sabato 19 aprile 2014

Sto viaggiando.

Ogni volta che c'è vacanza, breve o lunga che sia, io e la mia famiglia andiamo in Campania, giù da mia nonna. Ha dieci fratelli ma vive da sola. Non l'ho mai detto a nessuno, perché un po' odio che mi ci portino ogni volta che potrei trascorrere del tempo con il mio ragazzo, ma a me piace molto quel posto.
Perché è proprio li, a casa di mia nonna, seduta a quel tavolo, che si è scatenato all'improvviso il mio dca, dopo il commento di mio cugino.
Ogni volta che ci ritorno lo maledico, ma lo amo allo stesso tempo.
Ogni volta che ci torno, inizio a immaginarmi se quel commento che mio cugino nemmeno si ricorda me lo fossi lasciata scivolare addosso. Ora sarei normale.
Che poi normale, cos'è? Per me, normali sono tutte le persone che non hanno un dca. Per ME, e sottolineo per ME, normali sono tutte le persone che quando guardano il sole GUARDANO IL SOLE, non si chiedono come sarebbe guardare il sole con venti chili in meno; tutte le persone che quando passeggiano PASSEGGIANO, non si chiedono quante calorie staranno mai bruciando, e se saranno abbastanza; tutte quelle persone che quando mangiano un panino MANGIANO UN PANINO, non pensano a cosa potranno mangiare stasera avendo mangiato quel panino, di cosa dovranno privarsi, se non lo avessero mangiato, non dovevano mangiarlo "non dovevo! Stupida maiala!" loro non se lo ripetono, e non iniziano ad innervosirsi e a non parlare piu per uno STUPIDO PANINO DI MERDA, non succede.
Mi piacerebbe essere normale. Mi piacerebbe tanto avere un'idea di vita superiore ai cinquanta chili, invece io non posso vivere se non ne peso meno, meno, sempre di meno... A volte succede che penso a quando pesavo quarantadue chili, a quando ne pesavo quarantacinque, e ad ora che ne peso cinquantasette. Ero ugualmente ossessionata, mi odiavo altrettanto, mi guardavo allo specchio in mille posizioni sperando di essere diversa, di dimagrire ancora, mi pesavo cinque volte al giorno, prima e dopo i pasti, mi odiavo, piangevo come piango ora; inferno.
Non è il peso il problema. Il problema è il mio dca. Che mi fa pensare che se ne andrà nel momento in cui scenderò di peso.
E nessuno può convincermi del contrario, nemmeno io che lo so cosi bene dove sta il vero problema e contemporaneamente non so quale sia, ho tutto, ho tutto quello che una persona possa desiderare nella vita, eppure sto buttando tutto nel cesso. Perché la mia vita è un film in cui il dca è la colonna sonora, l'ambientazione, il protagonista.
Sto dando a lui tutto lo spazio per giocare con me, e rubarmi la scena.
Questi dieci giorni, voglio provare ad essere normale. Come quelle persone che dimagriscono e nemmeno se ne accorgono, e non pensano "se mangio x come mangio y, ma se mangio x+y allora metto su k, e con k devo perdere z" insomma basta!
Questi dieci giorni sarò come quelle persone che ascoltano il proprio corpo: vorrei tanto mi inviasse segnali ancora, di nuovo, come prima; vorrei avere la soglia di sazietà, un qualsiasi genere di comunicazione con il mio corpo.
Questi dieci giorni, comunque, purtroppo, spero che essendo normale dimagrirò. Bene. Non c'è via di uscita. Comunque spero di farlo in modo non malato.
Vi siete mai chieste cosa facevate prima del disturbo alimentare? Io non lo so. Non me lo ricordo più.
Buon viaggio Sybil, buon viaggio dentro te stessa.

Scusate il poema. :) un abbraccio a tutte e grazie per i commenti che mi aiutano tantissimo.

2 commenti:

  1. Ciao piccola le tue sensazioni sono comuni a molte come sai...non scusarti perché è sempre bello leggere i tuoi "poemi" :-)
    Brava cerca di stare serena in questi giorni e non farti sopraffare da ricordi e ossessioni. Vivi tesoro, vivi la tua vita e non lasciartela strappare da una malattia!
    Buone vacanze <3

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  2. Cosa facevo prima di questo disturbo? Vivevo. E sono sicura che lo stesso vale per te.
    Vivevo, e ti sembra di non ricordarlo perché i tuoi pensieri non entrano legati al cibo che adesso occupa la nostra nonvita, ti sembra di non ricordarlo perché vivevi e non pensavi a come deve essere vivere.
    Vivevi, guardavi il sole, passeggiavi e mangiavi uno stupido panino.
    Adesso sei in un posto che ti piace, cerca di fare esattamente questo. Guardare il sole, passeggiare, stare con la tua famiglia. Vivere.
    È giusto, non lasciarti rubare la vita.
    Un bacio!

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