martedì 10 febbraio 2015

La teoria del tutti, DCA al maschile.

Se io fossi Darwin avrei formulato una teoria diversa e sicuramente meno equivocabile della sua: tutti dimagriscono.
Tutti dimagriscono, tranne me.
È una legge matematica, provata da una ripetuta esperienza e verificabile in qualsiasi momento della vita, specialmente della mia.
Tutti dimagriscono: amiche, parenti, fratelli, cugini, prozii, frati, preti, persino Dio credo sia dimagrito, qualche volta.
Tutti, tranne me. E, sottolineiamo, tra tutti questi io sono la sola che non solo desidera dimagrire, ma per la quale dimagrire è letteralmente una ragione di vita.

Tutti dimagriscono: tutti dimagrivano, dimagriscono e dimagriranno e tu li guarderai restando sempre uguale, nei secoli dei secoli, amen.

A parte questa stupida introduzione, che rispecchia perfettamente la mia realtà, oggi ho preso il mio affezionatissimo nove di filosofia senza il quale credo mi sarei felicemente suicidata. Ormai è l’unica cosa che mi piace, e come sapete e come sappiamo più ci si convince di una cosa più questa si concretizzerà sovrastando ogni forma di contraddizione interna a noi.
Ebbene, ho preso il mio nove sudato studiando fino alle due di notte (mentirei dicendo che, per quanto mi piaccia, non ero stanca morta) non perché mi costasse chissà che fatica memorizzare (quello che mi piace lo memorizzo, come chiunque) ma perché avevo una paura terribile di non sapere TUTTO. Ma ero stanca.
Giorni consecutivi di abbuffate si fanno sentire e rendono fiacchi più di quanto possiate immaginare: la più faticosa delle reazioni, superate quelle iniziali (di ormai un anno fa) di sconforto, rabbia, voglia di morire e bla bla bla, è, secondo la mia modestissima opinione derivata da un anno di binge intenso, svegliarsi la mattina dopo l’abbuffata.
Quei secondi terribili in cui ti chiedi se l’hai fatto davvero e decidi, scegliendo cosa mangiare a colazione, se abbuffarti anche quel giorno o ricominciare. Solitamente, vi sconvolgerò, scelgo la prima opzione: tanto ormai! Mi abbuffo per ancora un paio di giorni e poi basta, visto che ho rovinato tutto!, proprio come quando inizio a studiare matematica e mi dico “Ma si, facciamo anche un po’ di scienze, tanto ormai!” (ah ah ah, stesso meccanismo proprio- ironia ironia ironia).
Fatto sta che seguendo il mio intelligentissimo ragionamento, questa settimana è stata teatro di abbuffate plateali; non terribili, ho fatto di peggio, ma comunque diciamo considerevoli, ecco.
Pensate che mi sono addirittura fatta fuori una tavoletta di cioccolato al latte, che io ODIO, mi fa proprio schifo, eppure lo mangiavo e più mi faceva schifo più pensavo “Lo finisco!”, conseguenza logica, voi direte.
Ebbene sì, e se volete proseguo con salame e parmigiano per “pulirmi la bocca” dal disgustoso sapore del cioccolato al latte che in condizioni normali mangerei solo sotto tortura.

Fatto sta che ci tenevo, a parte queste spicciole considerazioni, a condividere con voi una presa di coscienza e coraggio che ho avuto modo di verificare sulla mia pelle, nella mia testa e nelle mie azioni.
Venerdì scorso sono andata a un gruppo di formazione che frequento con altri ragazzi dove faccio l’animatrice, e parlavamo di sesso, e va beh. Fatto sta che ad un certo punto il fratello venticinquenne del mio ragazzo (no, perché il mio ragazzo ha due fratelli quindi meglio specificare; lo chiamerò P.) ha detto “I ragazzini che guardano i porno si aspettano poi troppo dalla propria moglie, sono insoddisfatti e sono meno portati ad avere una relazione stabile con una donna”.

Ok, ho da ridire ma potrei in parte condividere, per alcuni varrà così, ma non soffermiamoci su questo. Aspettate che vi racconti il resto, che a me ha fatto veramente esplodere.

L’affermazione condivisibile è proseguita con “Ed è anche per questo che le ragazze decidono di dimagrire e sviluppano problemi con il loro corpo: vogliono fare meglio sesso, essendo più magre.”

(Ok, parliamone.
Se già questo vi ha fatto girare i coglioni, leggete il resto.)

A questo punto qualcuno dei ragazzi che erano con me ha emesso versi di disapprovazione, qualcuno era poco convinto, così è intervenuta, giustamente, da esperta, la fidanzata di P. (chiamiamola E.), spiegando meglio l’affermazione che poteva sembrare equivoca.
“Eh sì,” spiegava, “Una ragazza vede una rivista, la televisione, e dice: “io vorrei essere come lei! Come sono brutta!” così decide di dimagrire e poi diventa ossessionata!”
E, P., giustamente, ha proseguito: “Già, queste cose succedono alle ragazzine. Io e E. ci siamo passati, sono fasi, e quando uno le supera si accorge di quanto era stupido da ragazzino. Ma comunque queste cose influiscono molto!”

Allora, cominciamo dal fatto che io voglio molto bene sia a P., essendo sangue del sangue del ragazzo che amo, sia ad E., e premettiamo che P. sa, in parte, dei miei problemi (come vedete ha capito molto, ecco la mia capacità ad esprimermi nella sua manifestazione più evidente!).
Non ho proprio accettato il fatto che continuassero a pensarla così, ed io non ho il diritto ma il DOVERE di parlare.

“Ciao P.
Mi premeva molto scriverti anche se forse non ti farà molto piacere o semplicemente resterai indifferente. Solo volevo condividere con te alcuni post di un blog su cui scrive una ragazza secondo me capace di esprimere meglio di chiunque altro quello che io non riuscirei a dire. Ti suggerisco alcuni post in particolare ma, se riuscissi, a poco a poco, a leggere tutto il blog, sarebbe davvero bellissimo.
Ovviamente non sei obbligato, ma credo di essere IO in diritto di parlare e di provare a farmi ascoltare.
Mi è dispiaciuto molto per quello che è saltato fuori ieri sera. Tu ed E. avete cucito insieme una terribile e inopportuna serie di luoghi comuni, cliché, STRONZATE (perdonami) ferendo nel profondo me e tutte le ragazze che vivono quello che vivo io, quelle che voi chiamate quindicenni e in una fase.
Mi ha ferita perché proprio l’altro giorno ho letto di una donna che festeggiava trent’anni con il proprio disturbo alimentare.
Trenta, porca miseria! E nel 2015 da persone intelligenti e curiose, stimolanti e ricche io sento dire simili CAZZATE!
Io sono molto contenta che tu ed E. che siete passati per questa fase (come tutte le ragazzine bombardate dai media e dalle riviste e dai manichini e chi più ne ha più ne metta) ne siate usciti e siate cresciuti, davvero: la cosa mi rende proprio felice.
Ma i disturbi del comportamento alimentare sono MALATTIE mentali alla pari della schizofrenia e qualsiasi malattia mentale ti venga in mente. Per la cronaca, un mio compagno di classe soffre di disturbi alimentari.
È un MASCHIO e mi ha scritto per ricevere un po’ di conforto, per parlarmi … io non penso abbia sfogliato le riviste e nemmeno che qualcuno gli abbia riempito il cervello di maschi magrissimi e che lui sia voluto diventare tale.
Io credo che il dolore vada rispettato al di là degli stereotipi e credo che ognuno abbia il DOVERE di informarsi. Su internet le ragazze come me (di cui, ti assicuro, io sono la più piccola) creano uno spazio virtuale per non essere bombardate non dai media, ma dalla superficialità schiacciante.
Spero che leggerai molto attentamente questi post e, ripeto, anche tutto il blog: se non vorrai farlo, allora, per favore, evita in futuro di spiegare cose che non conosci e non vuoi conoscere; se lo farai e continuerai a non capire e a pensarla allo stesso modo di prima, sarebbe bello che lo tenessi per te, senza necessariamente condividerlo con persone che soffrono, e soffrono davvero, e soffrono da anni, e soffriranno sempre. Un bacio!”

Mi piacerebbe tanto ricevere un vostro parere. Ormai l’sms l’ho inviato, e mi è stato chiesto di raccontarmi (cosa che, ovviamente, non farò) ma mi piacerebbe sapere se ho avuto una reazione esagerata.
I blog che gli ho consigliato sono quello di Veggie e “Trappola per topi”.
Non so se ho reagito troppo duramente, anche perché lui poi mi ha detto di essere rimasto sveglio fino alle quattro per pensare a me, estremamente dispiaciuto. Lo conosco da anni e so che è molto sensibile, proprio per questo ho pensato, forse presuntuosamente, di chiarirgli le idee: il fatto è che è talmente sensibile da essere stato il primo ad accorgersi che qualcosa in me non andava (poi, quando l’ho detto al mio ragazzo, ho provato a spiegarlo anche a lui, ma non ha evidentemente funzionato), solo che da quel momento ha iniziato ogni volta a fare commenti tipo “Eh, anche io non mi trovo bene nel mio corpo”, o a mandarmi messaggi come che “Anche la mia ragazza ha attraversato questa fase, sono cose dell’adolescenza e passano”.
Lui ha 25 anni, non 250. Non ha mai avuto un dca. Mi scazza chi senza aver vissuto le cose, ne parla senza nemmeno informarsi.

Scusate, ci tenevo a sapere la vostra opinione.

PS: del compagno di classe è vero. Lo sa solo Anais perché non mi sentivo di raccontarlo, ma qualche mese fa, vedendo un mio compagno dimagrito e preso in giro con frasi del tipo “non mangi ahahah!” gli ho chiesto se qualcosa non andava e lui senza esitazione mi ha detto di avere un brutto rapporto con il cibo. Ovviamente ha capito che io ho i suoi stessi problemi e di tanto in tanto mi scrive e si confida. In un messaggio mi ha anche scritto:

“Grazie Ceci sei un’AMICA (l’ha scritto in maiuscolo.); in questi giorni con poche parole, per messaggio, mi hai fatto capire quanto sia importante fermarsi un attimo e riflettere su quello che sto facendo, su me stesso, e su cosa sia DAVVERO importante per me. Grazie”

Non l’ho detto a nessuno nella classe: il fatto che si sia aperto con me mi fa sentire davvero bene. Ho pianto per giorni, lo confesso, non accettavo che qualcun altro potesse vivere questo e per di più un ragazzo.

Vorrei poter fare qualcosa per lui ma per ora l’unica cosa che spetta a me è spezzare una lancia in suo favore, ed urlare al suo posto: basta ragazzine quindicenni viziate che si fissano con le modelle! E, nel mio piccolo, con quel messaggio, spero di aver cambiato almeno un angolino di mondo: il suo.

9 commenti:

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  2. Post davvero interessantissimo, non sai quanta stima provo per te in questo momento a partite dal fatto di aver sfatato uno dei tanti miti sui DCA e cioè che siano solo una prerogativa femminile, ma anche per aver avuto il coraggio di URLARE che queste sono MALATTIE e non le stupide fisse di ragazzine che vogliono diventare modelle! Davvero, non pentirti per aver inviato quel messaggio, finalmente qualcuno che dice le cose come stanno! Capisco che P. sia un tipo sensibile, però cavolo almeno ora spero sua un po' più informato e che la prossima volta non dica più quelle frasi piene di ignoranza e pregiudizi sui DCA... Sei stata davvero coraggiosa e ti ringrazio per aver parlato anche a nome mio e di tutte le ragazze che non hanno il coraggio di dire le cose come stanno... Sei stata davvero d'esempio, spero di riuscire anch'io un giorno a trovare la forza di parlare quando qualcuno dice falsità sulla malattia... È una cosa inaccettabile nel 2015! E ti ammiro anche per l'aiuto che hai saputo fare al tuo amico, sono sicura che per lui è stato qualcosa di davvero speciale e già stai facendo tanto per lui!
    P.S: Bravissima anche per il meritato 9 in filosofia! Vedi quante cose importanti stai facendo tutte insieme? Sei una vincente per questo!
    Un bacione Ceci, grazie per questo bellissimo post che ci hai regalato! <3 :***

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    1. Grazie per il tuo sostegno <3 a breve aggiorno con una bella notizia!
      un bacio e forza Kiki, sei piu determinata di quanto pensi!

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  3. Secondo me fai bene ad aprirgli gli occhi. Probabilmente non lo ha detto con cattiveria, è stata solo superficialità, disinformazione, pura ignoranza. Se fai un sondaggio tra i tuoi conoscenti ti accorgerai che le informazioni che hanno sui DCA sono vaghe e principalmente fondate su qualche cliché imparato guardando dei programmi in televisione.
    Finché non ci si imbatte in prima persona in questo tipo di malattie è davvero difficile conoscerle davvero. Ma è quasi sempre così quando si tratta di malattie psichiatriche.
    Comunque anche un mio caro amico del liceo aveva problemi alimentari, anche se lui in particolare non voleva dimagrire ma non mangiava perché gli sembrava che il cibo lo facesse soffocare e quindi tagliava sempre le cose in pezzetti minuscoli oppure addirittura i suoi genitori gli frullavano la carne per fargliela mangiare!
    Un abbraccio.

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    1. Che strano, sai che anche io ho avuto un periodo del genere? Ma ero piccola! Tagliuzzavo e frullavo la roba terrorizzata che potessi soffocarmi! Poi mia mamma mi ha suonata di botte e ho dovuto smetterla e riprendere a mangiare pian piano -.-
      comunque si, è disinformazione ma che bisogno di parlare a sproposito?(

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  4. Allora commento tutto per gradi:
    - in merito al tuo amico di classe bè mi dispiace molto per lui e trovo immensamente bello che vi confortiate a vicenda, che possiate condividere qualcosa di così importante, anche se deleterio per voi stessi. Insieme, anche soltanto parlandone un pochino, si possono apprendere nuovi consigli, nuovi stimoli... Poi può scambiarci molte emozioni. Quindi cercate di aggrapparvi a vicenda mentre "barcollate".
    - in merito all' sms che hai scritto a P. ... Hai fatto bene secondo me. Sei stata gentile alla fine, hai spiegato chiaramente e senza brutte parole. Credo posso capire di aver sbagliato. Non so però se riuscirá ad evitare in futuro altri commenti simili... A volte le persone esterne ad un DCA parlano senza immaginarsi che potrebbe ferire chi hanno accanto. Però potrebbe anche capirò leggendo i blog, ed entrare un pochino nella nostra mente.
    L episodio non mi è piaciuto, lo capisco benissimo (se leggi sul mio blog l ultimo post capirai), me ne sono successe varie e molto simili... Alcune persone sono letteralmente da prendere a mazzate, belle forti. Altre diciamo che possono essere "giustificate", sopratutto se sono soggetti vicini a noi, che ci vogliono bene.
    - riguardo al tuo ragionamento abbuffate, sarò estramemente sincera, è illogico, inutile, anzi peggiora il tuo disturbo.
    Il tuo "tanto ormai" lo interpreto come una rassegnazione totale, un non voler cambiare poichè ritieni di esserci troppo dentro e sei già sicura di non uscirne mai. Una bandiera bianca che cerca di alzarsi al cielo... Ma che non dovrai innalzare!
    È difficile, complicato, facile soltanto a dirsi, ma, credimi, se non ti metti in testa che puoi veramente Dirigerti inversamente alla malattia, sará lei che travolgerá te. Svegliati la mattina dopo l' abbuffata e mangia moderatamente. Cammina, muoviti.
    Non ho mai visto nessuno dimagrire dopo tre fette di pane col salame e una tavoletta al cioccolato.neanche dopo una corsetta.
    Con questo non ti voglio incolpare, per me è facile non abbuffarmi, avendo una restrizione, però voglio farti capire che ti devi muovere (in tutti i sensi) per dimagrire. Il cambiamento si ottiene prender do una strada diversa. Percorrendo la stessa è normale si finisca sempre davanti la stessa casa.
    Cambia per te stessa, per vederti migliore e per stare effettivamente bene. Cambia per amore verso di te, per la filosofia... Cambia proprio ragionamento :)
    Coraggio, coraggio e ancora coraggio.
    Un abbraccio

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    1. Grazie mille. Ho visto nel tuo commento dolcezza e un po' di rabbia, come succede quando tieni a qualcosa e ti dispiace che si distrugga da sola.
      Il ragionamento deve cambiare, hai ragione ma ti assicuro che è complicato... Ho sempre sofferto di anoressia, non mi sono MAI abbuffata, è iniziato tutto un anno fa. Ti assicuro che dipende poco da me: certo se io remassi contro il desiderio di abbuffarmi farei una gran cosa, ma davvero è come per te restringere...non so spiegarti, come se io ti dicessi "oggi smetti di restringere. Punto"... Ci sono giorni come questi che stanno trascorrendo in cui sto bene, faccio cyclette tutti i giorni e mangio poco, bene... Ma quando mi abbuffo io sto male e non so descrivertelo... Non posso dirmi "non mi abbuffo" o eliminare tanto facilmente il meccanismo tanto ormai... Lo so sembra assurdo ma per,quanto io mi incolpi ce la sto mettendo tutta per cambiare :( tutta me stessa... Ma è tutto mentale... Tutto nella mia testa...
      un abbraccio, spero di combattere con piu grinta ancora e zittire quelle voci!

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  5. Per prima cosa, ti ringrazio di cuore per la citazione.
    Secondariamente, per quanto riguarda il messaggio che hai scritto a P... No, non ci vedo proprio niente di sbagliato. Avresti sbagliato se ti fossi posta in maniera aggressiva ed offensiva nei suoi confronti, viceversa tu sei stata gentile e corretta ma, allo stesso tempo, anche chiara e decisa, e secondo me questa è la maniera migliore possibile per comunicare con qualcuno. Ritengo che tu abbia fatto benissimo a non tenerti tutto dentro, e a dire a P. quello che pensavi: in questo modo hai preso 2 piccioni con una fava... da una parte, scrivergli è servito a te stessa, come valvola di sfogo... dall'altra, è servito a lui per fargli capire dove stava sbagliando. Per carità, non metto in dubbio il fatto che le parole di P. e di E. fossero dettate da una sostanziale buona fede di fondo... ma la buona fede non cambia il fatto che abbiano detto delle cose non vere. E, in virtù di ciò, hai fatto benissimo a fargli notare che stavano sbagliando: quando non si vivono determinate patologie sulla propria pelle (e questo vale per ogni qualsiasi malattia...) è ovviamente impossibile capire in cosa consistano veramente... e questo non per stupidità, ma semplicemente perchè siamo esseri umani, e dunque possiamo davvero capire ciò che abbiamo vissuto sulla nostra pelle... E l'unico modo per "avvicinare" al mondo dei DCA chi per sua fortuna non ha vissuto queste malattie, consiste appunto nello spiegarglielo. Se glielo spieghi loro capiranno cosa significa vivere con un DCA? No, quasi sicuramente no. Però per lo meno capiranno quali sono i luoghi comuni, quali le generalizzazioni, quali le cose non vere. Fosse anche poco, è comunque già qualcosa... E, magari, avranno anche l'intelligenza e la sensibilità di pensarci su 2 volte, quando si ritroveranno in futuro a dover parlare di questa tematica...
    Ti abbraccio...

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  6. Ciao! Mi sono piaciute molto le tue parole, se ti va di passare sono nuova mi farebbe piacere :) http://cinquantasfumaturediinferno.blogspot.it/

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