venerdì 26 giugno 2015

Alla superficie della solitudine

Io a cena con i miei genitori.
Mio padre:
“Allora Ceci! Finalmente finiti questi esami definitivamente!”
Calcio di mia madre a mio padre sotto al tavolo.
“Ma no! Giuseppe! A Cecilia manca ancora l’orale l’8 luglio!”

Già. Peccato che no, non ho finito gli esami. E no, il mio orale non è assolutamente l’8 luglio. Solo 4 giorni prima.
E peccato che questo sia l’unico, l’unico impegno che ho da circa e per circa ancora un mese.
Ma vabbè: uno dei tanti.

E la mia vita è tutta così. Alla superficie della solitudine.
Circondata dal mondo, milioni di parole, di risate, puttanate, eppure quella sensazione in fondo allo stomaco.
Non mi sento mai sola come quando parlo con qualcuno.

Adesso in questo preciso momento la mia sensazione è questa.

Ho un sottilissimo materassino sotto al culo, galleggio sul mare profondissimo della solitudine. Sono in superficie.

Mi do qualche minuto di tempo, e tutto questo non esisterà più. Tornerà tutto ad essere mondo.

Tra poco esco con la mia compagna di solitudine. Mi porta in un posto leopardiano. Finalmente con lei posso respirare e piangere. E parlare senza un senso.

Anche se è tutto finto. Puzza tutto di plastica, alla superficie della solitudine.
Qui si sta così.



19 commenti:

  1. Ognuno di noi è solo perchè è unico. Più ci si sente soli, più ci si sta addentrando in sè stessi. E, paradossalmente, proprio in questo non si è soli. Se lascerai andare il dolore provocato da questa solitudine (cosa difficilissima), tutto inizierà a cambiare. Non sentirai solo puzza di plastica, ma moltissimi altri profumi. E vedrai nuovi colori. E qualcuno si innamorerà della tua preziosità. Come scriveva Dumas, la saggezza sta racchiusa nelle parole: aspetta e spera.

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    1. Sei sempre molto profonda. Aspetto e leggo sempre con sorpresa i tuoi commenti. Come faccio a non essere sola, se mi circondo e mi guardo intorno e intorno a me camminano persone persone persone.. Come si fa? Piu mi conosco, piu sprofondo. Piu mi circondo di gente, gente. Con occhi vuoti

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    2. PS: anche io mi iscriverò a filosofia. Non so se hai mai letto altri post. In ogni caso, è bellissimo non essere sola, almeno in questo.
      Ho capito bene, vero? Fai filosofia?..

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    3. Tu ti guardi intorno perchè cerchi qualcosa, un indizio, un simbolo. Perchè sei felice se vedi qualcosa di straordinariamente bello? Se lo vedi è perchè lo riconosci...perche lo sei!! Essere soli significa essere dei soli...il sole illumina tutto ciò che gli sta intorno, ma non capisce che è lui stesso ad irradiare quella luce...essere soli è proprio così :)
      Ma significa anche capire che tutto quello di cui abbiamo bisogno, la luce che cerchiamo, è infondo alla nostra anima..è per questo che scendiamo (anche di peso)..cerchiamo di arrivare al fondo solo per riemergere dalla parte opposta, dove il mondo è capovolto. Tutto quest'andare verso il basso è un'ascesa Sybil.

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    4. Dove frequenterai filosofia?
      Io inizialmente ero molto appassionata, ma avendo prevalentemente vocazioni artistiche le troppe parole, le congetture, il dover dimostrare tutto mi ha stufata.
      Ma è tra le migliori facoltà (anche per quanto riguarda l'ambiente), spero che ti troverai bene :)

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  2. È incredibile come le tue parole riescano sempre a colpirmi, nonostante sia abituata al fatto che sai esprime perfettamente le tue emozioni quando scrivi, è esattamente quello che spesso succede anche a me, non so come fai, ma lo hai reso benissimo. Quante volte mi sono sentita sola come non mai in mezzo a mille persone e a mille delle loro parole e risate, io mi sentivo sola come non mai. Ho capito di che tipo di solitudine parli ed è terribile perché ti logora dentro, e in quei momenti sei obbligata a fare i conti con te stessa.
    È se ti senti galleggiare sulla superficie della solitudine allora prendo il mio materassino anch'io e mi siedo accanto a te, ed eviterò di farti sprofondare.
    Tutto quello che avrei da dirti lo sai già, sai già tutto e sai che il quattro luglio arriverà, e io sarò li a sostenerti e a festeggiare la tua vittoria, ti aspettano talmente tante cose belle che forse non ci sarà nemmeno tempo di galleggiare sulla superficie della solitudine.
    Ti lascio il commento qui, perché tu lo sai che io ci sono sempre, e mi viene sempre il magone a sentirti così, perché vorrei tanto trovare le parole giuste... Vorrei che tu stessi sempre bene ma è impossibile, ed è proprio quando soffri che sei ancora più unica.
    Che dire, ti voglio talmente bene che quando soffri tu soffro anch'io. Ho detto tante banalità come sempre, ma non le ho mai sentite così tanto.
    ❤️

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    1. Ti ho scritto su whatsapp.. Grazie, di tutto.

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    2. Visto e risposto ❤️ sono io a ringraziare te perché come sempre sei capace di cambiarmi la giornata, permettimi di stare con te in superficie, di farti sentire che qualcuno ti è veramente vicino, e di respirare aria vera e pulita... Anch'io sento artificiosa la compagnia di chi mi è attorno, ma la tua, la tua è così vera. Siamo insieme nella superficie!
      GRAZIE A TE ❤️...

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  3. Quanto la conosco la solitudine.
    La mia compagna da anni ormai, una tosta, vendicativa, forte ma apparentemente dolce, candida e silenziosa...
    Non mi sono mai sentita alla "superficie della solitudine".
    Sempre più giù, con l'acqua che mi entra giù per la gola, ogni tanto torno su con una spinta, senza però rimanere fuori abbastanza da prendere il giusto fiato.
    Ora come ora vedo la "superficie della solitudine" come un punto interessante, forse di vittoria. Significa essere ad un passo dallo sprofondo e, allo stesso tempo, ad un passo dalla riva.
    Sei lì nel mezzo a due direzioni, prendi un po' l'una e un po' l'altra.
    Tieniti al tuo materassino più forte che puoi. Fallo perchè non tutti ce n'hanno uno, non tutti hanno la tua identica forza, il tuo stesso spirito.
    Fallo perchè puoi smettere di galleggiare e camminare sulla spiaggia.
    Anche lì potrai riflettere, potrai parlare senza un senso, ma lo farai con una stabilità, senza più quel senso di vuoto immane e quella paura di annegare.

    CORAGGIO Cecilia.
    Il meglio deve ancora venire!

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    1. Grazie, Ilaria. Voglio tanto sperare che il meglio debba ancora venire. Ma mi sento cosi sola.. Io credo che la superficie sia, invece, un punto tragico. Quello in cui ti circondi di persone che non sanno di niente, e mi capita mille volte di piangere in mezzo agli altri, immobile. Mi sento profondamente sola. Ma in superficie, lì è pieno zeppo di gente.

      intendevo questo. Ma come al solito spiegarmi non è il mio forte..
      sento la mia vita il disperato tentativo di sentirmi meno sola. Ma piu parlo con gli altri, piu mi accorgo di quanto io mi stia perdendo. Ti abbraccio.

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    2. Non ti sei spiegata male, fidati!
      Ho compreso benissimo il “Mi sento sola in mezzo a tanta gente”. Mi sento adesso così, e fa schifo. E' brutto. Ma ho l'idea che pur essendo tragica, la superficie sia sempre più in alto dello sprofondo.
      La tua metafora “La superficie della solitudine” mi fa pensare a qualcosa di positivo, ecco.
      Una piccola luce, quasi invisibile, forse impercettibile, intorno al buio tetro.
      Ho vissuto profondamente la solitudine, credo di capire un po' le sue sfaccettature.
      C'è la tua solitudine, quella dell'incomprensione, l'estraniazione al resto del mondo, la voglia del silenzio rispetto alle sciocche e inutili parole della gente.
      Poi c'è la solitudine dello sprofondo, quella che ti fa chiudere in casa continuamente, ti fa perdere completamente i contatti con la realtà, per portarti in un silenzio assordante dentro e fuori. Qui non c'è più voglia di parlare, di combattere, non c'è più speranza di essere compresa, c'è soltanto il vuoto che ti avvolge e dove tu ti identifichi.
      Mentre in superficie, nonostante la tristezza, la malinconia, il vuoto, si è comunque alla ricerca di qualcosa, di qualcuno che sappia di molto - che non sia povero come tutti gli altri attorno a noi -
      In te sento sempre il desiderio di trovare un piccolo profumo in mezzo a tutto il puzzo di plastica.

      (scusa gli errori ortografici,ma sono con il cellulare!)
      E comunque il mio discorso potrebbe essere una estrema cavolata. Non ti tornerà sicuramente, mi basta però che tu sappia che ti capisco. Che non sei sola in quel turbinio di sensazioni, di inquietudine e dolore.

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    3. Esatto, grazie per aver compreso. Io cerco, cerco, cerco, ed è meglio di niente. Io non mi stanco di cercare. Non mi piace la gente, ma sento che da qualche parte qualcuno ci sia. Vorrei tanto potervi conoscere di persona, tutte.
      Quel mare, però, è tutto dentro di me. E i sintomi son quelli che descrivi.. Ti abbraccio e un grazie particolare.. Non sono una gran consolatrice, ma io sono qui e adoro quando mi scrivi. Grazie

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  4. Una volta facevo un sogno: in gita scolastica ci portavano in un piscina enorme, dove dovevamo stare in equilibrio su una torre di materassini.Tutti i miei compagni ci riuscivano, come se i loro corpi fossero un tutt'uno con la torre, mentre io continuavo miserabilmente a farla crollare, e finivo in acqua. Non avevo l'equilibrio degli altri. Il tuo post mi ha ricordato questo... vattene da lì. Senza sprofondare, ma vattene. Se questo è un luogo del cuore, a maggior ragione: fa' di tutto per portarti altrove.

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    1. Il mare è dentro me stessa. Quel mare di solitudine mi sta nel cuore, nel profondo di ogni muscolo, ogni osso, nel profondo dei polmoni.
      Eppure, la compagnia non mi manca. Dove andare? Dove scappare da tutta questa compagnia artificiosa? Dentro me stessa?
      Lì, c'è il vuoto vero.

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    2. Non c'è vuoto. C'è spazio aperto a qualsiasi possibilità. Bisogna intestardirsi e seminare le cose giuste, sperano che prima o poi qualcosa attecchisca...
      posso dire una cosa? Sono sicura della tua solitudine. Ma più ti concentri su di essa, più ti convinci che tutto sia plasticoso, che le persone intorno a te siano in realtà distanti, più la avvertirai in maniera intensa. Devi cambiare modo di pensare a te stessa, per cambiare modo di sentire le cose. NON sei un mare infelice di solitudine... non interagire col mondo pensando di esserlo.

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    3. Tutto questo è già frutto di un cambiamento, molto recente. Mi sento lontana anni luce da tutti.. E piu lo sento, piu lo sono, è vero. Ma è anche vero che continuo a diventarlo, non trovo nulla nei discorsi delle persone che mi stanno accanto. Per quanto io mi sforzi...

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  5. ti posso capire...
    essere nel mondo ma sentirsi sempre sola.
    e più grande è il mondo più la nostra solitudine diventa grande perchè dobbiamo contenerlo TUTTO.
    è straziante.

    ti sono vicino.

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  6. Ogni tuo post è così denso e profondo e vero che non so mai cosa commentare. Potrei scrivere per ore o limitarmi ad un "hai dannatamente ragione". Potrei dirti che le tue sensazioni sono state le mie per tanti anni, come ti ho raccontato, e che tuttora mi capita di sentirmi incompresa, troppo lontana dagli altri, imperscrutabile. Mi capita di sentirmi così quando i miei amici mi fanno regali che non mi piacciono. Sembra una banalità, ma io sono molto sensibile a queste cose; sarà che io riempio l'agenda di appunti sui regali futuri, che so sempre di azzeccare quando compro qualcosa per qualcuno perché mi ci arrovello sopra per settimane, e poi mi capita di ricevere delle cose che mi fanno pensare "ma...quando ho detto che mi sarebbe piaciuta una cosa simile?" E mi sembra assurdo che le persone che mi conoscono meglio non riescano comunque ad interpretare i miei gusti. Succede anche con i miei genitori, mia mamma mi regala tantissime cose che non mi piacciono: sciarpe con i lustrini, vestiti pieni di balze che mi fanno sembrare una mongolfiera, un ciondolo di Pandora a forma di scarpa con gli strass (perché? Perché gli strass?!). È sempre stato così, forse dovrei solo rassegnarmi al fatto di essere una persona oscura e consegnare una lista di desideri prima delle feste comandate. Eppure queste piccolezze a volte mi fanno sentire sola. Ma sola a livello esistenziale, come se ogni tentativo di riempire la solitudine non fosse che un palliativo destinato a rivelarsi effimero, più prima che poi.
    Un bacio!

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