sabato 5 aprile 2014

Questa è una sera no,

e non so come fare a tirarmi un po' su. Tra poco esco con il mio ragazzo, magari mi dimentico per un secondo di essere grassa.
E' una di quelle sere in cui mi guardo allo specchio e mi odio: vorrei distruggerlo, vorrei non dovermi incontrare lì dentro mai più.
Vorrei svegliarmi, ed essere magra. Vorrei svegliarmi ed accorgermi che il mio culo è sparito, che il mio enorme seno che odio non è altro che un brutto ricordo; che io sono così sottile da essere invisibile. Vorrei svegliarmi e camminare tra la gente senza sentire tutti gli occhi su di me, come una pazza, che fissano il mio culo e pensano a quanto sia grande; vorrei svegliarmi e sorridere, svegliarmi e poter indossare qualcosa di diverso dai leggins e la maglietta enorme per coprire il seno. Vorrei svegliarmi e sapere tutto: sapere perché faccio così, perché odio tutto ciò che mi fa donna, che mi fa adulta, che mi fa viva.
Vorrei svegliarmi, domani, e non essere io. Non rimandare sempre a quando sarò più bella, più magra, ABBASTANZA. Vorrei poter urlare così forte da spaccarmi i timpani, vorrei urlare e piangere e scrollarmi di dosso questi chili schifosi che mi rendono così triste, che mi fanno isolare: preferirei essere morta.
Mi piacerebbe vivere, se non fossi malata. Lo sono, per questo vorrei non esserci più. Vorrei che a qualcuno importasse di me, vorrei che qualcuno mi si sedesse accanto mentre mi fisso come sempre le cosce, la pancia, i fianchi e le mani, con gli occhi bassi, e mi dicesse "Non sei sola.", come si fa con un qualsiasi malato. Vorrei un abbraccio, un grande abbraccio in cui potrei piangere tutta la rabbia e la disperazione che mi stringono forte forte il cuore e mi rendono completamente sola in mezzo a tanta, troppa gente. Un abbraccio e qualcuno che mi batta un colpo sulla schiena e mi dica "Forza, alzati. Alzati come fai sempre, alzati perché lo meriti, alzati perché non puoi arrenderti a te stessa.".
Invece non succede, non succede mai; mai nessuno mi ha dato un motivo per alzarmi.
Ricordo che da piccola quando avevo i miei momenti di rabbia e tristezza scrivevo sul mio diario "Prima o poi mi ammazzo."
Tutti i bambini pensano al suicidio, e tutti desiderano morire, prima o poi. Almeno una volta, anche per gioco. Io mi sono trovata un disturbo alimentare piovuto dal cielo che non mi ha uccisa, ha fatto molto, molto di più: mi ha consumata.
Ha consumato tutto: le mie amicizie, la mia spontaneità, limando tutte le parti più belle e preziose di me. Ha consumato i miei giorni, le notti, ogni minuto lacerante della mia piccola, brevissima vita.
Ho quasi diciotto anni e sono una bambina con un problema migliaia di volte più grande di me, costretta a combattere da sola, senza la comprensione di nessuno.
Scusate il post che non siete certo obbligate a leggere. Non dovrei essere così egocentrica. Ma in questi momenti io odio stare così.
Soprattutto senza il mio amore.

18 commenti:

  1. Tesoro non sei egocentrica, sei dolcissima e tenera. Hai tutto il diritto di vivere, porca miseria sei talmente giovane...! Perché non provi a sfogarti un po' col tuo ragazzo? Se non vuoi parlargli ti capisco, io non voglio far soffrire nessuno e non so se mi capirebbe. Quindi non gli dico niente anche quando mi smeto scoppiare... Però pensaci, non devi farti abbattere dalla malattia: tu devi volere uscirne e devi essere forte e paziente...e ti godrai la vita, sarai serena...probabilmente i brutti pensieri resteranno sì, ma tu vivrai !!!
    E comunque, per quanto possa valere, qui troverai sempre affetto e condivisione. Ti abbraccio

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    1. Grazie, ma ho la terribile paura che mi tormenta di stufare le persone.. sono ossessionata... E stuferò anche voi... e allora sarò sola del tutto, proprio sola. Sola con la mia lotta perenne con il cibo. Non posso sfogarmi con nessuno, quanto meno con il mio ragazzo, e su questo sono davvero irremovibile... fortunatamente, perché la vita finta che mi sto faticosamente costruendo, quella in cui sono felice e il mio ragazzo è innamorato follemente di me andrebbe a puttane come tutto il resto. Preferisco continuare a indossare la mia maschera, in quanto sono certa che non troverei nessuna comprensione. D'altronde, se anche la trovassi e fosse sufficiente, non saremmo qui, giusto? Ma il problema non mi si pone, perché conoscendo il mio ragazzo, la mia famiglia, i miei amici, non capirebbe nessuno. Del resto perché una persona, razionalmente parlando, come parlerebbe tutto il resto del mondo, per quale misterioso motivo dovrebbe abbuffarsi fino a star male, poi restringere, poi cercare di mangiare normale, poi contare le calorie, poi andare in bicicletta fino a sfinirsi? insomma, come lo spiegheresti tu?
      Grazie per l'ascolto, mi sento davvero capita qui, ed è l'unico posto, ne sono sicura. Un abbraccio!

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    2. (mi sono espressa male, non saremmo qui nel senso che se la comprensione là fuori esistesse e bastasse, nessuna di noi avrebbe bisogno di un blog in cui continua ad affermare di odiare il cibo e voler dimagrire, di odiare il proprio corpo... non so se mi sono spiegata!)

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  2. Ciò che desideri è lecito. Non sei egoista : meriti di essere felice, meriti di essere abbracciata, sostenuta, ascoltata, amata...
    Ma come può la gente consolarti se non sa che sei triste? Come può aiutarti a risolvere i tuoi problemi se non sa della loro esistenza? Esci allo scoperto. So che ti spaventa, so che hai paura di non essere compresa, ma da sola non ne uscirai mai :(

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    1. A meno che non incontrassi di persona qualcuno che come me soffra di queste cose e potesse abbracciarmi, e mi sentirei capita davvero, in tutto, penso che non troverei molto più di una piccola parte di attenzione di circa qualche secondo.
      Le persone non vogliono occuparsi di qualcuno che soffre per causa di se stessa; non riescono a spiegarselo. Il mio ragazzo, giustamente, non vedrebbe l'ora che guarissi e la smettessi per poter tornare ad essere innamorato di me. Perché espormi?

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    3. Secondo te i miei amici soffrono di DCA? NO! È ovvio che non possono capire fino in fondo, ma esiste una bella cosa chiamata EMPATIA e ti assicuro che chi ti vuole bene si sforza di capirti e ti sta accanto anche se/quando non comprende i tuoi comportamenti.
      Non soffri a causa tua, soffri a causa di una malattia... E il tuo ragazzo ovviamente vorrebbe che tu guarissi ma non "per tornare ad essere innamorato di te". Scherziamo?! Se una persona ti ama davvero lo fa anche sapendo della malattia! Altrimenti meglio perderlo che trovarlo...

      Perché non vai da uno psicologo o da uno psichiatra? Non dirmi che nemmeno un professionista ti potrebbe capire e/o che non capirebbe che si tratta di una malattia (!)

      Perdona il tono, ma mi sembra che tu non voglia chiedere aiuto... E se non lo fai non puoi pretendere di riceverlo. Se vuoi restare in questa situazione fai pure, ma non aspettarti che la soluzione ti piova addosso dall'altro. Spetta a te agire, chiedere aiuto. Il compito è tuo...

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    4. Hai presente cosa è la vergogna? Quella che ti divora... Che ti uccide... Che ti fa odiare cosi tanto e a te verrebbe voglia di nasconderti, di lasciarti morire... Ecco cosa non mi permette di entrare in empatia con tutta quella massa di persone che mi circondano. Sei davvero fortunata ad avere amici e familiari che ti hanno sostenuta e ti hanno fatta diventare la ragazza forte e desiderosa di vivere che sei, anche quando stai male; come è bello sapere che le persone attorno a te ti amano per quella che sei. Non ho la tua stessa fortuna, e ho creato questo blog per avere un po' di sostegno qui, da chi è costretta a vivere ogni giorno con se stessa, con una se stessa che vorrebbe distruggere, come me. Per ricevere e prestare quell'ascolto che la fuori nessuno ci da (se, ripeto, non si ha quella grande fortuna che è sostegno di persone che ti vogliono bene sempre e comunque). I miei non mi manderebbero mai, purtroppo, da un professionista, per quanto io lo desideri... Mi spiace che la vedi cosi... È esattamente quello che mi aspetto dagli altri. Perché lo pensano tutti, in fondo, che se volessi, potrei.

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    5. Nono, aspetta. Ai miei non frega una mazza di me... Ma gli amici e i fidanzati si scelgono, quindi col cazzo che mi scelgo amici che non sono in grado di comportarsi come tali!
      Se tu ti mettessi a nudo, se ti facessi vedere per quella che sei, i tuoi ti manderebbero da qualcuno (se non per affetto lo farebbero per egoismo, stanchi di subire le tue sceneggiate). Magari ti crederebbero pazza, ma in fondo lo sei -lo siamo- nel senso che abbiamo una malattia mentale... Almeno avresti la possibilità di curarti!
      Non capisco come fai a stare con una persona che reputi incapace di capirti e starti accanto. Che cazzo di rapporto è? L'amore prevede il fatto di aiutarsi e sostenersi in salute e in malattia, no? Io preferirei stare sola che con uno così.

      Comunque se non vuoi dire niente a nessuno io non posso certo obbligarti... Mi dispiace per te però, mi dispiace perché so che così facendo ti auto-condanni a rimanere in questo inferno.
      Oltretutto mi irrita che tu ti lamenti di non ricevere aiuto, cosa ovvia dato che non lo chiedi. Io che l'ho chiesto, che sono quasi morta a 18 anni per un infarto e che nonostante ciò sono sempre stata ignorata dai miei cosa dovrei dire? Prima prova a chiedere aiuto, se non ti verrà offerto in seguito alla tua richiesta allora ti potrai lamentare.

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    6. Che cazzo di rapporto è? Non lo so. Ma è il rapporto piu finto e bello che potrei mai avere, meritarmi.
      non so nemmeno perché ho scelto amici (tra l'altro il mio disturbo alimentare mi ha completamente-quasi-isolata) che non mi accetterebbero mai per quella che sono. Non lo so, se lo sapessi non starei qui, e non cosi. E poi scusa, tu hai chiesto aiuto e avevi un problema REALE, tu stavi male fisicamente, ho letto il tuo blog e soffrivi davvero, hai rischiato tanto, davvero! Io che razza di aiuto dovrei chiedere? Aiutatemi perché mangio come un maiale e non so perché? Il mio dolore è talmente insignificante in confronto a quelli veri, cosa dovrei fare? Aprirmi e dire cosa? Il rischio di non essere compresa, cosa che giustificherebbe tutte le mie lagne, è troppo, troppo alto.

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    7. Spero che tu non stia prendendo i miei commenti come un attacco perché non è assolutamente il mio intento attaccarti.
      Semplicemente non trovo giusto che tu sminuisca i tuoi problemi e che ti accontenti di così poco.
      Perché ti accontenti di un rapporto finto?
      Io ho troieggiato, ma TANTO, finché non mi sono messa con il mio (ormai ex) ragazzo... Il motivo è semplicissimo : se i miei genitori che avrebbero dovuto essere biologicamente predisposti ad amarmi non mi amavano era ovvio che non potevo pretendere che lo facesse un estraneo. Non potevo aspirare a nulla di più, dovevo accontentarmi di essere usata... Questo per dire che so come ti senti, perché anche io mi sono sentita così in passato. Grazie al cielo almeno con le mie amiche potevo essere me stessa, libera... Comunque, tornando al fatto del "non meritare" niente : io pensavo di non poter ambire ad un amore vero, come te, ma mi sbagliavo. Tutti meritano di essere amati, compresa tu. Non devi accontentarti di un rapporto finto :(

      Certo, io stavo male fisicamente nel periodo dell'anoressia... Ma ero depressa già da prima. Io soffrivo di depressione (infatti quando mi sono ammalata di anoressia mi hanno diagnosticato pure quella) e chiedevo aiuto ai miei ma venivo ignorata. Non avevo nulla di fisico a quel tempo, eppure stavo comunque male anzi, è stata proprio la depressione a spingermi verso l'anoressia.

      Il problema è che sei la prima a sottovalutare la gravità del tuo problema. Le malattie psichiatriche sono gravi quanto quelle fisiche. Non esiste una scala di dolore.

      Il binge e la bulimia NON SONO MENO GRAVI O MENO IMPORTANTI DELL'ANORESSIA. Non esistono malati di serie a e malati di serie b... Esistono persone, persone che soffrono e che vanno rispettate nel loro dolore. Tu sei una persona che soffre, un ragazza che deve e MERITA di essere aiutata.

      Non proiettare i tuoi pensieri sugli altri : il fatto che tu pensi di non essere "abbastanza malata" o degna d'amore/attenzioni non significa che gli altri la pensino allo stesso modo.
      Il tuo problema è reale quanto il mio e peggiorerà se non chiedi aiuto.
      Noi qui ti possiamo comprendere, consolare, ma non possiamo curarti...

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    8. So che non vuoi attaccarmi, tranquilla :) anzi, se lo prendessi come un attacco sarei proprio un caso disperato, vogio aiuto e poi mi offendo se qualcuna si preoccupa per me:) fortunatamente accetto le critiche, anche se alla fine sono soltanto modi per spronarmi più che critiche!
      In ogni caso, è difficile da spiegare. Sono molto innamorata del mio ragazzo, e lui anche lo è di me: con lui mi dimentico almeno in parte tutto ciò che mi fa soffrire. Mi ascolta molto e mi rispetta. Ma a volte confondiamo l'amore degli altri con il nostro: crediamo ci possa bastare, lo possa sostituire, ma non è così. E quando lo scopriamo, ci crolla il mondo addosso. Ma come? Non può bastare che lui pensi che io sono bellissima? Perché devo amarmi io?
      Forse perché sono quella che può distruggersi meglio di tutti. Gli altri possono anche odiarmi, ma non mi faranno mai il male che sarei in grado di farmi io se fossi io stessa a detestarmi. Il rapporto finto di cui mi accontento, e lo ammetto tranquillamente, è il rapporto che riesce ad illudermi, per un po', di non essere malata. Di meritare un briciolo di amore.
      Immagino la mia vita se il mio ragazzo sapesse del mio disturbo alimentare: innanzitutto, scoppierebbe a ridere. Non perché sia un cattivo ragazzo, ma semplicemente perché sono una che si lamenta che è grassa, e poi si ingozza (?!). Fa ridere solo a dirlo! Cioè, se martellarmi le dita mi fa male, non lo faccio. Se mi martello le mani e poi piango perché ho male, allora qualsiasi essere umano dotato di buon senso mi mostrerebbe la soluzione più ovvia: non farlo più. E pensa adesso se gli rispondessi "Non posso farne a meno!". Avanti, per quanto quella persona possa amarmi, più che dirmi "Ma allora che cazzo di problema hai se non vuoi risolverlo?", cosa potrebbe fare?
      Poi, perché la mia vita sarebbe SOLO il mio disturbo alimentare. ok, lo è praticamente già, ma posso ancora fingere che non lo sia. Posso sorridere, posso andare in giro e guardare il sole, posso lasciarmi amare dal mio ragazzo, posso illudermi, come ho già detto, di non essere malata.
      Potrebbe starmi vicino. In che modo? Abbuffandosi con me? Ascoltandomi ore e ore parlare di quanto odio le mie cosce e il cibo che mi riempie? Mi direbbe "A me piaci così." E vaffanculo a tutto. Oppure piangerebbe con me, soffriremmo insieme, e il mio DCA sarebbe contento di aver buttato nella sua merda anche lui.
      Sono in un tunnel. Un buco nero che mi succhia l'anima. Vorrei piangere e le lacrime spingono per uscire. Ma spero sempre nel domani. Domani smetto.
      In più, le probabilità di guarire sono inferiori a zero.
      In che modo mi distruggo? E' davvero doloroso tenere questo segreto con la persona che amo, ma riceverei solo un amaro invito a smettere, oppure una dichiarazione d'amore "nonostante tutto", ultima cosa che mi serve. Voglio la pietà del mondo perché sono forte, capace di rinunciare al cibo, non perché mi ingozzo. Mi vergogno come una ladra, mi vergognerei un po' meno a smettere di mangiare; so che il binge e la bulimia non sono meno importanti, ma perché comunque, oggettivamente, i danni dell'anoressia sono molto più devastanti. Grazie per l'ascolto, per me è molto importante il sostegno di qualcuna che, come te, si sta impegnando per farcela. Sono sicura che un giorno anche io ci riuscirò, lo desidero con tutta me stessa.

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    9. Se la metti così a me avrebbero semplicemente potuto dire di mangiare! Io piangevo perché "volevo mangiare ma non potevo"... Non mi sembra sia meno assurdo che lamentarsi di essere grassi per poi abbuffarsi. Che dire poi del fatto che vedevo il mio braccio lievitare ogni volta che mangiavo, dei miei scleri da pazza furiosa ecc?
      Agli occhi di uno stupido sono cazzate, ma chiunque abbia un minimo di cervello capirebbe che sono dei problemi mentali, delle malattie che non dipendono da noi, e non ci liquiderebbe mai con "chi è causa del suo male pianga se stesso".

      Secondo me il vero problema è che ti vergogni di ammettere il tuo problema perché lo reputi la prova del tuo fallimento... Se fossi anoressica credo che avresti meno difficoltà ad aprirti.
      Razionalmente sai che il tuo problema è serio quanto il mio, ma associ le abbuffate al senso di colpa, alla vergogna, alla debolezza ed hai paura che ti sta intorno ti veda così...
      Hai scritto che rinunciare al cibo è una prova di forza, ma ti sbagli : è facilissimo, la vera sfida è rinunciare al DCA e mangiare normalmente. Quello sì che richiede forza...
      Il fallimento non è ammalarsi, il falimento è non cercare di uscirne.
      Spero che troverai il coraggio per lottare prima o poi, meriti di vivere e non sopravvivere.

      Un abbraccio.

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    10. Non lo so poi cosi tanto se lo merito.. Ma questa è una cosa che la mia testa mi impedisce di non pensare. So che lo voglio, che lo meriti o meno. Ma forse non lo voglio abbastanza.

      Come sai, sia le anoressiche, sia le bulimiche, sia le miabbuffotantopoidomanismettoemangiocomeunapersonanormale, insomma tutte le persone che soffrono di DCA, o quasi, in fondo, vogliono dimagrire. È un controsenso che chi voglia dimagrire si abbuffi, ma il desiderio è sempre quello. Ovviamente si crede erroneamente, in tutti i casi, che dimagrire risolverebbe i problemi; ovviamente non è cosi, ma io stessa, la parte malata di me, ne è più che fermamente convinta. Di tutte queste, solo l'anoressica raggiunge l'obiettivo che è comune a tutte. Per cui, agli occhi di una persona malata, è lei che non ha fallito. Razionalmente, come sappiamo, l'anoressia, la bulimia, il binge sono i problemi; il voler dimagrire in modo cosi ossessivo è il problema; per questo, quando l'anoressica ci riesce, iniziano i casini a livello fisico (il problema non sono i danni fisici, quelli sono conseguenza ma lo sai meglio di me: il problema è ciò che sta alla base del desiderio di dimagrire).

      Una persona malata, però, non concepirebbe mai questo come un fallimento, arriva a considerarlo un obiettivo: il binge e la bulimia sono quelli che ostacolano il raggiungimento di tale obiettivo.

      In poche parole hai centrato il punto: io SO che il mio problema è il mio DCA, ma la mia parte malata crede che sia un problema perché ostacola il mio dimagrimento, non perché mi fa stare male come mi farebbe stare l'anoressia! E poi, arriva il pezzo forte: solo l'anoressia farebbe accorgere le persone che esisto. Come hai detto tu, mi prenderebbero comunque per pazza, ma perlomeno avrei un problema SERIO. Lo so, insisto sul fatto che sia piu seria l'anoressia, ma è quello che tutti, compresa me, pensano. Il pensiero predomina, alla fine.

      la mia mente malata non mi consente di identificare l'anoressia come un problema tanto quanto il binge: lo vedo come il problema serio da raggiungere, cosi da poter essere finalmente ascoltata. In ogni caso, magari con il tempo, riuscirò a far prevalere la parte razionale di me. Ma spero di farlo senza l'aiuto concreto degli altri. Che forse chiederò quando sarò VERAMENTE malata, e peserò almeno venti chili in meno. Come sempre non riesco ad essere ragionevole.. Grazie di tutto comunque...

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  3. Il sabato dovrebbe essere la serata migliore , quella che aspettiamo tutti con ansia a partire da lunedi` e invece quasi sempre finisce che ci deprimiamo e preferiamo starcene a casa nostra e piangere per la nostra vita infelice!! Non so che dirti perche` anch'io mi sento esattamente come te. Ti stringo e ti sono vicina!!!<3

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    1. Grazie.. Ho un magone che non mi lascia in pace... odio tutto questo! un abbraccio forte anche a te

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  4. Ciao! Leggendo il tuo blog, e questo post in particolare, non ho potuto fare a meno di notare la somiglianza tra certe tue e mie attutudini, tuoi e miei pensieri.
    Mi sento sola, abbandonata, circondata da persone che non mi supportano e che non capiscono quanto stia male. Ma non le biasimo... in fondo il mio non è poi un così grande male, insomma, sembro soltanto viziata e scema, e a forza di sentirmelo dire me ne sto convincendo anche io.
    Ovvio che ho, che abbiamo, un problema, che nel mio caso è il BINGE, ma non arriverò mai ad ammettere che sia davvero una cosa seria, almeno fino a quando non sarò arrivata a 120 kg e non riuscirò ad alzarmi dal letto. Ma magari ancora allora, qualcuno avrà il coraggio di negarlo...

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  5. Ciao! Quanto è vero... Vorrei tanto tornare ad avere il rapporto sano e sereno che gli altri hanno con il cibo, ma pensandoci mi chiedo "perché mai il mio dovrebbe essere un problema? In fondo sono solo una che ingurgita tutto senza ordine, misura, criterio.. Senza pietà.. E poi il giorno dopo si sveglia e si impone una bella dieta sana, con cibo colorato, leggero, e sogna di dimagrire normalmente. In fondo perché dovrei coinvolgere gli altri in un vortice di eccessi e vergogna..in fondo, come hai detto tu, sono solo viziata e stupida: non voglio ingrassare? Odio il mio corpo? E allora perché cazzo continuo ad abbuffarmi?" come spiegarlo... Non lo so nemmeno io, ma non smetto piu. E anche pesassi 120 kg, mi sentirei dire "mangi e ti togli tutti gli sfizi, che cosa vuoi?" una soglia di sazietà. Ricevere segnali dal mio corpo. Qualunque cosa.

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