ho i miei dubbi... Ma lo sai già benissimo, non può esserci solo quello. Ovvio che sei libera di sfogarti, è il tuo blog, ma non capisco la pretesa di incazzatura sui commenti altrui, questo intendevo. E' una delle tante prospettive, non l'unica, non è che siano state scritte castronerie irrispettose. Perchè accontentarti di così scarsa soddisfazione? La sola scrittura, intendo.. Non potrai tenere un blog a vita!

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    2. Non sono d'accordo con te sul fatto che la mente umana sia abitudinaria, visto che del cervello non si conosce praticamente niente, chissà che io pensando pensando e pensando non elabori qualcosa di utile anche a me stessa.. Io non sottovaluterei il potere del cervello umano.
      a parte gli scherzi, so che ci sono un sacco di centri (non totalmente gratuiti, in realtà.) e il mio ragazzo li ha anche cercati (avevo anche scritto un post, perciò evito di ripetermi) solo che bisogna avere sempre, prima di tutto, la ricetta del medico di famiglia, che io non ho intenzione di chiedere visto che il mio medico lo conosco da una vita e non ho una personalità abbastanza forte da sedermi li e spiattellargli i fatti miei. Ognuno è fatto a modo suo. Quando sarò fuori da casa mia farò quello che voglio, posso non considerare i miei fino ad un certo punto, visto che ci vivo insieme. Però, che mi si dica che non muovo mezzo dito, mentre ogni mattina mi sveglio e cerco di iniziare la giornata in modo diverso dalle altre, cerco di rendermi utile ( presto un servizio di volontariato per distrarmi, per sentirmi utile!), cerco di essere diversa e poi inizio a sfondarmi di cibo per lenire qualcosa, mi lascia l'amaro in bocca. Sentire qualcuno che riduce tutto ad un "vai dal nutrizionista, perdi due chili al mese" come se non lo sapessi, come se fosse tutto qui, mi fa alterare. Sentire ridurre tutto ad un ingozzarsi da qualcuno che soffre di dca mi sorprende, mi ferisce.
      Fidati, la scrittura mi da tutto, e forse una terapia non mi darebbe niente, forse sarei allo stesso punto come tante, tante persone, e forse avrei solo sprecato energie.
      io non punterei troppo su questo.
      Se fosse cosi facile allora questi problemi non esisterebbero...evidentemente è un po' più complicato di "prova 10 medici e poi puoi dire che non funziona"..e poi... Molte persone rimangono a mani vuote. Non solo gli utopici..
      ultima cosa..se io all'inizio di questo post avessi scritto "sono in terapia", il mio dolore avrebbe avuto un peso maggiore?

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  8. Perché condannare la scrittura se a lei piace?? Se nn scrivesse starebbe immensamente peggio.....ognuno ha il suo metodo x lenire dolori vari: lei scrive io mi sfondo di corsa fino a sentirmi scoppiare i polmoni. E starei bene attenta alla ricerca di dottori, nn e' automatico trovare il saggio luminare, la maggior parte sono solo lunatici arroganti selezionatori. Ke lei abbia bisogno di 1 psicologo nn v'è dubbio, parla di stare male, tanto male, di ritenersi una cattiva persona. E forse, magari, solo di quello ke le lenira' il dolore e quindi ne avrà sempre meno da dirottare sul cibo. Invece di abbuffarsi 10 volte al giorno, inizierà a migliorare. Concordo con curvula: nn credo ke sybil se ne stia tutto il giorno con la torta in bocca a guardare il soffitto e ad aspettare la benedizione di Gesù Cristo x uscire dal binge: dice di resistere 1 giorno, di provare a mangiare sano, poi evidentemente ci ricasca, MA PROVA, PROVA, ed è difficile riuscire xkè il cibo è ormai il suo anestetico.....francamente è in qst circolo vizioso da abbastanza tempo x farci capire ke nn basta voler smettere, qst ricascarci è indice di altro manovratore. Non bisogna voler smettere e basta, bisogna trovare il coraggio di chiedere aiuto, ed e' 1 rullette russa: hai fortuna se trovi quello bravo e UMANO, hai sfiga se trovi il dottor mengel della situazione. Di dottori mengel ne ho trovati fin troppi e ora ci sto ben lontana. Credo ke dovrebbe iniziare dal dottore (male) minore: 1 psicologo (meno disastrosamente influente e più facile da cambiare se nn ci si trova), prima di cercare 1 nutrizionista o 1 dietologo....lei parla si di abbuffate continue, ma prima di tutto di DOLORE. Dolore=cibo, troppo cibo= dolore. È il cane ke si morde la coda. E voi, ve lo siete dimenticato qnt fatica avete fatto o non volete fare x chiedere aiuto? Il suo dolore è ormai la sua abitudine, e appunto, dicevo, x lei dolore chiama cibo.

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    1. E tolto il dolore, il cibo perderà questa valenza troppo presente e prepotente

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  9. Eh, e io cosa ho detto? Che da qualche parte dovrà pur iniziare, da quel dolore e da quel circolo vizioso... Hai esattamente ragione, ma deve passare per quel gradino di cui parli! Se una non chiede aiuto va bene, ma che poi non pretenda che un gg si svegli pacificata, questo intendo... Punta dove vuoi ma poi non disperarti se sei sempre allo stesso punto. E basta con 'sta storia dei medici, se siete state sfigate voi una volta, non date per scontato che non potreste ricredervi. Se hai vergogna di parlare al medico di base allora niente, occasione persa, buon per te... Sei maggiorenne, no? Non dovrebbe, per privacy garantita da leggi, riferire nulla ai genitori, in teoria.. Per quanto riguarda il cervello informati meglio: Il cervello tende a reiterare taluni comportamenti abitudinari (nocivo come può essere un'ossessione) che fa suoi e che sono difficili da eradicare: Vedi doc, bulimia e anoressia, per questo diventa difficile fermare queste abitudini, lascia da parte la tua filosofia del grande dolore un attimo e torna sulla terra. La bulimia, per esempio, una volta instaurata l'azione del vomito o dell'abbuffata, diventa prima o poi difficilissima da sradicare, una vera e proprio abitudine oltre che una soluzione più psicologica a certe situazioni, ecco perchè si può stare decenni in terapia senza mai risolvere veramente nei casi peggiori. Ne hai fisiologicamente bisogni fino a che non riabituerai il tuo cervello ad altri comportamenti. La terapia usata per il binge e la bulimia infatti è la stessa delle altre dipendenze quali alcool e droghe, non per nulla, si concentra bello spezzare il circolo di necessità. E' una questione anche neurologica, anche chimica, non solo di vuoto dentro... Se proprio non vuoi fare terapia almeno vorrei passarti un libro che ho letto per curiosità , pur essendo malata di altro, perchè mi ha fatto capire vagamente meglio come funziona la bulimia e il binge.. Ma non so se riesco a lasciare il link, sono imbranata in questo, ti lascerò almeno il titolo, non sarà un'illuminazione, ma dispensava proposte pratiche...

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    1. Kathryn Hansen " Brain over binge" Solo in inglese, ma facile da leggere, scaricato gratis in epub da non-mi-ricordo-dove, ma si trova facile.

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    2. Grazie mille, lo leggerò. Solo io con il cervello non è abitudinario mi riferivo a quello che hai detto, ovvero che i miei pensieri, questi pensieri, sono ripetitivi. Non sono d'accordo, perche a furia di pensare ho fatto riflessioni che mi hanno aiutata, per esempio, a trovare qualche piccola possibile causa delle mie abbuffate..
      hai completamente ragione, bulimia e binge, come i dca in generale, giocano principalmente proprio sulla ripetizione, ma non mettevo in dubbio questo.
      E Lalka ha detto tutto, grazie davvero.
      sono consapevole di Dover chiedere aiuto, infatti stesso nel post ho scritto proprio " E arriverà un giorno in cui sarò così sotto, così nel profondo se non mi decido a fare qualcosa", solo che non ho fiducia nei medici, quel poco di esperienza con loro mi ha delusa cosi tanto da non farmi riporre in loro molte speranze, solo che, per ora, penso che il lavorare su me stessa, 'lagnarmi', logorarmi di riflessioni inutili e cercare l'appoggio e le critiche costruttive degli altri, nonché la loro comprensione e le loro esperienze, magari, possa aiutarmi piu di qualsiasi medico.
      Devo prima abbattere quell impedimento alla radice della mia volontà.quel qualcosa che mi impedisce di chiedere aiuto perche mi sussurra "puoi ancora essere magra. Perche arrenderti adesso?". E...scusa se sono stata aggressiva. Solo so benissimo che hai colto nel segno, io non faccio un tubo per farmi aiutare, trovo mille scuse.. Ma so che prima o poi metterò a tacere anche quella vocina, e scoprirò perché la risposta è sempre e comunque abbuffarmi. Ma ti/vi assicuro che non è ingordigia. Un abbraccio.

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    3. Non sei stata affatto aggressiva sinceramente, il blog è tuo, puoi cmq rispondere come meglio credi, sarei io a dovermi piuttosto trattenere. Il punto è che se voi tutte vedete i medici come " angeli salvatori", mi sa, sarete sempre deluse. Fino a prova contraria è gente che fa quel lavoro per tre motivi, in ordine sparso o in alternativa: stipendio fisso, gloria e successo personale, ereditarietà familiare dello status. Siamo realisti, tra questi medici che hanno intrapreso la carriera, poi, c'è qualcuno indubbiamente più portato per indole capacità e interesse, altri che vogliono solo la sedia da scaldare. Chiedi ad un bravo medico onesto intellettualmente e ti dirà che l'umanità è relativa, un medico deve CURARE e COADIUVARE il paziente, non vi offenderete certo per modi un po' bruschi, spero. Il suo scopo è quello, così curando PER LAVORO e l'interesse della ricerca, si fa il nome, ha aiutato un paziente ed è felice, questo insegnano ai giovani medici da quanto mi hanno detto. Il paziente è paziente, non suo figlio! Anche quel settore è fatto di soldi, pubblicazioni e allori...Cosa vi aspettate? Va bene, scusa la mia ripetitività, so benissimo che hai già tutto nella testa, sappi che io ti ho scritto perchè non ho mai pensato un secondo che tu fossi decerebrata e ingorda, spero si deduca bene. Sei solo " leggermente" incline all' autocommiserazione e non capisco cosa ci guadagni... Cercar un manuale di auto-aiuto per dipendenze, quello che vuoi, se non la terapia, ma trova un espediente pratico per spezzare la catena.
      Un saluto e un forte augurio...

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  10. Cecilia hai una mail a cui possa scriverti?

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  11. Io ho tante volte immaginato il mondo dei disturbi alimentari come una grossa spirale obliqua, sfalsata su più piani, come uno zampirone, se questo sciocco paragone ti aiuta a figurartela. Questa spirale io (e te, e quasi tutte le altre persone che scrivono e commentano qui) la percorro avanti e indietro, attraverso quei cerchi concentrici, passo da un piano all'altro, a volte sono più vicina al centro del baratro, a volte tanto lontana che mi dimentico persino che esista e cammino sul cerchio più esterno assaporando finalmente la libertà. E questa spirale ha il potere magico di deformare la mente. Se sono sul cerchio dell'anoressia mangio due pomodori e sono piena e guardo la gente che si strafoga e mi chiedo come diavolo faccia a mangiare così tanto, dove metta tutto quello che mangia, come farei io, se fossi nei loro panni, io che dopo una tazza di caffè sono sazia. Poi cambio cerchio ed ecco che non sono mai sazia, neppure dopo aver mangiato per giorni. Mi riempio fino a stare male, e quegli stessi che mi sembrava si strafogassero ora ecco che mangiano troppo poco. Solo un piatto di pasta, quando io ne mangerei due. O tre. O quelli di tutto il tavolo e non avrei ancora riempito quel vuoto. E la cosa assurda è che ogni volta che percorro un piano diverso della spirale non riesco a capire come io possa aver pensato cose diverse solo qualche mese fa, per non parlare di quelle che pensavo anni fa. È un discorso contorto, ma so che lo capirai.
    Tu non sei sola. Siamo tutti soli. Nessuno capisce davvero quello che proviamo, neppure lo psicanalista, neppure noi stessi. Nessuno capirà mai il tuo dolore, perché è soltanto tuo, gli altri ne colgono solo un riflesso, e solo il riflesso che tu decidi di rivelare loro. Ma non pensare di essere l'unica a stare male mentre tutti vivono sereni, la disperazione è l'unica cosa che accomuna tutti, sotto questo cielo.
    Per ricollegarmi al discorso di Ilaria, io purtroppo non sono convinta che nelle malattie mentali (e i dca sono malattie mentali) volere è potere. Ho attraversato una lunga fase depressiva durante la quale avrei davvero voluto uscire, divertirmi, smettere di pensare ossessivamente che stavo perdendo tempo, eppure rimanevo paralizzata sul letto, e non ero in grado di fare nulla. Forse c'è bisogno di uno shock, come per Ilaria è stato il ricovero, per svegliarsi davvero dall'incubo, come quando sei mezzo addormentato e serve una bella manciata d'acqua fredda per uscire dal torpore, o forse è davvero questione di carattere, e ci sono persone che, più di altre, amano indugiare nel dolore.
    Ad ogni modo, la volontà è una molla, ma poi la guarigione si compone di tanti elementi che a volte non sono neppure tutti prevedibili. E può essere che, come per ripercorrere indietro la spirale di cui parlavo, un giorno sia più vicina, un giorno sia fuori dalla vista.
    Un abbraccio, carissima.

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  12. Ciao ti seguo cara:) ho letto il post e qualche commento... Mi dispiace per il tuo amico, mia madre ha avuto un tumore... Comunque capisco la tua situazione, 2 anni e mezzo fa era così anche per me...mangiavo normale e poi sprofondavo nell' abbuffata, mischiavo dolce e salato da far schifo e poi avevo la nausea, sono riuscita a smettere non lo trovavo giusto...adesso non ho il corpo che voglio però sto cercando di mangiare "bene"...continuerò a seguirti, sono curiosa di sapere se c'è la farai ;)

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