giovedì 22 maggio 2014

Sono falsa, sono di terracotta, mi deformo e non mi lascio amare.

Una bugiarda. Mi sento terribilmente in colpa, mi sento stupida e cattiva. Mi fa cosi male mentire al mio ragazzo. Continuare con questo rapporto finto. In realtà sto aspettando il momento in cui sarò cosi magra da attirare la sua attenzione, così che possa accorgersi di chi sono senza spiegazioni.
Non sono brava con le parole, a voce. Solo scrivendo riesco ad esprimermi, a mostrare chi sono. Come potrei spiegargli che sono malata, che non mi conosce per niente, che non voglio guarire, che voglio semplicemente essere magra? Magra da morire, magra da fare paura? Come glielo spiego? Come potrei metterlo di fronte a questo schifo, come potrei fargli capire che non riesco ad essere diversa, come potrebbe mai credere che sono malata?
Mi lascerebbe, si spaventerebbe, starebbe con me per pietà, oppure si aspetterebbe collaborazione da parte mia, per guarire, per uscire.. Ma come spiegargli che questo è il mio bozzolo?
Con quale faccia gli confesserei che mi imbottisco di cibo senza un motivo, che soffro di disturbi alimentari da cinque anni, che non è finita e che non finirà mai?
Come potremo guardarci in faccia?
Come potrebbe capire che un giorno voglio guarire, e quello dopo vorrei soltanto morire? E se dovesse fissarmi ogni volta che mangio, se non dovesse trattarmi piu normalmente?
Il fatto è che più andiamo avanti, piu mi innamoro, piu sento che lui vorrebbe conoscermi; a volte si intristisce e non mi parla per giorni perché dice che non voglio parlare con lui di come sto, che sente che sto male ma non capisce perché... Piu mi innamoro più lo sento distante per colpa di questa malattia che mi fa vergognare come una ladra... Come faccio?
Lui non si merita questo.

6 commenti:

  1. Nessuno si merita niente.
    Le cose capitano.
    Pensa a te. Non a cosa si merita la gente.

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  2. Siete grandi e mi pare di aver capito che state insieme da un po', poi se lui è venuto con te da tua nonna direi anche che la vostra storia è abbastanza seria. Quindi lui merita di sapere la verità, anche se farà male a te raccontarla e a lui ascoltarla, anche se si spaventerà, se d'ora in poi controllerà cosa mangi, se si metterà a fare delle ricerche di nascosto per scoprire più cose possibili sui DCA e avere la situazione in pugno. Credimi, è la cosa giusta. Io ne ho parlato al mio fidanzato - ecco, magari tralascia i dettagli più macabri e superflui, tipo i modi in cui ti procuri il vomito o cose così - e lui ha accettato la cosa. Quando stavo peggio era preoccupato, mi stava più addosso, ma poi ha capito che quell'atteggiamento era controproducente ed ha imparato ad accettare le mie fisse e non mi dice nulla se un giorno non tocco cibo e quello dopo mi sfondo di takeaway cinese alle tre del mattino. E' molto cauto sull'argomento, ma il fatto che lui sappia dei miei problemi mi fa sentire meglio, so di avere un alleato se una sera esco a cena ma non me la sento di mangiare o se non ho voglia di andare a pranzo da lui perché sua nonna fa polenta e bruscit o la cassoela (cucina leggera...) e so di potergli parlare liberamente delle mie paure, delle mie insoddisfazioni, e tutto il resto. Se lui ti ama ti accetterà per come sei, con pregi e difetti. Soprattutto difetti.
    Non avere paura, un bacio!

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  3. Piccola non avere paura. È un passo complicato,certo, ma se senti di fidarti di lui parlagli. Sarà una delle cose più strazianti difficili e sarà imbarazzante...ma avrai qualcuno che ti sta accanto conoscendoti almeno un po' più a fondo. Un alleato. Sei tu che devi lottare per te stessa. Ma avere una persona che ti sta accanto nelle battaglie quotidiane è importante , se senti il bisogno diglielo. O fagli leggere qualcosa, scrivigli una lettera, segui quello che ti dice il tuo cuore. Come sai io l'ho fatto poco tpo fa, non gli ho detto tutto ma buona parte, insomma il succo della questione lo conosce. E non mi capisce al100%, a volte si innervosisce , è sempre preoccupato per me. E questo amplifica le mie paure e i sensi di colpa, perché neanche lui se lo merita di stare così per me. Eppure, non c'è cosa che mi da più forza che provare a lottare sapendo che lui è sempre al mio fianco , lottare sapendo che posso piangere o parlare con lui, guardarlo e fargli capire, avere paura perché anche se lui è smarrito, teso e in pena per me, È CON ME. È una sensazione bellissima, considerato quanta solitudine interiore ci portano i DCA. Pensaci. Ti abbraccio forte!

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  4. Ciao Sybil. Se io ragionassi con il cervello, concorderei pienamente con Euridice. Ma capisco anche che non si ragiona sempre con quello. Abbiamo più o meno la stessa età, mi è sembrato di capire e io adesso come adesso non riuscirei a parte di questo con nessuno. La mia migliore amica ha intuito qualcosa, vede che ho un rapporto un po' conflittuale con il cibo ma non si interroga più di tanto. Se vede che non voglio mangiare, non mi costringe. Se mangio troppo, non dice niente.
    Però io, a lei (che è la persona più importante, come credo sia per te il tuo ragazzo) ho parlato dei miei pensieri più tristi, della voglia di morire e farla finita e voler riemergere e voler vivere. Le ho mostrato il mio mondo interiore e lei è rimasta qui con me. Ci prova, si preoccupa, mi lascia sempre un salvagente, mi tiene la mano.
    Io come te non so proprio parlare, quando lei mi chiede "come stai?" io abbozzo un sorriso e dico di stare bene per chiudere lì la conversazione. Ma poi, quando sono al limite e quando proprio devo parlare, le scrivo.
    Lettere, sms, ogni cosa possibile. Le ho fatto leggeere il mio diario segreto. Le ho aperto il cuore nell'unico modo in cui sono capace: scrivendo.
    Le cose tra me e lei, da quando ha scoperto questo comunque non sono cambiate: non le faccio pena (ed era la cosa che temevo di più), non controlla assiduamente, non cerca di vedere indizi e segni sul mio corpo di un odio profondo nei miei confronti, non sta con me 24 ore su 24. Ma c'è.
    La cosa migliore che è successa è che, se io le scrivo, la chiamo, decido di renderla partecipe e di lanciarle un grido di aiuto lei sa cosa succede. Sa come parlarmi, come trattarmi. C'è. Anche prima c'era, chiaramente, ma adesso c'è in una maniera più profonda.
    L'amore, l'affetto, sono veri quando condividono non solo gioie e piaceri (sarebbe troppo semplice così), ma anche dolori e preoccupazioni.
    Un bacio!

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  5. Lo sottovaluti, oppure sottovaluti il suo amore.
    Non solo lui merita di saperlo, ma TU VUOI DIRGLIELO. È evidente che è una tua necessità...
    Non riesci a parlare? Bene, scrivigli una lettera... Fagli trovare "casualmente" il blog o un diario, fai ciò che vuoi... L'importante è che il discorso venga fuori... Ripeto, non tanto per lui, quanto per te!

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  6. Non se ne accorgerà neanche se tu arrivassi a pesare 10 chili. Certo, se arrivi ad un peso vertiginosamente basso, lui ti guarderà. Ma essere guardata non è in alcun modo sinonimo di essere VISTA.
    La gente non è telepatica, non ti legge nella mente... e men che meno capisce il linguaggio del corpo... per cui, se hai qualche necessità, bisogna che tu lo dica al tuo ragazzo forte e chiaro, nel modo ovviamente in cui ritieni più opportuno (a voce, per lettera, per e-mail...). Solo così lui potrà capire davvero, e tu non avrai più bisogno di assurdi tentativi di dimostrare un messaggio che non verrà recepito a nessuno. Se basi un rapporto sulle bugie, lo condanni al fallimento.Ed io non credo che tu voglia questo. Digli la verità, perciò, e fallo per te stessa, per poter eventualmente gestire la vostra storia con maggiore serenità. Il modo in cui lui reagirà a quello che gli dici... it's up to him. Farà comunque quello che crede. Tu metticela tutta perciò per te stessa.
    Ti abbraccio...

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