giovedì 2 luglio 2015

Post che era da scrivere.

Per ora sono un 40/45 agli scritti, più 22 crediti.
62. sono già fuori.
Erano giorni che praticamente digiunavo, con poche eccezioni tipo un pezzo di pizza, ma veramente a pranzo, colazione, merende non mangiavo niente.
Esaltata, agitata, nervosa: tutto si è disteso stamattina, ogni sensazione del clima generale nel mio cervello.
Sono andata ad ascoltare gli orali dei miei compagni, io passo dopodomani.
Mi restano tre programmi da finire, la tesina da finire ed imparare, tutto da ripassare, ma sono qua al computer a scrivere.

Sapete perché?

Mi sono abbuffata. Niente di così nuovo, niente di che, tranne che due cose mi hanno sorpresa:
  1. L’ho fatto prevalentemente per fame. Una fame assurda: mi girava la testa (anche oggi digiuno quasi totale), non riuscivo a concentrarmi, dopo giorni quasi digiuna a correre di casa in casa ad aiutare le mie amiche a studiare, insomma non ce la facevo più;
  2. Sono stata travolta da una nuova paura che qualsiasi tentativo di spiegare renderebbe immediatamente stupida, ma ci provo.
Questa mattina, guardando gli orali dei miei compagni, ho realizzato che è finita: ho iniziato a pensare all’università, a me che farò filosofia- e se lascerò, se cambierò idea, se ne rimarrò delusa, se non ne sarò all’altezza, se me ne pentirò e bla bla bla- al fatto che tutto quello che oggi sto studiando con disperazione dopodomani non sarà che un enorme carcassa di fogli pieni di parole, e niente nella mia testa; insomma, riflessioni futili.
Detto ciò, mi sono chiesta: qual è il mio obiettivo, adesso? Nel senso: superato lo scoglio “orale” che ora è la mia principale preoccupazione, a cosa penserò? Vado ai campi con i bambini il 12: fino a quel giorno? Che cosa farò?
Ho pensato immediatamente al perdere peso. Ma ragazze: sono talmente tanti giorni che mangio come un canarino che per me non è più nemmeno un obiettivo, ADESSO.
Insomma, è come se voi steste preparando un esame da un mese e, in cerca di qualcosa da fare, vi diceste “ecco, ho trovato cosa fare: continuare a preparare questo esame!”
Ma dai?

No, a me ci vuole qualcosa di più forte. Una svolta!
Se volto la testa indietro vedo un anno che é corso velocissimamente e, tristemente, mi accorgo sfogliando il mio diario alimentare che se ne è scappato tra conteggi di giorni senza abbuffarmi e relative abbuffate.
Quello che mi ha fatto andare avanti, quest’anno, non sono state tanto le rare occasioni di svago in mezzo a studio, studio, studio; e nemmeno i giorni di restrizione alimentare: ma le abbuffate! Cosa sarei stata senza di loro?
Quando non mi abbuffo da giorni, arriva un punto in cui sono profondamente annoiata, come oggi. Sale la disperazione, sale la tristezza, lo sconforto, un dire “E ora cosa faccio? Dimagrire? È un processo già in corso, non c’è gusto!”

Oggi ho avuto una vera e propria crisi esistenziale: una noia profondissima, un dolore inspiegabile, un niente.
Cosa fare? Più che continuare a digiunare e aspettare, cos’altro avrei potuto fare?

CHE COSA AVREI RIMANDATO A SABATO?

Il dimagrire, certo! Che bello! Mi è sembrato ovvio e doveroso abbuffarmi: per una gran fame, senza dubbio, ma anche per un gran bisogno del mio proposito.
Di un qualcosa su cui puntare, qualcosa da attendere, qualcosa da brividi.
Qualcosa che mi impedisse di pensare, per un solo istante, a qualcosa di diverso dalla mia solitudine. Qualcosa da potervi comunicare, cosa che sto lentamente disimparando: comunicare.
Qualcosa di frivolo, di entusiasmante in mezzo a tanta merda, a tanto disprezzo, a tanta disperazione.
Non ne potevo più di tutti questi insopportabili pensieri su quanto la mia casa mi sembrasse immensa, su quanto la mia esistenza si spegnesse in ogni sua ora.
Su quanto ogni secondo pesasse e quanto sabato sera io avessi pianto di nuovo in mezzo agli altri, perché in mezzo agli altri non ci so stare.

Ho finito da poco di abbuffarmi, e suppongo continuerò per un tempo indefinito.
Bene, ragazze: da sabato si inizia per davvero! Ecco cosa rimandare alla fine degli esami, ecco come festeggiare.

8 commenti:

  1. Qualcosa sybil che ti fa x qualche volta uscire dagli schemi rigidi che ti dai...l'abbuffata è si malata ma anche evasione dalla tensione, dalla routine prefissata (dimagrire e studiare x la maturità)....fame stress sono tutte lucine attira abbuffata...lo stress è il dimagrire stesso. Pensi tanto sybil x te stessa e x gli altri....abbuffarti (pardon qualsiasi persona che si abbuffa in disturbo alimentare) stacca il cervello ossessionato perdendo la cognizione della realtà. Un distacco fastidioso (che ci lascia in preda al cibo in modo animalesco) ma liberatorio e ripetitivamente necessario.

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    1. Quanto hai ragione! Hai lasciato un commento che mi ha fatta riflettere, e soprattutto vero! È come se entrassi in trans, come se fossi in ipnosi. Molto confortante...solo che il vuoto, dopo..

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  2. 'Nessuno
    può salvare un altro da se stesso. Le persone non vogliono essere salvate. Hanno solo bisogno di qualcuno che le ascolti, le sostenga, le appoggi, le rimproveri. Non che le salvi.
    Nessuno si salva da solo, ma nessuno può salvare nessuno.
    Abbiamo solo bisogno di ascolto in un mondo in cui tutti vogliono soltanto parlare.'
    Questa è proprio la frase che c'è scritta nel tuo blog, sai già tutto ma volevo lasciarti anche un commento, ecco io voglio essere questo per te, probabilmente non posso salvarti da te stessa, anche se lo vorrei, perché è vero che nessuno può salvare qualcun altro da se stesso, ma come sai in un certo modo tu l'hai fatto con me!
    Per te voglio essere questo, ascoltarti incoraggiarti, essere parte del tuo dolore senza alcuna pretesa, darti ciò di cui hai bisogno veramente, col la speranza di essere un po' partecipe della tua salvezza, perché nessuno può salvare nessuno, ma non possiamo nemmeno salvarci da soli!
    Ti voglio bene.
    <3

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    1. Tu fai veramente tantissimo, e io non so come ringraziarti!..

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  3. Per prima cosa complimenti davvero per tutti quei punti di credito che hai raccolto ** io ne avevo 13 ahah sorvoliamo... quella sensazione... 2 anni fa il mio obiettivo era 45kg (mi annoia ripetere sempre le stesse cose, ma sembra che io sia rimasta bloccata in quel 2013!!!) ed io ero ormai a 47kg...e già pensavo "poi che farò? Continuo a scendere? Ingrasso e poi dimagrisco?" Come se FARE LA DIETA sia il mio unico scopo nella vita. Per il resto non preoccuparti. Io sono qui a casa ancora indecisa su cosa farò appena finirò il corso che sto facendo... lascia scorrere le cose e non farti paranoie sul futuro...
    Forza <3

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    1. Mi sa che siamo in due a contemplare il passato, come se veramente ci sia stato un momento in cui noi ci siamo piaciute. Suona ridicolo a dirsi! Se fosse stato cosi, non sarebbero cambiate tante cose...comunque hai ragione, fare la dieta è l'unica cosa viva, vera, l'unica ragione di una vita e solo questo fa capire che razza di vita sia...
      grazie davvero, ci proverò.. :)

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  4. Anche a me la cosa che più spaventa è la mancanza di un obiettivo. E dimagrire è un obiettivo così comodo e facile.
    Però tu sei in una situazione privilegiata per un'inversione di tendenza: trova un nuovo obiettivo, o almeno sforzati di farlo. Arrivare più rilassata possibile alla fine dell'estate, carica per una nuova avventura che porti via la noia, la nausea, il tedio.
    Ti abbraccio forte!

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    1. Suona stupido ma niente, niente ha piu senso per me come obiettivo che "dimagrire'... Perche tutto il resto mi sembra cosi secondario! Fa paura a sentirsi..

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