mercoledì 8 aprile 2015

Il disperato bisogno di ascolto, del vostro.

Peccato che alla fine io pensi sempre e solo al cibo.
Nuova giornata al supermercato: compro il pane di segale per la merenda a scuola e la mia giornata è impostata su questa linea:

Colazione: te verde.
Spuntino: 50 g pane di segale
Pranzo: minestrone di verdure e legumi + mela
Spuntino: yogurt greco al limone
Cena: spiedini di pollo con insalata + mela.

A me non sembra un giorno di eccessiva restrizione alimentare, è esattamente come mangiavo quando pesavo 47 chili.  Ops.. no, ricordo che a quel peso gli spuntini erano una carota. È anche vero che a cena spesso mangiavo la pasta.
Ma che importa?
Ormai io non ho più quel peso.

Questo, preciso, è il mio diario alimentare di quando non mi abbuffo. Invertite il minestrone con del pesce e qualche carota, e cambiate la cena con qualche verdura cotta (cime di rapa etc) et voilà, niente di difficile.
(ma dovresti essere la metà di ciò che sei, se mangiassi davvero cosi!!!! Già, peccato che io NON mi abbuffi forse tre giorni a settimana, ormai- per chi non sa contare, 3 giorni non mi abbuffo, e 5 mi abbuffo.).

Per chi non ha voglia di sentir parlare di cibo beh, smetta di leggere il post. (vi prego, leggete...) Siccome disgraziatamente il cibo è il centro del mio mondo, siccome io ADORO parlare di cibo, del mio disturbo alimentare, delle mie fisse, delle schifezze, del peso, siccome io non penso ad altro tutto il giorno e siccome ho un disturbo alimentare beh, oggi voglio usare il mio spazio virtuale per SFOGARMI.

Perciò sedetevi comode e, se come me non pensate ad altro (ahimè) per tutta la durata della giornata, godetevi questo post sul CIBO  e sulle mie ABBUFFATE.

(vi prego, leggetelo lo stesso).

Sono una che cerca sempre di arginare il discorso prettamente “cibiatico”, per usare un neologismo; imposto i miei scritti e i post così come è impostato il mio cervello, ovvero una sviolinata di riflessioni inutili e noiose; diciamo che riporto i miei pensieri e cerco di disporre la mia depressione intensa sopra un foglio.
Ma oggi voglio essere mediocre, oggi voglio essere fottutamente BANALE, noiosa, superficiale: oggi ho bisogno di scrivere questo.

Situazione: supermercato.
Giro tra gli scaffali: merendine, porcate, cornetti alla crema, cioccolata bianca, biscottini di tutti i tipi.
Scatta la riflessione: “Cavolo, è cambiata la direzione delle mie abbuffate. Ultimamente mi ingozzavo di toast e scatolette di tonno, sognavo quello. Adesso sogno roba dolce, schifosamente dolce. Però, appena mi abbuffo di quella, parte la voglia di salato! È un bel problema! Di cosa posso abbuffarmi, la prossima volta?”

Situazione: ritorno a casa. Guardo le foto di quando pesavo venti chili in meno e penso “Porca miseria: come ero magra… aspetta, fammi scrivere al computer una mini storia in cui vado a correre tutti i giorni e dimagrisco e divento uno scheletro e tutti si preoccupano!”
E così faccio, inizio a scribacchiare qualcosa, credo di scrivere riguardo a qualche commento, qualche complimento, descrivo un po’ di ossa e poi mi stufo, chiudo il computer e rifletto ancora.
Giornata di riflessioni.
“Sono proprio un filosofo: ho una grande carriera da grande! Aspetta, come si dice filosofo al femminile? Forse filosofa. Ma no. Filosofessa. Ma che.”
Mi stufo in fretta di questi pensieri.
“Dovrei studiare”.
“No, cazzo, dovrei proprio studiare: ho solo la prossima settimana tre verifiche e non ho aperto libro. Ora faccio qualcosa.”
Continuo a stare seduta.
“Vorrei tornare magra. Quando finisco la maturità vado a correre tutti i giorni tre ore, faccio la cyclette le altre due ore, poi mangio un po’ di verdura e ricomincio: giri in bici, corse, starò in tuta tutto il giorno e in dieci giorni sarò uno stecchino.”

Ma sono un fottutissimo genio!
E non è finita qui! Questo programma, oltre a mettermi di ottimo umore, ha suscitato una riflessione ancora più profonda: io mi comporto come a scuola. Io non lo voglio il 7. Io non studio, prendo 5 e poi la prossima verifica mi spacco il culo e prendo 9.
Ecco la media del 7 pieno! Ho 7 lo stesso, direte voi; sì, ma sapete come me la sono spassata il giorno prima della verifica in cui ho preso 5, girando per torino a fare un cazzo???
Così mi comporto con il cibo: mi sfondo ora, poi corro per tre settimane come solo io so fare e perdo qualche chilo. Chissà che non ci prenderò la mano…

Perfetto.
Allora ho deciso che dopo la maturità dimagrirò perché andrò tutti i giorni a correre. Oh yeah! Appurato ciò, viene a crearsi un insormontabile problema. “Cosa cazzo faccio da qui alla maturità?”

DILEMMA.

1. Mi abbuffo, mi piango addosso, ho i capelli che fanno schifo, la faccia gonfia, sono sempre stanca e fiacca, però mi godo alla grande quintali di cibo che poi non mangerò più;

2. Mangio normalmente (?! Sarebbe? Che mangio un cornetto anziché 15 e accetto di perdere mezzo chilo al mese anziché cinque in una settimana? Nah)

3. Provo e riprovo a fare l’anoressica restringendo pian piano sempre di più, partendo dal D.A. qui sopra che seguo sempre e arrivando al quasi totale digiuno (se, vabbè, senza abbuffarmi? nah)

4. Provo a mangiare seguendo il D.A. postato qui sopra, ogni tanto mi abbuffo quando proprio non ce la faccio, e ogni volta mi abbatto perché non mi abbuffavo da un po’ e ho rovinato tutto

DILEMMA.
Forse solo un cancro sarebbe meno importante!
Ora, devo proprio decidere.
Mmm, penso e ripenso e non prendo minimamente in considerazione l’idea che potrei smetterla di pensare al cibo, che potrei fare altro, che potrei vivere serena lo studio e stare con il mio ragazzo.

Ooh, sarebbe bello. Ma io penso al cibo 24 ore su 24. SEMPRE. Pensatemi stupida, noiosa, ma sinceramente io non ho idea di che cosa cazzo facciano gli altri tutto questo tempo.
Ebbene, torniamo alle cose importanti.
Qui bisogna decidere del mio futuro, all’istante. Eh si, ragazze, perché si tratta di decidere cosa fare domani mattina.
Portarmi a scuola l’altro pezzetto di pane di segale o comprarmi un bombolone alla crema e poi sfondarmi tutto il giorno?

È una tragedia, una tragedia! Valuto bene tutte le opzioni: quando a luglio inizierò a dimagrire e mi ucciderò di sport ovviamente non toccherò più tutte queste porcate. Quindi, a brucia pelo, vi direi che seguirei la prima opzione: mi ingozzo ora tipo quegli animali che vanno in letargo, e poi a luglio dimagrirò e tutti noteranno la differenza; ma, riflettendoci, ciò è molto stupido perché sarò più grassa, farò più fatica e forse non perderò nemmeno peso, magari mollerò dopo due giorni.

Poi passerei alla quarta opzione.

Se solo …

…  non avessi già voglia di porcate.
Se non mi vedessi un bisonte allo specchio e se non pensassi “tanto ormai sono grassa”.
Avevo letto un pensiero di Softy questa estate che non capivo, quando l’ho letto, e che non avrei pensato di fare. Lei diceva che un tempo se mangiava un biscotto pensava: “se finisco il pacco ingrasso. Ma se non lo faccio, mica dimagrisco!”.

E non c’è frase che possa esprimere meglio come io mi senta adesso.

Se domani non mi abbuffo, se io non vado a comprare un pacco di cornetti alla crema, se non mi ingozzo di cioccolata bianca, biscotti ripieni, torte al limone, io non dimagrisco. Non tornerò a pesare 47 chili. Anche perché tanto sarebbe solo un rimandare la mia abbuffata reprimendo il desiderio di abbuffarmi.
Ma se io mi abbuffo al massimo metto su un altro chilo, e sarebbero 21, anziché 20 in più, e nessuno se ne accorgerebbe.

Ho scritto un post simpatico per cercare di riderci su, ma non c’è nulla da ridere.

Io non so nemmeno più perché mi abbuffo: una volta vi assicuro che mi abbuffavo perché reprimevo le emozioni, le soffocavo nel cibo. Ancora adesso ogni tanto mi abbuffo perché vanno all’aria i miei programmi, perché penso che non posso dormire con il mio ragazzo, perché penso che mancano 10 anni a che potremo vivere da soli, perché penso che devo studiare e mi angoscio.
Poi a volte mi abbuffo perché sono grassa.
Ma altre volte mi abbuffo perché io DECIDO di abbuffarmi. Non perché voglio la torta al limone, altrimenti la chiederei a mia mamma e ne mangerei una fetta (diciamo che se riesco a pranzare con un minestrone, riesco a mangiare una fettina di torta); ma perché io voglio ABBUFFARMI di torta al limone. Voglio mangiarne due, tre, quattro. Voglio stare male da quanta ne ho mangiata.
E non mangio nemmeno per fame. Per prima cosa il mio d.a. non è da fame, e poi ho mangiato anche più di così. Mi sono abbuffata dopo un pranzo normale con pasta, carne, frutta. Mi sono abbuffata dopo la colazione. Mi sono abbuffata dopo un’abbuffata.

La cosa più triste è che non si può ridurre ad una FAME. Se avessi fame io mangerei di più (tanto non ingrasserei, visto quanto mi sfondo con un’abbuffata, anzi). Se avessi fame io non avrei iniziato ad abbuffarmi esattamente quando la dottoressa mi ha dato la dieta “ingrassante”, come la chiamo io, con pasta, proteine, verdura e frutta tutti i pasti. Ho mangiato come il D.A. che ho postato per due anni, e pesavo 47 chili, forse mangiavo qualcosa in più nei pasti, ma allora era diverso; eppure non mi sono mai abbuffata.

La cosa peggiore, forse, è che non mi abbuffo nemmeno per stare fisicamente male. Certo, mi sento un po' una merda (e tra poco nemmeno più quello) ma non sto poi così male. A volte vomito, e ricomincio ad abbuffarmi.
Mi piace quasi, ed è spaventoso. Prima stavo da cani, non mi alzavo dal letto. Ora rotolo fino al cesso, vomito anche non tutto, giusto quel po’ per far entrare ancora cibo, e poi ricomincio.

Io non capisco perché mi abbuffo. Forse sto davvero male, ma io non lo so? Forse ho davvero RIMOSSO il motivo per cui mi abbuffo? Forse mi abbuffo perché i miei non dormono più insieme, perché mia mamma è sola, mio padre non esiste, e lei mi svuota l’armadio tutti i giorni per controllarlo? Forse mi abbuffo perché con il mio ragazzo ho il coprifuoco alle undici e mezza il sabato sera? O forse queste sono tutte stronzate, STRONZATE? O forse mi abbuffo perché, semplicemente, io sono una maiala ingorda?

Ho una disperata paura, ma che dico, ho il TERRORE che sia proprio così. Che la sentenza sia: MAIALA INGORDA.
E che io mi nasconda dietro una malattia. E che faccia perdere tempo a voi e a me stessa cercando di identificare un dolore da estirpare per rimediare a tutto questo schifo, che in fondo non esiste.
Ho il terrore che tutto questo non mi faccia poi così schifo.
E allora mi chiedo: se volessi sinceramente quei cornetti alla crema e quella torta, e quella cioccolata, perché mai sarei qui ad urlarvi aiuto?
Davvero ve lo chiedo perché voglio essere magra ma mangiando la torta ingrasso?
È davvero così semplice?

Io temo che lo sia.
Scusate.

28 commenti:

  1. "Ma io penso al cibo 24 ore su 24. SEMPRE. Pensatemi stupida, noiosa, ma sinceramente io non ho idea di che cosa cazzo facciano gli altri tutto questo tempo."
    Secondo me la risposta al tuo, come al mio, come a tutte le infinite varianti di DCA sta qui.
    Cioè non la risposta al perché li sviluppiamo o altro, ma più che altro la risposta a perché non riusciamo ad uscirne anche volendolo.
    La nostra vita è talmente determinata dal cibo (te lo dice una che l sera non riesce a dormire perché programma e riprogramma cosa mangiare il giorno dopo... E ci perdo le ore di sonno per decidere le solite 4 cose!!) che sentiamo che senza questo pensiero non saremmo più noi, non sapremmo come vivere.
    Ti abbraccio, tesoro

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    1. Quanto hai ragione... Non che non mi piacerebbe pensare e fare altro. Ma mi chiedo cosa? Che cosa farò? A cosa penserei? Cosa mi APPASSIONEREBBE di più se non pensare al cibo? Che cosa desidererei, se non essere fottutamente magra? Cosa mi terrebbe in vita, cosa mi darebbe tanta adrenalina, tante emozioni?

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  2. Anche io penso al cibo tutto il giorno: ci penso appena sveglia, per decidere cosa mangiare, ci penso mentre mangio, ci penso dopo aver mangiato perché avrei potuto fermarmi, mangiare di meno, e invece ho aspettato di finire tutto quello che avevo nel piatto (perché quello che c'è nel piatto non può avanzare, mi sento troppo in colpa a buttare il cibo). Penso al cibo che ho mangiato e a quello che vorrei mangiare, a quello che mangiavo un tempo e a quello che mangerò nel weekend o in vacanza o quest'estate. A volte sogno anche di mangiare e, nonostante si dica che nei sogni non si sente mai il sapore dei cibi, io non solo lo sento, ma mi sembra di sentirlo più forte che nella "realtà" e a volte mi sveglio persino soddisfatta dal cibo mangiato nel sonno!
    Mi ritrovo in moltissimi dei tuoi pensieri. Ad esempio, se sto già sgarrando tanto vale farlo fino in fondo, tanto al massimo saranno duecento grammi in più e siccome sono già obesa non si noteranno, sono solo duecento grammi in più da perdere. E anche io penso sempre che quando finirò gli esami mi iscriverò in palestra, e smetterò di fare aperitivi in settimana e quindi meglio farli ora, che almeno mi tolgo il pensiero.
    È una tragedia. Davvero.
    Non ho consigli, ma ti abbraccio forte!

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    1. Grazie, davvero. È triste sapere quante cose abbiamo in comune ma aiuta a sentirci meno sole... Ti abbraccio Euridice!

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  3. Sybil parto dicendo dhe ti abbraccio. Ma forte forte.

    Anche a me capita di aver voglia di qualcosa, sopratutto quando mi sono provata di cose più buone per tanto tempo. È così ne mangio una, un pezzo, fugacemente ma poi stop, mi fermo.
    Spe capita che mangio un cornetto alla Nutella a pranzo, non mangio altro, corro, cyclette come una dannata, in preda al senso di colpa. Ma non mi abbuffo. Per cui mi viene complicato capirti.
    Mi viene difficile darti un consigli giusto e che potresti prendere in considerazione.
    Io credo però che dovresti applicare la seconda regola. Quella del mangio normalmente, perdo poco, m rimango in un equilibrio soddisfacente, un equilibrio che mi permette di non patire la fame, di non esser presa dalle foglie immani e insensate, di non esagerare nelle abbuffate nè nei digiuni.
    Il tuo D.a. Lo trovo troppo povero. Troppo. E te lo dice una anoressica. Per cui danne peso, ti prego.
    È un diario che ti lascia libera di mangiare poco cose e imprigiona la tua mente dalle voglie.
    Mica che tutti i giorni devi mangiare a pranzo primo, secondo e dolce. (Me lo volevo far mangiare a me quando avevo un bmi di 14,4 ti immagini?!?!?)
    Ma mine meno sempre un cavolo di minestrone. Un giorno quello, domani un riso integrale, domani l'altro un piattino di farro, oppure una vellutata di verdure.
    Tutti impazzirebbero con una dieta così ferrata. Reggi un po, poi non c'è la fai più e... Rovini tutto, come dici tu.
    In realtà è normalissimo che tu cada dal momento in cui parti già con il piede sbagliato.
    Forse sembrerò banale, sciocca, troppo sapientona... Ma tu hai un programma alimentare di un medico!? O è il tuo dettato dal disturbo?
    Ti consiglio di farne uno adeguato a te, con uno specialista.
    Seguire un piano sano ma pieno, nel senso che non ti fa patire la fame ti potrebbe aiutare.
    Non è che magicamente smetterai di abbuffarti. Ma una volta meno, un'altra meno è così via....
    Ne sono quasi certa. Anche se ci hai già provato in passato e non è riuscito.
    Non mi interessa. Sai perché? Perché adesso ti sento consapevole del ho problema, ti leggo spaventata ma coraggiosa da raccontarlo e chiedere aiuto. Perché pregare di farsi ascoltare è sintomo di chiedere un ausilio.
    E di conseguenza significa "vorrei smettere ma da sola non ci riesco."

    Forse penserai che dirò tante bufale, che è facile per me che non peso tanto, che non la vivo personalmente ecc... Ovviamente i miei consigli sono parole. Mettere in atto il tutto cazzo è difficile.
    Ma ho fiducia in te, penso che potrai fare passi in avanti, perché questa tua richiesta di aiuto mi è piaciuto tanto. Vuol dire che sei stufa, anche se non hai fiducia nel cambiare le cose (ormai sei troppo abituata alle abbuffate), vorresti modificare tutto e probabilment a piccolissimi passi puoi smuovere qualcosina.

    Ps. Non sei una maiala ingorda. Macchê. Ridurre il tuo problema dando colpa a te stessa, all'identificarti come una così è soltanto una brutta considerazione di te stessa data dalla bassissima autostima m dal disturbo.
    Pure io spesso penso di essere a pazza destinata a soffrire, che prima o poi dovrò morire per che il mondo non fa per me, e io non faccio per il mondo.
    È così davvero?
    ...


    Ti stringo. Spero di averti aiutata un pochino.

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    1. Ciao.
      Il tuo commento è bellissimo. Leggo, prima delle tue parole, interesse, così come in quelle delle ragazze qui. Perché sebbene tu non possa capire questi miei comportamenti non avendoli vissuti (mentre io, da anoressica, posso dire di essermi comportata non proprio come te ma con il medesimo meccanismo in testa), non mi hai giudicata.

      Grazie. Di cuore.

      Detto ciò, io volevo dirti che hai ragione: dovrei mangiare di più. Ma ti assicuro che ciò non cambierebbe le cose: come ho scritto nel post io non mi abbuffo per FAME. Io non so perché mi abbuffo, ma se avessi fame io mangerei come prima. Perché negli anni passati io non mi sono MAI abbuffata? Perché tu, pur sfondandoti di cyclette dopo un cornetto alla nutella, non ti abbuffi?
      Non ho fame. Almeno, se mangiassi di più (non dico a 42 chili, ma a 47 io mi levavo gli sfizi senza abbuffarmi, ed ero normale, ero magra), ti assicuro che mi abbufferei comunque.
      Provo a spiegarlo. Io ho instaurato nella mia testa un meccanismo: devo abbuffarmi. Non ho voglia di torta, te l'ho detto: non sono completamente pazza per cui se volessi la torta la comprerei e ne mangerei una fetta. Io voglio, desidero, ho bisogno di INGOZZARMI di torta. Capisci? Questo non mi spiego! Io non ho quasi mai mangiato cosi poco (solo a 42 chili) e in modo cosi rigoroso, e quando ho iniziato ad abbuffarmi io mangiavo molto di più di adesso (ho detto proprio nel post che mangiavo secondo la dieta della dottoressa, primo secondo e frutta). Eppure, pur MANGIANDO cosi tanto, ho iniziato ad abbuffarmi.
      Io DEVO mangiare cosi poco perché altrimenti, visto che mi abbufferei lo stesso, ingrasserei il triplo!... Esempio: se io mangiassi tutti i giorni un po' di pasta i riso, proteine, se mangiassi a merenda un dolcino, se a cena mangiassi piu di una fetta di carne e la verdura, se io mi concedessi la pasta al sugo o la carne impanata, magari insieme alla pasta al sugo e se facessi colazione con dei biscotti, e pochi giorni dopo aver mangiato cosi io andassi al supermercato e comprassi torta, cioccolata, crema, biscottini e divorassi tutto (te lo assicuro perché l'ho già fatto) e poi il giorno dopo ricominciassi con l'alimentazione che dici tu io non peserei 60 chili, ma cento. Le mie abbuffate sono inspiegabili. Ti ripeto, mi sono abbuffata dopo un abbondante pranzo di natale. Dopo una colazione con i biscotti. Mi sono abbuffata dopo essermi tolta la voglia di un cornetto alla crema. Mi sono abbuffata dopo essermi abbuffata! È complicato...
      Forse non ne uscirò proprio mai. Grazie di cuore...

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    2. Ma non ringraziarmi! In fondo non ti ho capito veramente forse, mi dispiace non esserti troppo di aiuto, sul serio.
      Però... Lasciami dire l' ennesima cavolata. Quando parlavo di fame non volevo intendere (mi spiego male) una fame di cibo, ma una fame di affetto, di emozioni, di sensazioni.
      Il fatto che tu abbia le voglie, e quindi di conseguenza di abbuffarti, non lo collego assolutamente all' idea di aver 'una fame da lupi', anzi.
      Non si tratta di fame data da uno stomaco che brontola, da una acquolina in bocca... Ma una fame dettata dal cervello. Una mente che si è privata di tanto, che è costretta a sfogare il dolore con il cibo.... Fame di affetto, appunto.
      Leggo alcuni tuoi problemi, con tuo padre, in famiglia... Forse il tuo modo per non pensarci, per cercare una momentanea (ma inutile) via di fuga è proprio questa: il cibo.
      Il pensare ore su ore a questo lo vedo come una strategia utile a nascondere le vere sofferenze, non riuscire ad affrontarle è così annientarsi con le abbuffate.
      Perché una spiegazione ci deve essere.
      Ti abbuffi per un motivo.
      Ok. Può accadere adesso, che avvengono costantemente, ch tu lo faccia così senza una vera spiegazione. Può darsi. Ma vedi... Qui il discorso è un altro, qui si tratta di abitudin, di routine, alle quali noi uomini ci attacchiamo per molto tempo, schiavi della quotidianità... Il ripetere certe cose ci da una sorta di sicurezza, anche se le azioni non sono delle migliori.
      Perché altrimenti, anche io, pur non mangiandomi ogni giorno il cornetto con la Nutella, la pastasciutta.. Anche se mangio poco, devo buttarmi sulla cyclette? È divenuta una brutta abitudine, un modo per togliere pensieri e per sentirmi soddisfatta.
      Credo che pure tu, dopo l' abbuffata ti sentirai bene.
      Lo hai detto su.. Inizialmente eri terrorizzata, non avresti voluto ripeterlo... Poi però oggi pensi persino alla prossima abbuffata, a come sarà.
      Sei in una situazione di stallo per come la vedi tu, per il tuo modo di ragionare... "Se mangiassi normale e mi abbufferei sarei cento kg, anzi 60, poichè mi abbufferei comunque!"
      Tu parti già prevenuta. Tu sai e vuoi già ricaderci.
      Ma ci ricadrai sicuro inizialmente... Le abitudini si perdono piano piano, nessuno ha la bacchetta magica.
      Però con questa tua idea non andrai da nessuna parte, se non verso il frigorifero.... Capisci...?
      Capisci che se non vai contro a questa tua contorta logica non potrai mai cambiare? Le abitudini non si tolgono da sole.

      Scusa del nuovo poema e delle ulteriori cavolate. Però mi sento particolarmente di aiutarti... Conosco la disperazione di questo circolo vizioso in cui si è dentro, conosco la sensazione di non uscirne mai, la paura è la rassegnazione assieme. Ma so pure che l unica soluzione giusta è quella di combattere, di ribellarci e di andare contro alle logiche imposizioni della nostra mente contorta.

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    3. "Tu parti già prevenuta. Tu sai e vuoi già ricaderci. "
      cavolo, quanto è vero, quanto vorrei che non lo fosse.
      io non penso che tu non mi abbia capita, anzi. Grazie davvero perché pur avendo un problema diverso dal mio tu provi a non avere il pregiudizio che tra l'altro ho io verso me stessa, ovvero che sono ingorda.
      grazie, non è facile.
      mi sento davvero importante per qualcuno, sento che il dolore che provo è importante, ha un valore perché alla fine cerchiamo tutte un po' questo: empatia. E la tua mi è arrivata, tutta.
      Quanto hai ragione quando parlo della fame di affetto... E delle abitudini. Io mi sono accorta di aver instaurato un meccanismo e pian piano essermi abituata come tu sei abituata a reagire alle emozioni con lo sport eccessivo e la restrizione, diciamo abbiamo trovato un modo per non pensare al dolore vero, che non sappiamo quale sia.
      ma, permettimi, io ho un problema e credo chiunque abbia il mio problema: il binge è una vergogna. So che è sbagliatissimo, ma io mi vergogno e mi sforzo terribilmente a confessarvi che mi sono abbuffata. Per me è motivo di umiliazione. Mentre essere anoressica io trovo sia piu "grave", piu che vergognoso. Io stessa, egoisticamente, mi preoccupo piu per una persona che dimagrisce che per una che ingrassa. Ma io per prima! Lo so, è sbagliato, ma è inevitabile pensarla cosi per me... Io vedo il binge in vero e proprio peccato.
      questo non me lo fa concepire come grave: Ilaria, se tu non mangi sparisci, non hai forze, stai male. Se io mi abbuffo magari sto male un paio d'ore, magari se vomito nemmeno quelle, ma sicuramente il giorno dopo sono viva. E lo sarò tra vent'anni. Tu non puoi restringere per sempre, il tuo dolore è palese, vero. Il mio è sotto strati di grasso, è motivo do vergogna... Come potrei liberarmene? Poi, come dici tu, io ho imparato a non stare male, io programmo la prossima abbuffata e il prossimo modo in cui mi ingozzerò! Come posso mai smettere?... È difficile.
      ma io so di potercela fare perché posso anche dire che non sto da cani, che ho imparato a gestire la pancia che tira, che ho imparato a non riempirmi visto che vomito quando sono piena...ma non posso dirti che io vivo bene. Quando mi abbuffo, o diciamo per i dieci giorni successivi ad una abbuffata io non riesco a vivere. Non mi godo un pomeriggio con il mio ragazzo perché ho i sensi di colpa, non riesco a vivere bene un cinema. Un viaggio. Una camminata. Mi sento una merda. Diciamo che il circolo vizioso è: mi abbuffo- sto di merda perché mi sono abbuffata- non sopporto questo senso di colpa e questo dolore- mi abbuffo per non sentire questo dolore.
      grazie davvero..grazie di cuore.

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  4. Innanzitutto vorrei dirti che non sei sola, e che se potessi aiutarti in qualche modo in concreto lo farei ma intanto cerco di aiutarti dicendoti per prima cosa che quel dolore da estirpare c'è e come! Solo che è talmente complesso e talmente profondo che è difficile rendersi conto che c'è a volte, ma alla base di tutti i disturbi c'è questo dolore io lo sento sento che è sfociato nell'alimentazione ma poteva sfociare in qualsiasi altra cosa, quindi no NON SEI UNA MAIALA INGORDA. Lo dici tu stessa che non ti abbuffi per fame e senza rendetertene conto hai elencato delle motivazioni che contribuiscono a farti abbuffare, a partire dalla situazione in famiglia e del fatto che vorresti avere più libertà col tuo ragazzo, poi ovviamente ci sono altri mille motivi che sono nascosti e che non sai nemmeno tu ricercare ed è proprio questo che terrorizza...
    Secondo me dovresti seguire la seconda opzione quella più sana, se inizi da ora a mangiare regolare ma senza fare la fame e magari ti concedi anche un dolce per luglio sarai già dimagrita, non sarai tornata a 47 chili perché è impossibile non morendo di fame ma almeno ti darà la motivazione per ritrovare un equilibrio e provare ad uscire dal circolo vizioso delle abbuffate, perché tra le altre cose non riesci ad uscirne proprio perché è un circolo vizioso e alla fine è una strategia per sfogarti per te, hai anche imparato a gestirle in qualche modo! Quindi è anche questo che ti fa continuare, ed il pensiero "se oggi mi abbuffo non dimagrisco ma se non lo faccio non dimagrirei comunque" ha una sua logica apparentemente perché è vero che in un giorno non si dimagrisce ma ciò mettere la soddisfazione di aver conto contro la malattia ed essere un passo più vicina all'obiettivo? È vero non tornerai a 47 chili in un giorno ma se ogni giorno ti avvicini all'obiettivo sarai ripagata dei tuoi sforzi e riuscirai ad interrompere il circolo! Non c'è una data per iniziare a stare meglio, magari sarai sorpresa se inizi senza pensarci troppo su!
    So che non sono molto utile ma mi fa piacere ascoltarti e farti sapere che ci sono tante persone che tengono a te anche non conoscendoti dal vivo!
    E non sai come ti capisco per il pensiero costante del cibo, io non ricordo più a cosa pensavo prima! E sono d'accordo con Gly, ormai se non pensiamo a quello è come se non ci sentissimo vive! Hai reso benissimo ciò che vivo anch'io...
    Ti abbraccio forte tesoro, noi siamo sempre qui! <3 <3

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    1. "alla fine è una strategia per sfogarti per te, hai anche imparato a gestirle in qualche modo! Quindi è anche questo che ti fa continuare"
      Kiki hai capito alla perfezione il mio post. GRAZIE. Lo hai capito a fondo, ho sentito i tuoi pensieri cosi vicini ai miei... Non immagini, più leggevo più pensavo che tu hai capito perfettamente ciò che intendevo.
      Prometto che ci provo: sai a volte io, quando ho una voglia pazza di abbuffarmi, inizio a immaginare cosa potrei mangiare, di cosa mi potrei ingozzare. Tanto, come hai perfettamente descritto tu ed è forse la cosa che mi frega, che non ho scritto nel post ma che ti hai inteso benissimo (GRAZIE), io so come gestirle. IO HO IMPARATO A GESTIRLE. Grazie per avermi fatto notare e ricordare ciò, perché quando ho iniziato ad abbuffarmi mi abbuffavo forse tre volte al mese. Ora praticamente tutti i giorni. Ma ricordo che quando ho iniziato io stavo da cani, malissimo, non volevo farlo mai più. Ora non solo non sto male, ma penso pure che vorrei rifarlo, il piu presto possibile! Infatti vomito e ricomincio.
      E quando ora io comincio a pensare di abbuffarmi penso che è inutile non farlo: non solo perché tanto non dimagrirei, ma anche perché penso che tanto la rimanderei solo. Perché non "levarmi" subito il "pensiero"? Forse hai ragione.
      forse devo ZITTIRE quella voce che mi impone do abbuffarmi. Devo combattere, e non lo sto facendo... Io aspetto di non averne piu voglia. Ma io ne avrò sempre voglia! Finche non smetterò di assecondare quella voglia.
      Solo che sai un altro problema? (scusa, sembra che mi approfitti del fatto che hai capito e ora ti spiattello tutti i miei problemi ahah la smetto subito!): un'altra cosa che tiene in vita le mie abbuffate è il pensiero che un giorno smetterò e dimagrirò tantissimo correndo tutti i giorni e mangiando sano.
      io non capisco che dipende tutto da me. Che devo iniziare OGGI.
      grazie Kiki, davvero.

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    2. Non sai quanto mi ha fatto piacere leggere questa tua risposta, il fatto di essere riuscita a capirti e a cogliere le tue sensazioni mi fa veramente tanto piacere! Sai, anche se non ho mai vissuto le abbuffate mettendomi nei tuoi panni riesco a comprendere il meccanismo che scatta, è un po' come quando smetto di restringere perché mi fa stare male e mi fa sentire debole, ma appena sto un po' meglio perché ho imparato a gestire il tutto e torno a farmi del male, ti capisco benissimo alla fine anche se è terribile dirlo ci "fa stare bene" questo giochino, è una strategia per nascondere tutti i veri problemi che ci affliggono... è una cosa contorta e subdola!
      E capisco benissimo che ormai per te è un meccanismo automatico, quasi obbligatorio quando c'è qualcosa che ti turba sai che puoi attuare questa strategia e che puoi sfogarti in questo modo perché tanto poi hai imparato come gestire tutto e non stare malissimo come le prime volte, alla fine anche se sono abitudini malsane è difficile staccarsene perché sono efficaci, io scommetto che quando ti abbuffi non pensi minimamente ai problemi, è come se ti "anestetizzassi" e per un momento riesci a sfogarti, poi ovviamente ci stai malissimo ma appena stai un po' meglio hai la scusa per ricominciare tutto... riesco a capirti perché anche mia cugina ne ha sofferto e anche lei non si abbuffava per fame ma come "strategia di coping" come diceva Veggie, i disturbi alimentari sono fottutamente efficaci per nascondere i problemi e per me la restrizione è proprio questo oltre a desiderio di sparire, e scommetto che lo era anche per te, forse hai solo cambiato modo di sopprimere i problemi ma alla base di questo tuo comportamento c'è la stessa motivazione che ti ha portato a restringere in passato in fondo, il dolore da sopprimere è lo stesso è cambiato il modo di sopprimerlo... Oddio sto facendo un discorso davvero contorto e non avrai capito nulla, ma davvero mi fa tantissimo piacere poterti capire e poterti aiutare! Mi piace entrare in empatia con le persone e con te sento di doverlo fare perché sentirsi capiti è fondamentale almeno lo è per me, e mi ha aiutato tantissimo! Anche io mi sono sentita capita da te!
      Comunque capisco benissimo anche il pensiero "smetto quando voglio" penso la stessa identica cosa quando restringo! Comunque certo, dipende tutto da te e puoi fare qualcosa da subito non pensarci troppo e prova ad iniziare, zittisci quella voce! Da qualche parte si deve pur iniziare, no?! E vedrai che una volta iniziato sarà più facile!
      Sappi che io ci sono e mi fa solo piacere poterti aiutare anche un minimo, sei una persona fantastica Sybil <3 e puoi farmi pure papiri, io sarò pronta ad ascoltarti!
      Un bacione <3 :*

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    3. Invece ho capito tutto ciò che hai detto e il paragone con la restrizione è azzeccatissimo: io pensavo sempre "arrivo a 45 e poi mi mangio un hamburger con la maionese come i miei compagni, arrivo a 45 e ci vado anche io a mc Donald con loro!!!" e, arrivata a 45, mi facevo schifo. Cosi mi dicevo "vabbè, facciamo 44 e poi vado seriamente al mc Donald, seriamente prendo la pizza ai formaggi come loro e la finisco tutta, davvero! Perdo solo un altro chilo!". Non so se ti è mai successo di pensare una cosa simile... Come lo ricordo questo ragionamento. Come lo faccio adesso "mi abbuffo di schifezze, ma da domani corro e non mi abbuffo piu e poi dimagrisco!!!" ma poi... "vabbè, mi abbuffo ancora una volta dai, e poi seriamente basta!!" . Quel giorno era domani, poi lunedì, ora è il primo del mese.
      Mi ricordo quando restringevo che io VOLEVO mangiare come gli altri, ma ero ancora troppo grassa!
      un po' come ora: vorrei smettere di abbuffarmi, ma non mi sono ancora abbuffata di tutto il possibile immaginabile!"
      Kiki, tu non sarai mai abbastanza magra, ed io non mi sarò mai abbuffata abbastanza. Smettiamo oggi, mi piacerebbe tanto... Finirà che ci riusciremo. Intanto GRAZIE...

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  5. Concordo pienamente con chi ha commentato sopra di me, é un circolo vizioso che porta a compiere cose senza conoscerne il motivo, e ti capisco pienamente quando dici che ti sei abbuffata perché volevi farlo pur avendo fatto un pasto completo, mi capita a volte e sono i momenti che maggiormente odio, non ha un senso, ma devo farlo.
    Ti capisco appieno sul pensiero costante del cibo, é sempre li, sto sempre li a contare quanto mangerò, quello che ho mangiato e quello che potrei mangiare se mi dovessi abbuffare( il che è un altro controsenso), pianificando magari quanto dovrò mangiare im vacanza anche se mancano mesi.
    Ti abbraccio e ti sono vicina ma soprattutto ricordati che non sei assolutamente quella che ti definisci.

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    1. Grazie, davvero. Anche io faccio ESATTAMENTE come te...grazie per le parole, mi sento meno sola, ma davvero. Grazie grazie grazie. Giuro che se scopro come si smette te lo dico. Ti abbraccio...

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  6. idem. 24 ore su 24. sia che sia da sola o in compagnia, a prescindere da cosa io stia facendo. ogni. fottuto. secondo. CIBO! cibo ovunque! cibo che vorrei/non dovrei mangiare, cibo che desidero, e che in fondo detesto perchè mi fa lievitare. anch'io ripenso spesso a quando ero magra (mai stata uno stecco, ma almeno 7-8 kg in meno rispetto ad ora) e ho mille dubbi come te. di una cosa sono sicura, però: se ti fanno stare male, non sono stronzate. Non so nemmeno io perchè mi abbuffo, ma forse è proprio per il discorso delle 24 ore su 24: se non avessi questo a cui pensare, come occuperei il tempo? se avessi ore libere, senz'altro dovrei fare cose, pensare a ciò che davvero non va. il cibo mi occupa il tempo, e io non ho tempo di fare altro. penso sia una difesa, uno scudo, un alibi.
    Ti abbraccio forte <3 se hai bisogno scrivimi!!

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    1. Grazie vale anche per te <3 spero davvero che riusciremo a vederci... Hai ragione, tristemente. Mi chiedo continuamente cosa sarebbero stati gli ultimi 7 anni senza il mio dca. Senza il pensiero del cibo.
      il cibo mi da brivido, il cibo, quando il mio ragazzo non c'è, quando il sabato sera non posso uscire perché i miei sono incazzati neri, quando gli amici mi abbandonano, mi promette grandi cose, io e lui. Sembra assurdo e stupido ma è cosi. Mi sento stanca? Angosciata perché devo studiare per sei ore il pomeriggio? Un salto al supermercato. Una marea di porcate e schifezze con cui trascorrere l'intero pomeriggio. Studiare, non studiare? Chissene frega. Intanto sei ore passano e, anche volendo, non avrei potuto studiare. O mangio o studio. Il cibo è il tappabuchi, approdo sicuro, il cibo è qualcosa da consumare, qualcosa che c'è. E hai perfettamente ragione quando dici "mi occupa il tempo, e io non ho tempo di fare altro". Non posso aggiungere niente di più, a parte che nemmeno io ho il tempo do fare altro e la cosa terribile e che di questo al cibo io sono IMMENSAMENTE GRATA.

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  7. Ciao Sybil, eccomi anche io e scusami se non lascio mai un commento..
    Non credo di aver molto da dire...se non che ti capisco, davvero. Cibo, cibo, cibo. Che squallore.... Eppure anche io mi chiedo come altro occuperei le giornate... Anche se a volte mi rendo conto di avere degli interessi che non riesco però a coltivare perché la mia vita è fatta solo da: dormire, mangiare, studiare, non mangiare, mangiare, pensare a come mangiare il più possibile, pensare a come mangiare il meno possibile, calcoli su quanto peso potrei perdere in tot tempo... Recentemente mi è stato chiesto cosa facessi nel tempo libero: non ho saputo rispondere.
    Mi ritrovo anche in quello che hai scritto a Ilaria...dici che se mangiassi normalmente peseresti molto di più perché le abbuffate ci sarebbero comunque... Anche io lo penso, per questo nei giorni in cui non ho intenzione di abbuffarmi restringo parecchio..come per tamponare i successivi errori.
    È un inferno. E mentre ti scrivo me ne rendo conto, anche perché non mi pare di avere intenzione di smetterla con questi comportamenti idioti. Poi cosa resterebbe?
    Un abbraccio forte.

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    1. Quanto hai ragione Annie!!!!! Io leggo sempre sempre il tuo blog, inutile dirti che mi spiace che tu non veda il corpo magro che vedo io (sono circa il doppio di te, ricordo la foto che hai messo...) e mi piange il cuore che Vivi esattamente ciò che vivo io.
      Penso costantemente al cibo e anche a me una volta hanno chiesto cosa facevo nel tempo libero. Io ho risposto scrivere... Omettendo che scrivo di quanto mi faccio schifo, omettendo che scrivo il diario alimentare e omettendo che mi sfogo su un blog perché ho un disturbo alimentare. La mia vita è diventata il DISTURBO ALIMENTARE.
      esattamente come te anche io restringo per limitare i danni e poi perché penso che se questa fosse la volta giusta che riesco a non abbuffarmi per qualche mese (ahahah mi faccio suora se ci riesco) perderei sicuramente molto peso e poi potrei sfondarmi di nuovo *_* ahaha poverine. Mi faccio tanta pena.
      tu spesso nel tuo blog ti chiedi perché non ti sei ancora stancata. Io me lo chiedo SEMPRE. Beh io credo che sia perché io alla fine amo pensare al cibo. Ho la scusa per non fare nient'altro, ho la scusa per piangermi addosso o, se restringo, essere fiera di me. C'è qualche emozione che il cibo e il non cibo non ti regala?

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  8. Mi fa stare male leggere tutto questo :( le abbuffate inziano cosi, una volta, due, tre, poi diventa un circolo vizioso, non ti ricordi quando hai iniziato, non ricordi il motivo..lo fai, punto. Ho passato questo schifo per 6 mesi: vomitavo 2-3 volte a scuola, tutto il pomeriggio a casa, altre 2 volte la sera. Stavo male, la pelle si era squamata, io ero sempre gonfia, piena di brufoli, uno zombie (il vomito DISTRUGGE), non mi reggevo in piedi, peggio di quando digiunavo! Eppure continuavo a farlo, continuavo ad abbuffarmi e vomitare, piangere e piangere fino all'estremo. E mi ripetevo sempre "la mia mente da anoressica ritornerà e digiunerò come una volta" sticazzi. Ho smesso di vomitare soltanto perchè non ne avevo il tempo. Avevo inizato a lavorare e facevo anche 12 ore al giorno (ma non saltavo i pasti), e cosi boom, la bulimia scomparve. Mi chiedo era davvero bulimia? Ormai era solo un vizio... beh in tutto questo ha giocato un ruolo importante la mia migliore amica, altrimenti ero morta suicida qualche mese prima..Quindi poi non vomitai piu, ma mangiavo... normale, a volte sgarravo... ho preso altri 5kg, arrivando a 59.. ma chi se ne fregava? ero uscita dalla bulimia e mangiavo tranquilla. Ma non avevo abbandonato il mio desiderio di magrezza... Poi non so com'è successo esattamente, non ricordo come l'ho deciso, ma ho ripreso a restringere e fare sport, e niente adesso sono di nuovo sulla strada giusta. E non ho neanche pensieri anoressici, anche se i diari alimentari sono abbastanza ristretti.
    Scusa se ho parlato solo di me, ma spero ti possa aiutare.... anche per me il cibo è il mio pensiero fisso..mi blocca in tutto: dovevo fare uno stage e non l'ho inziato perchè prima devo arrivare almeno a 50kg. Il peso gioca ancora un ruolo importante nella mia vita, PURTROPPO, ma a me sta bene cosi: come ho detto prima non ho pensieri anoressici, voglio solo tornare magra come prima! In questo corpo non mi riconosco! Mi sento a disagio con ste cosce che si toccano! Sai cosa facevo anche per automotivarmi? Su facebook scrivevo un sacco di post contro le curvy (tanto che un giorno ho litigato di brutto con una ragazza)...pensavo "se elogio pubblicamente la magrezza, allora sarò costretta a farmi vedere magra, altrimenti sarei ipocrita!". Ecco, penso abbia funzionato... Sai, devi trovare un equilibro mentale.. ti sento sottosopra, una specie di casino interiore... devi fare ordine (lo so, non è per niente facile), ma penso sia la prima cosa da fare per poter riprendere il controllo su ogni cosa... e se hai bisogno scrivimi! Ti abbraccio

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    1. Grazie, davvero.
      Si capisco di cosa parli: non riconoscersi in un corpo che non è il tuo..
      io rimando tutto a dopo la maturità quando potrò andare a correre (ora devo studiare troppo e potrei solo qualche volte a settimana senza costanza) e potrò mangiare poco, perché d'estate è cosi.per me tutto o niente, e se ora non posso avere tutto, allora niente.
      grazie, davvero...

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  9. Piccola dolcezza... Scusami se non passo sempre vorrei commentare ogni momento ma mi rendo conto che i miei pensieri sono sbagliati e non mi sembra corretto lasciarli sui blog altrui... Per esempio il da che hai postato a me pareva ottimo, e poi ti hanno fatto notare che invece è troppo povero... Ecco io non me ne accorgo di queste cose e non vorrei mai lasciare consigli insani!!!
    Quanto a te non solo non sei una maiala ingorda, ma sei una persona che soffre Syb, dovresti smettere di gettarti merda addosso. Te lo dice una che lo fa e ha molti più anni di te... Cerca di smettere di pensare a te come la schifezza totale!! Da te dipende lo stare meglio, certo, da te dipende il distrarsi con la VITA e non pensare solo ed esclusivamente al cibo (cosa che facciamo quasi tutte qui peraltro)... Ma cerca in fondo e trova il tuo dolore più recondito, fallo uscire, e ama un pochino quella splendida ragazza dolce che sei.
    Ti abbraccio

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    1. Finché non sarò magra non ci riuscirò... Anche io penso sia buono il da. Ma tanto so che non mo abbuffo per fame..

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  10. Sybil!! Scusa se non passo mai a nn potevo restare indifferente al tuo dolore, a qst tuo grido straziante. Sai cosa vedo io? Giustissimo tutto quello ke dicono le altre ragazze....ma aggiungerei pure alla loro analisi 1 estrema rassegnazione e passività da parte tua. Ti abbuffi, pianifichi di abbuffarti, avanti avanti avanti...xk credi ormai di nn poter fermare il meccanismo...non è vero!!! E sai cosa ti manca?? Il provarci, il prendere e uscire quando sale quella bestia assatanata dallo stomaco. Soprattutto sfogare le emozioni sul cibo nn serve a nulla xk nn cambierà la situazione negativa o l'alterità emotiva ke te le crea: è solo 1 finta ingannevole consolazione!! Ke poi ti farà stare solo ke peggio di prima xk alla tristezza esterna del travolgerti degli eventi si aggiungerà la tua frustrazione e tristezza x il misfatto alimentare. Soffri doppiamente. Allora ti dico: PROVACI! Prova a smettere di sfogare in qst modo, a rompere il meccanismo: nn sara' subito definitivo, cavoli avessimo la bacchetta magica...ma sarai più orgogliosa di te stessa...invece di 10, starai male 6...e dicevi del ragionamento di Softy: no, è sbagliato e proprio qui sta l'onda maledetta dell'impotenza ke senti di fronte al cibo: se mangio meta' pacco di biscotti non dimagrisco, ma se mangio tutto il pacco doppiamente non dimagriro'!!! Lo so lo so cavolo ke tutto quello ke dico è pura utopia ma devi rialzarti!!! Devi: darti l'opportunità di iniziare...!!!

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    1. Hai detto delle cose che leggerò molto spesso, perché hai ragione: forse io non faccio nulla non ci provo nemmeno per impedire che accada...
      ma io voglio solo essere magra e la mia testa mi dice di abbuffarmi; cosa posso fare? Non ho nessun dolore, credo.

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  11. ciao!
    sono passata diverse volte per questo post...ma a causa del mio umore nero lasciavo stare ogni intervento....
    tu però sei sempre tanto cara con me e non posso non scriverti nulla!!!
    anche se magari risulterà qualcosa di inutile.....



    dunque....Freud dice che abbiamo sempre due spinte le più importanti fra desiderio(eros)e morte(tanatos).....
    non trovare un equilibrio fra le due spinte opposte manifesta un sintomo.tipo un disturbo alimentare.
    esempio io sono divisa fra l'uscire di casa e il non uscire....non mi so decidere e ho sviluppato il disturbo alimentare.....
    perchè ho paura degli altri.e il grasso protegge.
    tu potresti provare a pensare alle tue due spinte che ti hanno portata al disturbo alimentare così potresti capire di più di te....
    sai anche io penso sempre al cibo....forse con questo pensiero 'feticcio'mi distraggo dai pensieri tipo la morte che è una mia ossessione.....
    purtroppo non mi basta pensarlo il cibo....lo metto pure dentro....
    tu sei stata coraggiosa e combattiva a resistere 20 giorni....io me li sogno.....
    pensa a bissare i 20 giorni.....
    non puoi smettere con le abbuffate così da un giorno all'altro ma puoi opporvi resistenza....e questo è da te!

    ti abbraccio e ti incoraggio

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    1. Ciao... Ho letto il tuo commento solo ora, dopo aver letto quello all'ultimo post...
      grazie, davvero!
      sei tanto profonda e intelligente... Sto studiando Freud e anche io ho pensato al mio disturbo alimentare: quello che mi manca ma che mi sto impegnando a fare è il lavoro su me stessa.
      Sai, io ho resistito venti giorni ma da quel giorno si sono seguiti venti giorni di abbuffate quotidiane con vomito da quanto stavo male.

      Non capisco... Ho un dolore profondo che non riesco a mettere a tacere, e devo riuscire a lavorare sulla mia interiorità per individuarne le cause...non trovarne la cura sbagliata!

      Sono convinta sia una distrazione, in questi venti giorni me ne sono accorta. Non poteva essere fame, visto che mangiavo come una matta e piu mangiavo piu continuavo a mangiare... Non è una semplice voglia questo mi sembra ovvio... Ma è qualcosa di spaventoso. Una vera e propria alienazione di ciò che mi terrorizza perché sconosciuto...

      grazie per i tuoi commenti... Ti abbraccio fortissimo

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  12. Ciao Sybil Vane,
    sono incappata in questo tuo post solo ora. Chissà da allora com'è andatala tua vita, chissà se ce l'hai fatta ad uscire dal tunnel tremendo che vivevi in quel periodo... Io sono ancora lì, esattamente nei pensieri che scrivevi, parola per parola.

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